name='description'/> Parle Serie Blog: Make-up e accettazione di sé

26 mag 2014

Make-up e accettazione di sé

Facciamo prima di tutto un salto nel passato. Già nell’antico Egitto (4000 a.C.), donne e uomini facevano uso del cosiddetto kohl, una matita scura dalla texture morbida, usata per contornare e mettere in risalto gli occhi. Intorno al 3000 a.C. anche la Cina iniziò a sviluppare un certo interesse verso i cosmetici: nel paese asiatico le donne usavano dipingersi il viso per indicare il proprio stato sociale. Seguirono poi greci e romani, con diverse usanze legate alla cosmesi, poi ancora durante il Rinascimento e così via, fino ad arrivare ai giorni nostri. In passato, il make-up era strettamente legato ad usanze, casta, tradizioni e addirittura rituali religiosi; oggigiorno, invece, esso viene considerato come un “accessorio”, destinato al puro abbellimento.

Come molte ragazze, anch’io, una volta scoperto il mondo della cosmesi, ho iniziato a truccarmi più o meno ogni giorno. Non tutti i giorni, ma quasi, indosso make-up. La domanda ora è: perché sottopormi a questa “tortura”, che sottrae tempo alle mie giornate e vitalità alla mia pelle?
Molte di noi si giustificano con un poco credibile «lo faccio per me stessa». Ora, voglio essere sincera, se lo facessimo davvero per noi stesse, non sarebbe più semplice impiegare un po’ del tempo che spendiamo truccandoci nell’accettare il nostro aspetto? Tra l’altro ne gioverebbe anche il nostro portafogli!
«Lo faccio per me stessa, così posso sentirmi più a mio agio in presenza di altri», ecco che inizia ad apparire la verità, “gli altri”! In effetti, per quanto il trucco sia diventato ormai una routine per molte donne, bisogna ammettere che l’influenza del mondo esterno sul modo di percepire noi stesse ha un impatto decisivo. Il problema è che, se una donna ammettesse di indossare cosmetici non solo per se stessa, ma anche per apparire agli occhi degli altri (come suggerisce uno stereotipo di bellezza francamente irrealizzabile), verrebbe additata come donna frivola e senza personalità.
-La felicità sta nel conoscere i propri limiti e nell'amarli.
            Romain Rolland, Gian Cristoforo, 1904/12



Qual è dunque il giusto equilibrio tra il voler migliorare il proprio aspetto e l’essere consapevoli della bellezza del proprio corpo?

Bisogna prima di tutto accettare l’aspetto che si ha. Ci sono mattine in cui ci svegliamo e ci piacciamo meno di altre, è proprio in quelle giornate che ricorrere all’uso di un correttore o un fondotinta può essere d’aiuto. Imparare a dosare il make-up in ogni situazione è il modo ideale per stare bene con se stesse (prima di tutto) e per piacere agli altri.


Giulia M.

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