name='description'/> Parle Serie Blog: Scienze

23 ott 2013

Scienze

Immagina, puoi…

Per secoli l’uomo si è interrogato sul significato dell’immaginazione e sul luogo fisico ove risiedesse e per secoli non c’è mai stato un accordo definitivo tra medici e filosofi, persino sull’uso dei termini ‘immaginazione’ e ‘fantasia’. Ora, per la prima volta, un gruppo di ricercatori ha identificato dove e come si sviluppa nel cervello l'immaginazione, lo strumento mentale che permette all'uomo di inventare macchine, creare opere d'arte e, più in generale, avere un'eccezionale flessibilità di comportamenti.
Si tratta di una rete neurale diffusa su più aree cerebrali, un sottoinsieme che contiene informazioni specifiche relative a particolari e differenti tipi di manipolazioni mentali. Gli studi neuro scientifici degli ultimi anni si sono concentrati sulle rappresentazioni mentali statiche più che sulle operazioni mentali che le riguardano. Si è così dimostrato, per esempio, che il contenuto della percezione visiva, le immagini visive (sogni inclusi) possono essere “decodificate” sulla base dell'attività nella corteccia visiva. Questi risultati hanno suggerito che le stesse regioni che mediano le rappresentazioni a livello di percezione sensoriale siano coinvolte nei processi di immaginazione che prendono spunto da esse, ma non era ancora chiaro come facesse la mente a manipolare queste rappresentazioni: per esempio, a ottenere l'immagine di un calabrone con la testa di un toro a partire dall'immagine preesistente dei due animali . E' stato chiesto a 15 volontari di eseguire quattro differenti tipi di compiti mentali, come immaginare forme visive astratte per poi combinarle mentalmente in nuove figure più complesse o, al contrario, smontare mentalmente un'immagine nelle sue singole parti. L'attività cerebrale dei partecipanti durante i test era analizzata con la risonanza magnetica funzionale. L'analisi dei risultati ha rivelato l'esistenza di una rete corticale e sottocorticale distribuita su gran parte del cervello responsabile delle manipolazioni immaginate. Inoltre, sulla base del confronto fra i modelli di attivazione delle diverse aree nei differenti tipi di compiti, i ricercatori hanno ottenuto una conferma dell'ipotesi che alcune regioni contengono informazioni riguardanti specifiche operazioni mentali e che questi modelli sono in grado di evolvere nel tempo, in parallelo con la manipolazione delle rappresentazioni mentali. "I nostri risultati ci permettono di capire meglio ciò che ci distingue dalle altre specie nell'organizzazione del cervello" dice Alex Schlegel del Dartmouth College a Hanover e primo firmatario dell'articolo. "La comprensione di queste differenze potrà chiarire da dove viene la creatività umana e forse ci permetterà di ricreare quegli stessi processi creativi nelle macchine."

Giuseppe Natale







Nessun commento :