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23 nov 2013

Scienze

UNA MOLE DI ETANOLO DI TROPPO

In chimica organica le molecole vengono differenziate in base al gruppo funzionale presente nella loro struttura. Gli alcoli sono una classe di molecole caratterizzate dalla presenza del gruppo ossidrilico –OH. Il più famoso tra questi è l’alcol etilico, anche chiamato etanolo, con formula di struttura CH3CH2OH. Alla temperatura di 25°C si presenta come un liquido incolore dall’odore pungente e dal gusto leggermente dolce. 
L’etanolo viene prodotto naturalmente per fermentazione alcolica degli zuccheri e trova vari utilizzi in ambito casalingo, in cosmetica e come combustile al posto della ben nota benzina. Il suo uso più diffuso, però, è quello nelle bevande, dette appunto bevande alcoliche. Le percentuali di alcol nelle bevande varia di molto, come ad esempio dal 5% nelle birre ad oltre il 40% per liquori o amari, ed è proprio per questo motivo che l’alcol etilico viene semplicemente chiamato alcol. Com’è ben noto, l’alcol etilico è un composto stupefacente che può avere vari effetti sul nostro organismo: effetto energetico; nutrizionale, dato l’elevato contenuto calorico delle bevande; tossico, perché nuoce al fegato, all’intestino, al pancreas, al cuore e all’apparato genitale; e psichico, poiché causa dipendenza. Dopo una gran bella bevuta con gli amici al bar si possono accusare gli effetti dell’alcol ed è assolutamente vietato guidare la propria auto, per evitare di causare danni a sé stessi e ad altri. Così i carabinieri sono dotati del cosiddetto “palloncino”, uno strumento capace di calcolare la concentrazione di alcol nel nostro organismo. Questo aggeggio sfrutta la variazione di colore da arancione a verde, in presenza di alcol, dello ione cromo da numero di ossidazione +6 a +3. Nella sua versione più semplice, il soggetto sottoposto alla prova del palloncino non deve far altro che soffiare per circa 15 secondi in un tubo contenente dicromato di potassio (K2Cr2O7) e acido solforico (H2SO4) supportati su gel di silice (SiO2) e collegato all’estremità opposta con un palloncino gonfiabile. Grazie ai componenti presenti nel tubo, avviene una reazione con l’aria espirata che contiene alcol etilico: l’etanolo viene completamente ossidato ad acido acetico (CH3COOH) e varia progressivamente il colore lungo il tubo, da arancione a verde. La reazione è la seguente: 2 K2Cr2O7 + 8 H2SO4 + 3 CH3CH2OH = 2 Cr2(SO4)3 + 2 K2SO4 + 3 CH3COOH + 11 H2O. Una versione più sofisticata, invece, quantifica il grado di ossidazione con tecniche spettrofotometriche, e sviluppi recenti prevedono l’impiego di mini gascromatografi, analizzatori elettrochimici e spettrometri infrarossi.



Leonardo Brandolini

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