name='description'/> Parle Serie Blog: attualità

23 feb 2014

attualità


Racconti di migrazioni. Un artista bulgaro

Altro racconto di migrazione. Questa volta incontriamo Hristov Tzuetomir (per gli amici Fiore) che da anni vive nella nostra comunità.


Quando sei arrivato qui in Italia?
Era il 1991, avevo tre anni. Mi ricordo poco e niente.

Che cosa ricordi del viaggio e della partenza? Perché siete venuti qui? Come avete scelto l'Italia? E perché proprio Pratola?
In Bulgaria c'era poco lavoro, mio padre è un batterista percussionista, mia madre una ballerina di danza folkloristica e quindi giravano l'Europa. Gli piacque l'Italia e quindi decidemmo di trasferirci. Scelsero Pratola perché avevamo delle conoscenze in questo paese dove, una volta arrivati qui, gestirono un bar.

Come sono stati gli inizi qui a Pratola?
Siamo stati benissimo e non sentivamo di essere stranieri.

Credi che oggi sarebbe stata più difficile l'accoglienza?
Credo che sia ancora accogliente. Molto però dipende dalle persone e dai comportamenti.

Secondo noi tu rappresenti un ottimo esempio d'integrazione. È stato difficile integrarti?
Per me è stato facile. Io non mi sono mai posto il problema.

Qualche anno fa hai portato i tuoi amici in vacanza in Bulgaria. Com’è stata quell'esperienza?
È stata una bella esperienza. Siamo andati a Slanchev bryag (sunny beach) sul Mar Nero. Non abbiamo girato la Bulgaria, siamo atterrati a Sofia e andati direttamente li. È stato molto bello per me far conoscere ai miei amici la mia terra e il mio mare.

Come è nata in te la passione per l'arte? Cosa vuoi rappresentare?
Disegnavo, copiavo, facevo... creavo... insomma mi piaceva ed era una cosa innata per me. I disegni li faccio nei “miei momenti più strani”. Non c'è niente di preparato.

Cosa ti manca della Bulgaria?
Quando sono arrivato ero piccolo e ho pochi ricordi. È come se fossi nato qui. Non mi manca nulla.

Cosa ti piace dell'Italia e di Pratola in particolare? E cosa non ti piace?
Mi piacciono gli Italiani, conosco più italiani che miei connazionali. Se devo trovare dei difetti nell'Italia, credo che manchi di organizzazione.

Qualche anno fa il Sindaco di Pratola in un’intervista su “la Repubblica” riguardante il caso di alcuni bambini rumeni che mendicavano di fronte ad un supermercato affermò che “se fossero stati pratolani sarebbe stato diverso” intendendo che sarebbero potuti intervenire prima come amministrazione date le chiare difficoltà nel gestire situazioni che riguardano chi è fuori da una comunità cittadina. Cosa ne pensi?
Penso che non sia giusto e che sono sbagliati i termini con cui si è posto il problema. Capisco però che è molto più facile per un'Amministrazione intervenire su situazioni che si conoscono e delle difficoltà nel gestire situazioni cosi problematiche e delicate. Detto questo dico che non spetta a me decidere.

Perchè ti chiamano Fiore?
Perchè in bulgaro il mio cognome (Tzuetomir) significa fiore di pace.

Servio Tullio

Nessun commento :