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23 feb 2014

attualità


                                            L’importanza di un’associazione


La Valle Peligna possiede qualcosa che sta diventando davvero raro nel nostro Paese a causa della crisi: associazioni culturali. Queste sono composte da persone, in particolar modo ragazzi, che decidono di creare un ente che vada a promuovere attività  in un determinato territorio, al fine di aiutarne lo sviluppo e contribuire al potenziamento di iniziative culturali e sociali; associazioni di questo tipo, solitamente, sono apolitiche, apartitiche e i cittadini che ne fanno parte possono essere identificati come “volontari”.
Il concetto alla base di queste associazioni è notevolmente puro, genuino e sembra difficile, da un punto di vista concettuale, che qualcosa o qualcuno possa contrastarle; però, come al solito, la realtà dei fatti è ben diversa.  La crisi persistente e la negligenza delle amministrazioni locali hanno dato un duro colpo alla cultura associativa italiana, la quale rischia di perdere parte dei propri principi. Nelle grandi città le associazioni culturali sono diminuite drasticamente a causa delle spese non più sostenibili; spesso, sono costrette a mettersi sotto l’ala di un partito politico o di enti, nazionali e non, più grandi che ne garantiscono la sopravvivenza, ma ne sacrificano parte dei principi alla base e l’indipendenza di pensiero dell’associazione stessa. Diverso è il nemico delle associazioni culturali nei centri urbani di media grandezza. Oltre alla sempre presente crisi economica, la non curanza della gente e la cecità amministrativa contribuiscono ad abbattere questo tipo di attività, che potrebbero, invece, fornire un grosso contributo per superare questo difficile momento. Prova di ciò sono le stesse realtà peligne. Pensiamo, tanto per fare un esempio, al Centro Giovani (o Centrogiò) di Antonio Franciosa che, da quindici anni, garantisce una notevole varietà di corsi e attività culturali, pur non avendo mai avuto ricevuto grande aiuto dagli amministratori di palazzo San Francesco. Oppure, pensiamo a Spazio Giovane di Pratola Peligna: associazione di primo pelo fondata e composta principalmente da ragazzi, la quale si è impegnata nel promuovere eventi sociali e, partendo da niente, è riuscita a darsi una voce con la creazione del mensile non convenzionale che state leggendo in questo momento; non proprio roba da niente per un’associazione con poco più di un anno e mezzo di vita. Sembrerà poco ma non lo è assolutamente. Queste associazioni sono piccoli gioielli della nostra terra che bisogna preservare; non sono meri e inesistenti gruppi di facebook o sottoparticelle di partiti, ma persone vere che si impegnano a promuovere attività mirate per l’intera comunità. La loro forza motrice non sono i soldi, ma i giovani, il continuo ricambio generazionale e la linfa vitale è rappresentata dalla partecipazione della gente, per questo motivo non devono essere abbandonate a causa del qualunquismo e del menefreghismo tipico delle nostre zone.                                    
                                                                                                                               Gregory Marinucci

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