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23 dic 2013

Moda

Crea Donna: la moda tra artigianato e dedizione

Dal giorno 3 al giorno 10 dicembre nella sede di palazzo Santoro Colella, si è svolta la 14° edizione di “Crea Donna”, un ’iniziativa organizzata dalla Pro Loco di Pratola Peligna che ha voluto dare spazio, attraverso oltre quindici espositori, all’artigianato femminile, «un mondo – afferma Franca Bianchi, presidente dell’associazione pratolana – da scoprire e valorizzare».
La fiera, che solitamente si svolge nella settimana dell’ 8 marzo, in concomitanza con la giornata internazionale della donna, quest’anno ha aperto i battenti anche durante la settimana dell’Immacolata Concezione e  ha visto partecipi creazioni con ago e filo, lavori a maglia, terrecotte e molto altro, insieme, ovviamente, al coinvolgimento di donne e ragazze di tutte le età. Molte, infatti, sono le artigiane che partecipano ad ogni edizione, donne pratolane e dei paesi limitrofi che mettono a disposizione le loro creazioni.
«Queste iniziative  - sostiene Flavia Carabia, una delle ragazze coinvolte nell’evento -  mettono in risalto la buona volontà e la manualità delle signore artigiane, promuovendo e riscoprendo anche mestieri ormai in estinzione come quello della sarta e della ricamatrice».
Il mestiere dell’artigiano, infatti, nonostante venga esaltato dalle industrie mondiali, viene praticato sempre meno; manifestazioni come questa aiutano a far riscoprire  l’artigianato di eccellenza nei settori che in Italia si praticano con successo da centinaia di anni, dalla pelletteria all'ebanisteria fino alla modellistica, e che sono alla base del nostro pregiato Made in Italy. 
Durante l’intera mostra, Flavia Carabia ha esposto la sua creazione (Foto 1), relizzata appositamente per l’evento. «La mia non é solo passione per la moda – afferma la ragazza - la mia é una continua ricerca del bello.  Non credo di aver avuto una improvvisa vocazione per il "fashion", c'é sempre stata questa mania, credo sia cresciuta con me e poi é esplosa». Flavia ha iniziato a percorrere questa strada quasi per scherzo, dopo il diploma di ragioneria, decidendo di intraprendere gli studi per diventare stilista. «Alla fine dei miei studi, - continua - per gioco, ho partecipato ad un concorso, ho disegnato e confezionato il mio abito, che sfilando davanti ad una giuria di esperti, mi ha fruttato un premio come "Giovane talento della moda" ed uno stage in una maison d'alta moda a Milano. É proprio lavorando per circa due anni in questa realtà che ho imparato tutto quello che voleva dire costruzione dell'abito, disegno, finitura, taglio e scelta dei tessuti e dei colori.  Partecipare alla mostra "crea donna" é una sfida, voglio ribadire il concetto che la moda non é solo apparenza e frivolezza, la moda é storia, ricerca, sacrificio e dedizione.»
Che la moda non sia solo apparenza, bensì molto altro, è ben chiaro a Francesca Salutari, un’altra delle ragazze che durante Crea Donna ha esposto la sua creazione (Foto 2). «Avevo un mese di tempo per creare il vestito ed essendo ancora alle prime armi mi sembrava poco. – spiega Francesca, soddisfatta dell’esperienza vissuta - Dopo qualche giorno ho deciso che avrei partecipato. Con molto impegno ho cercato di fare un vestito semplice e una bacheca con delle mie foto per rappresentare i vari passaggi, dalla progettazione al vestito finito».

Per l'imprenditoria italiana della moda e del design, che in questi anni raramente ha saputo rispondere alle sfide globali su altri fronti, è fondamentale avere un riscontro positive, da parte del consumatore, verso l’attività artigiana e manifatturiera locale. Essa, infatti, sta cercando di fare passi innovativi, sempre tenendo un occhio sul passato, per non trascurare l’innovazione di processo e di prodotto, che non sono di certo una prerogativa delle grandi imprese.                                             

Giulia M.

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