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23 nov 2013

Cinema

SPAZIO…CINEMA
Ciao ragazzi! Anche questo mese le “solite note” e una  entry di eccezione vi propongono tre pellicole tutte da gustare da soli o in compagnia. Enjoy yourself !

<<Se è la forza che determina il diritto, allora non c'è posto per l'amore in questo mondo>>. MISSION (1986)


1750. Sud America. Il mercenario Rodrigo Mendoza (R. De Niro) uccide in duello il fratello per gelosia. Per espiare la sue colpe, convinto da padre Gabriel (J. Irons), si unisce alle missioni gesuite di proselitismo e supporto alle popolazioni indigene. Presto, però, Portoghesi e Spagnoli iniziano a guardare con diffidenza l’operato degli gesuiti che offrono protezione agli Indios dalla schiavitù e minano i loro interessi economici. Di fronte al rifiuto di lasciare le terre, l’unica soluzione per gli avidi Europei saranno le armi.
Passano gli anni, ma l’uomo non è cambiato: l’avidità regna sovrana e nulla può ostacolarla, nemmeno il sorriso di un bambino, né tanto meno la parola di Dio. Un film che non ha bisogno di troppe parole per essere capito: le scene parlano da sé. Le immagini della penitenza di Mendoza che, nella foresta, trascina a piedi nudi quelli armi e armature, simbolo dei suoi peccati, la spiritualità che non sta tanto nella religione, ma nell’amore reciproco, la commovente musica di Ennio Morricone (suonata in solitaria da Irons nella foresta) che eleva gli animi e abbatte le barriere culturali e linguistiche, la lotta per gli ideali e per la giustizia sono solo alcuni motivi per cui vale davvero la pena guardare il film: capolavoro.
                                                           Ilaria Presutti
<<Chi ne ha accoppati quattro ci mette poco a fare cinque>>.C’ERA UNAVOLTA IL WEST (1968)


Film che segna il passaggio dalla “trilogia del dollaro” alla “trilogia del tempo” e quindi della piena fase di maturazione del regista romano; è una storia di una vendetta, è una storia epica su un'epoca di passaggio è un western innovativo e allo stesso tempo classico ma non è uno spaghetti-western. I personaggi sono i soliti del cinema leoniano: farabutti, cencioni, ladri, cacciatori di taglie e fuori legge con la novità di un personaggio femminile, assente nelle altre opere del regista (se si esclude C'era una volta in America, ma è successivo), che rappresenta il nodo centrale di tutta l'opera. La Cardinale ci regala una magnifica interpretazione di una prostituta che cerca di cambiar vita accettando di sposare un irlandese che gli promette una vita da lusso. Insomma un film di passaggio, un film sui cambiamenti (è del 68), un film di cerniera tra un'epoca e un'altra.
Romolo
CONTROL
<<il passato è già parte del mio futuro e il presente è fuori dal mio controllo.>>

Definito il film inglese più “cool” del 2007,e si,lo è! Dedicato ed incentrato su Ian Curtis,frontman dei Joy Division,andato via molto ma molto presto lasciando però ai posteri tanti di quei capolavori. Control è diretto da Anton Corbijn ,”il fotografo del rock”alla sua prima esperienza cinematografica ,come nella maggior parte dei suoi lavori sceglie il bianco e il nero e ciò non può che essere perfetto per un film del genere. La sceneggiatura invece è in parte tratta dalla biografia di Curtis scritta da sua moglie. Un viaggio quindi in quella breve striscia temporale occupata da Curtis,dalla sua adolescenza in cui ardeva il desiderio di diventare musicista,la poesia dei suoi scritti,i concerti con i suoi Joy Division,gli amori,gli attacchi epilettici,il suo legame con la sofferenza,la perdita del controllo,fino al tragico epilogo. Certamente un film dalle tinte molto oscure e accompagnato (ovviamente) da gran belle canzoni;fan o non fan dei Joy Division va guardato è un pezzo di storia non indifferente!

Maria Francesca

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