name='description'/> Parle Serie Blog: La musa di un folle artista

2 dic 2013

La musa di un folle artista

La musa di un folle artista-puntata 10

Portammo la zia Carol a fare un giro tradizionale non come nostro solito,lui si proponeva costantemente di fotografarla e lei non si sottraeva,ciò nonostante il ruolo dei turisti non ci si addiceva proprio e per diminuire la noia di quei posti così convenzionali,inventavamo dei giochi,fingevamo di essere giapponesi e fotografavamo qualsiasi cosa anche gli oggetti più insulsi emettendo strani ghigni di compiacimento. 

Andammo ai magazzini Harrods e mentre la zia visitava,estasiata, i reparti di scarpe e vestiti,noi scendemmo al piano della gastronomia e ci sfidammo a mangiare il maggior numero di pasticcini possibili,poi dopo che ebbi palesemente vinto iniziò a rincorrermi su per le scale mobili fin quando ci fermammo davanti al reliquiario di Lady Diana e Al-Fayed <<Non credi anche tu che sia strano?>> <<Cosa?>> <<Che il destino abbia deciso che morissero insieme,quasi a rendere onore a quell’amore che lui stesso aveva reso impossibile,per ricompensarlo con l’infinito di tutto il tempo che gli aveva rubato?!>> dissi io fissando incantata le foto dei due amanti con al centro la piramide e la clessidra.<<No! Credo che il destino volesse salvarli tenendoli distanti,ma loro hanno disubbidito alle sue leggi meritando questa punizione.>> dicendo questo mi guardò e prese la scala mobile che portava su <<Dai abbiamo lasciato tua zia completamente da sola,è qui per te,non è carino>> Avrei dovuto leggere tra le righe i sui pensieri,le sue parole,ma non avevo voglia,li ignorai e li lasciai volare via. <<Eccovi finalmente! Mi sembra di essere un’ insegnante in gita con dei bambini di prima elementare,volete smetterla e comportarvi un po’ più da adulti,così mi costringerete a fingere di non conoscervi>> Disse Carol ridendo <<Bene,ora andiamo a cena ho fame!>> . Ero convinta che saremmo andati a cenare al Moonlight, invece ci portò in un ristorante e anche in questo caso ne ignorai la motivazione,la zia mangiò di gusto e sembrava sinceramente contenta e divertita,mi accontentai di questo. Il giorno dopo le feci conoscere anche i miei colleghi,e le fecero una bella impressione. Arrivarono in fretta le 7 e si offrirono di riaccompagnarci in stazione. Prima di salire sul treno la zia Carol tirò fuori dalla borsa una scatola <<Tieni,è per te. Non ho voluto dartelo appena arrivata perché ne temevo i commenti.>> Dopo mi abbracciò e sussurrandomi nell’orecchio mi disse <<Ti voglio bene e tieni sempre a mente chi sei,tu sei figlia della libertà,non lasciare mai a nessuno di essere autore della tua felicità,tu e solo tu puoi esserne la protagonista!>> Mi bacio’ sulla fronte e dopo avermi guardato per l’ultima volta negli occhi con una strana malinconia,salì sul treno.

Claudia Di Meo

Nessun commento :