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23 feb 2014

Miscellanea

Vannoni e il caso Stamina

Quanti di voi hanno sentito parlare di Vannoni e del metodo Stamina? Tanti. Quanti hanno visto i servizi de Le Iene su questo argomento? Molti. Quanti però si sono realmente informati su questa vicenda? Pochi. E allora proviamo a fare chiarezza su un discusso caso degli ultimi anni, ancora irrisolto, emblema di un’informazione distorta che marcia sulla strumentalizzazione di poveri bambini.

Davide Vannoni (Torino 1970) consegue nel 1993 la laurea in Economia nell’università della sua città, dove poi eserciterà come professore universitario. Nel 2007 è colpito da una paralisi facciale che sembra incurabile, per cui si reca in Ucraina dove in un laboratorio a Kharkov, i biologi Klymenko e Schegelska (che poi lo accuseranno di plagio), gli praticano iniezioni di cellule “staminali”. Quindi Vannoni importa questo rivoluzionario metodo in Italia, iniziando tutto proprio a Torino, transitando per S.Marino, per poi giungere presso gli Spedali Civili di Brescia. Ma procediamo per gradi; cosa sono queste cellule staminali? Sono cellule indifferenziate che si possono dividere per originare dei discendenti differenziati ,pur mantenendo la capacità di autorigenerarsi. L’indirizzamento verso una specifica linea cellulare è mediato dalla presenza di una serie di segnali biochimici. Tecnicamente il metodo Stamina consiste proprio in questo: un prelievo di cellule dal midollo osseo dei pazienti, una loro manipolazione con acido retinoico, e poi una re-infusione negli stessi pazienti; così facendo queste fantomatiche staminali dovrebbero differenziarsi in nuove cellule nervose che rimpiazzerebbero quelle perdute nelle malattie appunto dette neuro- degenerative. Attenzione però: il tipo di staminali usate da Vannoni, le cellule MESENCHIMALI, non sarebbero in grado di differenziarsi in cellule neuronali : nessuno infatti, ha mai dimostrato una correlazione con i neuroni e né tantomeno i risultati in tal senso incoraggiano questa ipotesi. Una cura miracolosa direte voi quindi, qual è il problema? È esattamente questo il ragionamento che ha spinto molte famiglie con pazienti di questo tipo, spesso bambini, a rivolgersi al prof. Vannoni, sborsando cifre ragguardevoli, per sperimentare questo tipo di cure, sperando in una guarigione : impossibile biasimarli. Ora che abbiamo capito CHI e CHE COSA, ci sarebbe da considerare ciò che è accaduto dopo (per maggiori informazioni visitate il nostro blog); qui brevemente diciamo che una commissione medico-scientifica, istituita dal ministro della sanità Lorenzin, ha ritenuto suddetto metodo, precedentemente approvato dal Governo, non scientifico e  PERICOLOSO  per la salute. A riprova di ciò, molte sono state le più grandi personalità della comunità medica internazionale a screditare il lavoro di Vannoni, come la senatrice e ricercatrice Elena Cattaneo, il premio nobel Shinya Yamanaka e la prestigiosa rivista scientifica Nature: durissime le accuse mosse da questi enti che ritengono il metodo Stamina non verificato e ascientifico. Dall’altro lato, però, l’opinione pubblica è stata pesantemente influenzata dal programma televisivo Le Iene che ha riportato la triste storia di bambini come Sofia, Gioele o Celeste, vittime di terribili patologie e beneficianti dalle cure di Vannoni; moltissime quindi le manifestazioni di protesta contro il ministro Lorenzin e pro Stamina, alimentate ulteriormente dal ricorso vinto dallo stesso Vannoni presso il Tar del Lazio cha ha addirittura predisposto la creazione di una nuova commissione giudicatrice, ritenendo la precedente “di parte “ e “faziosa”. E allora DOVE STA la verità? C’è ancora molto da capire. Il consiglio che sentiamo di darvi è di analizzare sempre in modo critico le notizie dei media non ritenendole verità assolute; come diceva Ghandi, “pensare con la propria testa senza lasciarsi condizionare dagli altri è indice di coraggio”.

Stefano Palermi
Domenico Valentini


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