I volontari e la fonte
Se il comune non si occupa delle frazioni, saranno le frazioni ad occuparsi del ‘comune’. Questo hanno pensato gli abitanti delle frazioni di Bagnaturo, Badia e Fonte d’Amore in seguito allo stato di abbandono che vivono le frazioni ormai da anni. Cambiano le giunte e i loro orientamenti politici ma restano i cittadini di serie b. Così la pulizia delle strade, i collegamenti, la vigilanza restano un servizio spesso inaccessibile per chi vive fuori da Pratola e Sulmona.
In un periodo di crisi economica e mancanza delle risorse agli enti locali, le istituzioni si nascondono dietro un cerino, si lamentano per la mancanza di fondi giustificando pertanto i disservizi delle frazioni. Ma niente è perduto se la comunità decide di occuparsi in prima persona del ‘comune’, inteso come tutto ciò che è di tutti. Questo è quello che accade ormai da parecchi mesi nelle frazioni prima citate dove un nutrito gruppo di volontari si ritrova per sistemare piccoli pezzi di ‘comune’. Si taglia l’erba, si puliscono le strade, attraverso piccoli lavori i luoghi tornano a vivere, tornano a essere ‘comune’. Devono anche averci preso gusto i volontari perché si sono spinti anche nella non facile operazione di pulizia del sito circostante la fontana di Ovidio situata a Fonte d’amore. Fontana dove la leggenda vuole che Ovidio amoreggiasse con la sua amata Corinna e bevendo cinque sorsi della sua acqua si suggellerebbe l’amore eterno. Un posto con una notevole attrattiva turistica, area che, però, per anni era abbondata a se stessa, dove la fontana era stata addirittura sfregiata da una scritta d’amore “Cecia Ti Amo”. Il ragazzo avrà sicuramente fatto breccia nel cuore della sua amata, ma lo ha fatto a danno di uno dei luoghi storici più importanti della Valle Peligna, quindi a farne le spese è stato proprio il ‘comune’. Oggi grazie al lavoro fatto dai volontari, all’interessamento di Fabbrica Cultura che ha permesso il restauro e alla Saca che ha riallacciato l’acqua, la fontana è tornata agli antichi splendori e si spera possa essere il luogo d’amore di tanti e tanti Peligni.
In un periodo di crisi economica e mancanza delle risorse agli enti locali, le istituzioni si nascondono dietro un cerino, si lamentano per la mancanza di fondi giustificando pertanto i disservizi delle frazioni. Ma niente è perduto se la comunità decide di occuparsi in prima persona del ‘comune’, inteso come tutto ciò che è di tutti. Questo è quello che accade ormai da parecchi mesi nelle frazioni prima citate dove un nutrito gruppo di volontari si ritrova per sistemare piccoli pezzi di ‘comune’. Si taglia l’erba, si puliscono le strade, attraverso piccoli lavori i luoghi tornano a vivere, tornano a essere ‘comune’. Devono anche averci preso gusto i volontari perché si sono spinti anche nella non facile operazione di pulizia del sito circostante la fontana di Ovidio situata a Fonte d’amore. Fontana dove la leggenda vuole che Ovidio amoreggiasse con la sua amata Corinna e bevendo cinque sorsi della sua acqua si suggellerebbe l’amore eterno. Un posto con una notevole attrattiva turistica, area che, però, per anni era abbondata a se stessa, dove la fontana era stata addirittura sfregiata da una scritta d’amore “Cecia Ti Amo”. Il ragazzo avrà sicuramente fatto breccia nel cuore della sua amata, ma lo ha fatto a danno di uno dei luoghi storici più importanti della Valle Peligna, quindi a farne le spese è stato proprio il ‘comune’. Oggi grazie al lavoro fatto dai volontari, all’interessamento di Fabbrica Cultura che ha permesso il restauro e alla Saca che ha riallacciato l’acqua, la fontana è tornata agli antichi splendori e si spera possa essere il luogo d’amore di tanti e tanti Peligni.
Savino Monterisi
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