name='description'/> Parle Serie Blog: La musa di un folle artista

15 nov 2013

La musa di un folle artista

La musa di un folle artista-puntata 5

In fondo alle foto non c’era la firma dell’autore e il barista impegnato a versare brocche di birra e a preparare cocktail non mi sembrava proprio la persona più adatta a cui chiedere, inoltre fuori aveva iniziato a piovere a dunque molte persone rientrarono affollando il locale. Ne approfittai per uscire a prendere una boccata d’aria, mi sedetti sul marciapiede, presi un paio di volte in mano il cellulare e poi mi misi a guardare il cielo nero tormentato dalle nuvole.
Ad un certo punto sentii il calore e l’odore del fumo di una sigaretta vicino la mia testa, alzai lo sguardo ed era lì, quello strano individuo della foto mi stava fumando a un lato. <<Mi spieghi perché la mia foto è sulla quella parete?>> gli chiesi alzandomi di scatto. Lui non si scompose, mi rivolse lo sguardo e sorrise. <<Ah ma guarda un po’ la ragazza del ponte, dà fastidio anche a te la troppa confusione?>> <<Si, mi confonde, non riesco a mettere a fuoco i pensieri e questo mi spaventa>> Non rispose, ma il suo sguardo eloquente mi fece capire che la pensava come me. Fu allora che mi accorsi dei suoi occhi. << Sai ho pensato a lungo a te, solitamente non mi soffermo molto sulle foto che faccio, imprigiono attimi, pensieri di un istante e generalmente mi è facile capire a chi o cosa siano rivolti, ma con te non lo è stato. Eri così concentrata a guardare l’acqua e allo stesso tempo il tuo sguardo era trasparente, come se la tua mente fosse completamente vuota. Forse ti sentivi confusa anche allora>> <<Non so,non ricordo a cosa stessi pensando,mi capita di avere così tanti pensieri tutti insieme e perderli man mano per acquistarne dei nuovi di continuo. Come un fiore su i cui petali si poggiano mille insetti,a volte belli e delicati come farfalle,a volte pesanti e oscuri come mosconi,eppure non posso muovermi,non posso fare niente per scacciarli,devo solo aspettare che il vento li porti via.>> <<Forse è proprio questo che fa dei fiori ciò che sono,nonostante vi si poggino mosconi,non perdono il loro colore così vivace e anche se magari si lasciano sfuggire qualche petalo restano sempre dannatamente belli. Arrivederci ragazza del Tower Bridge alla prossima>> Dicendo così spense a terra la sigaretta e di nuovo fuggì via. Quello strano ragazzo scomparve tra la nebbia così come la luna scomparve tra le prime luci del giorno,mentre tornavamo a casa. Ma proprio come la luna a volte lascia la propria impronta bianca nella luce del sole, così il pensiero di lui continuava a rimanermi impresso nella mente. Era strano come appena arrivata a Camden per un attimo mi sembrò di poterne udire solo i suoni, ora al contrario ne portavo in ricordo solo le immagini: quella strada tanto pittoresca, la porta a forma di luna che si apriva tra le stelle, la mia foto, la folla che intonava canzoni, ma soprattutto i suoi occhi.

Claudia Di Meo

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