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24 set 2013

LETTERA APERTA SULL’UNIVERSITA’ ITALIANA

Ci troviamo in un paese dove le cose vanno sempre peggio e, apparentemente, non c’è verso di farle migliorare, nonostante gli “sforzi” dei grandi oratori che abbiamo messo al potere, in quelle poltrone talmente comode che non vogliono lasciarle più. Eppure è facile capire cosa non và. E’ ovvio: se osserviamo la società in generale non è facile
distinguere i veri problemi, perché i nostri eroi parlamentari sono bravissimi a nascondere le cose. Ma non pensiamo in grande, concentriamoci sul particolare, ovvero immaginiamo che nella nostra società ci siano tante società più piccole, che funzionino allo stesso modo della “società madre”. Una di queste società più piccole è la nostra amata istruzione, ma più nel dettaglio l’università italiana (non mi voglio dilungare a parlare di licei, medie ed elementari, non mi basterebbe un solo articolo). L’università. Lo ripeto perché è proprio una bella parola. Università che, come ogni cosa in Italia, non funziona. Allora cerchiamo di capire cosa succede in questa piccola società, prima in generale, poi nello specifico, facendo un esempio pratico: i test per le facoltà a numero programmato.
Iniziamo dalla gerarchia universitaria e dalle varie cariche che rivestono i nostri illustri professori. Prima di tutti c’è il Magnifico Rettore che, come dice il nome, è una persona magnifica. Dopo di lui c’è un suo figlio o un suo nipote, amante, moglie, fratello o comunque qualcuno che ha un legame forte con lui (perché è una persona magnifica, quindi cerca di dare la poltrona a chi vuole davvero bene), che è chiamato Prorettore Vicario. Quest’ultimo avrà dei figli, fratelli o quant’altro, e uno di questi sarà il Delegato del Rettore, una sorta di apostolo del Magnifico. Gli amici stretti del Magnifico saranno Presidenti di Facoltà, Direttori di Dipartimenti e Presidenti di Consiglio di Corso di Laurea. Infine c’è la plebe, noi studenti. Però mettiamo subito le cose in chiaro, alcuni studenti, anche se molto pochi, hanno sangue nobile giacché discendenti della dinastia del Magnifico. Questi studenti, come giusto che sia, hanno dei privilegi che non voglio elencare, altrimenti poi mi accusano di essere troppo polemico (e comunque ne riparlerò quando affronterò il delicato discorso dei test).  Ah! Ci siamo dimenticati di un organo molto interessante e curioso di questa piccola società: la segreteria e, insieme ad esso, il sito dei diversi atenei. Li metto insieme perché hanno natura duale: esistono insieme, soli non potrebbero funzionare. Infatti, dopo ore e ore ed ore di fila in segreteria, dopo aver chiesto informazioni su qualcosa, la segretaria di turno dirà: “guardi, c’è il sito dell’ateneo, lì è spiegato benissimo”. Non possono proprio vivere senza il sito web. E poi è molto semplice da usare, è chiaro ed è un mezzo che serve agli studenti per tenersi sempre aggiornati. Ci sono gli avvisi, le foto della facoltà, foto di prati fioriti e ragazzi felici e contenti che saltellano di qua e di là. Gli avvisi che mettono le nostre simpatiche segretarie sul sito sono sempre puntuali e precisi. Infatti sappiamo benissimo che se c’è scritto che un esame si terrà alle 15 sicuramente verrà anticipato o posticipato. Infatti, tutti gli studenti si presenteranno dalle 7 di mattina per poi andare a casa verso le 21. I pendolari, avendo perso l’ultimo treno, dormiranno nei comodi alloggi delle stazioni (volgarmente chiamati bagni). Comunque, mi sto dilungando troppo. Fatta questa breve apertura, vorrei parlare ora di un grande ostacolo che gli studenti di tutta Italia (tranne quelli di sangue nobile) dovranno affrontare se vogliono studiare nelle prestigiose facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura. Quest’ostacolo è il test d’ingresso. Infatti, queste facoltà, essendo prestigiose, non sono per tutti: solo chi è meritevole potrà far parte del club. Da sempre gli studenti studiano molto per poter accedere in queste facoltà. I test non sono nemmeno tanto difficili. Infatti, fino all’anno scorso, bastava sapere… tutto. Qualsiasi cosa. Da chi ha vinto il grande fratello alla trascrittasi inversa virale passando per gli esteri organici. Come rubare una caramella ad un bambino. Infatti il test è così composto (fino ad un anno fa): 40 domande di logica e cultura generale, 18 di biologia, 11 di chimica e 11 di matematica e fisica, per un totale di 80 domande da fare in 120 minuti. Il compito non è mai stato facile: le domande di cultura generale erano troppo generali, le domande di biologia troppo specifiche, così come per chimica. Matematica e fisica dipende da come si sveglia il Ministro il giorno del test. Dopo molte lamentele, finalmente la svolta! Il test viene cambiato. Viene ridotto il numero di domande, da 80 a 60, e vengono tolte le domande di cultura generale! Infatti il nuovissimo test è composto da: 5 domande di cultura generale, 25 di logica, 14 di biologia, 8 di chimica e 8 di matematica e fisica. Cambia anche l’assegnazione dei punteggi: +1.5 per risposte giuste, -0.4 per risposte sbagliate e 0 per risposte non date. Un’altra grande novità è il bonus di maturità! Finalmente, dopo anni, il diploma ha un significato. Questo bonus di maturità consiste del dare, ai candidati, un certo punteggio di partenza, che dipende dal voto di maturità e deve essere sopra il 90. Quindi avremo: 90-91, 1 punto, 92-93, 2 punti, e così via. L’unica cosa che ha sbagliato (all’inizio) il Ministero è stato mettere il test a fine luglio; i neo-diplomati si sarebbero trovati in difficoltà. Infatti, per aiutare gli studenti (?) il test è stato spostato a settembre, avvisando tutti con largo anticipo (?). Dimenticavo; da quest’anno, per il prestigio che ricoprono queste facoltà, la graduatoria non sarà più per atenei, ma nazionale. Tanto per semplificare le cose (?, forse agli studenti di sangue nobile). Poi, per rendere le cose ancora più semplici escono fuori i percentili: io non ho capito a cosa servono, magari se qualcuno lo sa me lo spiega, per favore. Comunque riguardano i bonus di maturità. Ovviamente non andava bene una scala per assegnare il punteggio, ci deve essere sempre un meccanismo più complesso, in modo da nascondere meglio le cose. Ma va bene così. Finalmente arriviamo al giorno del test: Circa 80 mila studenti per 10 mila posti (parlo del test di medicina, ma tutto ciò vale per tutte le facoltà a numero chiuso). I futuri medici presto si cimenteranno con un test, che dopo anni, risulterà meritocratico, e non sarà più un quizzettone tipo quelli di Enrico Papi. Ma siamo comunque in Italia; il test aveva comunque domande da quizzettone. Le domande di logica (logica?) non avevano senso, in alcune non si capiva nemmeno cosa chiedessero, le domande di biologia erano da neo laureati in biologia cellulare, stesso vale per chimica. Fortunatamente non ci sono state lamentele per matematica e fisica. Quindi a questo punto gli studenti si chiedono cosa fosse realmente cambiato. Ah! Già! Il bonus! Meno male che c’è lui, la speranza per molti studenti. Ma poi arriva il bello (sembra quasi una barzelletta): gli studenti escono dalle aule (le commissioni durante il test spiegavano come veniva calcolato il bonus) e arriva la notizia: bonus abolito. In una mattina è stato fatto un decreto legge. Il primo così veloce nella storia d’Italia. E questo decreto è molto speciale: infatti non esiste un testo, da nessuna parte. Sarà tipo quelle regole non scritte che si tramandano per generazioni. Evidentemente la sola introduzione del percentile non aiutava tutti quei studenti che hanno il sangue nobile. Molti forse si sono diplomati con un voto basso, quindi bisognava toglierlo questo dannato bonus! Dopo l’ennesima pagliacciata made in Italy sono partite molte polemiche. È uscito fuori che durante i test non possono essere usati documenti di riconoscimento e, ovviamente, durante la prova non può essere lasciato sul banco. Ma sono anni che si fa così! Quest’anno si sono svegliati? Perché? Forse è stata la più grande pagliacciata della storia? Non ho una risposta a tutto questo casino che si è venuto a creare. So solo che i futuri medici (non tutti eh) saranno quelli che lasceranno le garze nell’intestino dei pazienti, quelli che sbaglieranno la diagnosi ai vostri figli. Poi non ci lamentiamo di “malasanità”, di male di qualsiasi cosa. Ecco perché in Italia andrà sempre tutto male. Se l’istruzione non diventa meritocratica invece che per pochi eletti sprofonderemo sempre più in basso. Gli adulti del futuro, quelle che avranno in mano il nostro Paese, sono i ragazzi che vengono istruiti male nelle scuole, sono quelli che pensano alle macchine e a fumare. Sono quelli che hanno le “zeppe” per rientrare ai vari concorsi. Mentre coloro che meritano devono sudare per arrivare ad un successo. Ragazzi, e concludo, chi ha veramente la passione nel fare qualcosa deve andare via di qua. Deve andare all’estero. La famosa “fuga dei cervelli”. Ormai la nostra amata Italia è finita. La nostra Nazione ha senso solo durante i mondiali di calcio, per il resto è abbandonata a se stessa.
Infine ricordo ai signori Ministri, Magnifici Rettori e quant’altro, che una selezione non va fatta sulla base di un quizzettone. La selezione deve essere fatta sulla base degli anni di studio precedenti, durante le scuole superiori. Solo qui, nel nostro Paese, quegli anni non hanno alcun senso nelle università.


Davide Rossi

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