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23 apr 2013

Attualità


Disoccupazione: dramma sociale nei comuni della Valle Peligna
Da uno studio della Cgil pubblicato sul settimanale «Zac sette» (cfr. ‘Disoccupati’, «Zac sette», Il settimanale del Centro Abruzzo, 15/12/2012) apprendiamo che, al dicembre 2012, nei 24 Comuni della Valle Peligna, Valle Subequana e Valle del Saggittario gli iscritti alle liste di disoccupazione e inoccupazione (quindi non tutti tra coloro che non lavorano) sono 9.706, cui bisogna aggiungere più di 800 cassintegrati di cui quasi l’87% è destinato a rimanere senza ammortizzatori sociali e senza pensione. 
Complessivamente, dunque, sono più di 10mila le persone senza lavoro in un territorio di 53mila abitanti. Nello specifico, 2.858 sono i disoccupati compresi nella fascia d’età 15-30 anni; 2.238 tra i 31-39 anni; 2.274 tra i 40-50 anni; 1.632 tra i 51-60 anni; 710 oltre i 61 anni.Spostando lo sguardo alla sola Valle Peligna è stato registrato che i giovani disoccupati in possesso di titolo universitario sono quasi il 60% (pari al triplo della media regionale, che è del 19%). Nel tempo, come si apprende da uno studio di Federica Pantano (cfr. ‘Multinazionali addio? Il rischio del made in Abruzzo’, «Il Centro», 5/10/2012), nella Valle Peligna sono molte le multinazionali arrivate grazie a cospicui finanziamenti dell’ex-Cassa del Mezzogiorno e poi andate via. In ordine cronologico parliamo dell’Ace del gruppo tedesco Siemens (mille operai nel 1984); della Fatme, della svedese Ericsson, diventata Finmek fino al 2003; della Sitindustrie Tubes&Pipes (2009). E poi Coca-Cola Hbc Italia, che a marzo 2011 ha chiuso lo stabilimento di Corfinio (70 dipendenti), Foceit, Cpm/Solo donna, Lastra, Cosmo, Saba Ceramiche, Cf Gomma; a fatica restano aperte la Magneti Marelli e la Campari (passata alla multinazionale olandese Medibev).La situazione, come è evidente, è drammatica. E lo sarà ancor di più in assenza di forti investimenti (nel privato quanto nel pubblico), di una seria politica volta al pieno impiego, di una coraggiosa lotta contro le privatizzazioni e per la difesa ed il potenziamento del servizio pubblico e del welfare locale.


Edoardo Puglielli

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