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23 giu 2013

Politica

SETTE PRETENDENTI SPOSI PER…UNA CITTA’: SULMONA

Il marito su cui è caduta la scelta

Dal 10 Giugno scorso, Peppino Ranalli, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Sulmona. Si è imposto al ballottaggio sullo sfindante del Pdl, Luigi La Civita, giunto al secondo turno per la improvvisa morte, durante la campagna elettorale, dell’ingegner Fulvio Di Benedetto.
Ranalli si era imposto nelle primarie per la scelta del candidato sindaco a Gennaio, anche se la figura che da anni riesce a condizionare le mosse del PD locale, Bruno Di Masci, per un periodo aveva messo in dubbio la legittimità della sua candidatura, con il pretesto che il partito che lo rappresentava non esistesse più, facendosi beffe del parere di migliaia di elettori. Comunque alla fine il problema è rientrato ed anche il PD ha appoggiato il neo sindaco. Al momento della scelta degli assessori sono comunque scoppiate nuove polemiche nel Partito Democratico sulmonese. Infatti, Antonio Iannamorelli, dopo essersi candidato alle primarie, aveva propugnato la formazione di una sua lista in appoggio a Ranalli, anche se lui non era direttamente candidato. La presentazione da parte dei Democratici di una rosa di nomi, che non vedeva presente Iannamorelli, ha provocato le sue dimissioni dal partito. Alla fine però, la composizione della giunta è stata fatta. Il sindaco ha tenuto a precisare che quella che ha presentato è solo la sua squadra e non fa riferimenti ai partiti (nel senso che non ci sono state spartizioni di poltrone) ed è così composta: Luciano Marinucci, nella rosa dei nomi PD, allo sport, all’edilizia sportiva, all’associativismo e alle politiche giovanili; Anna Grazia Valdo, candidata nella lista PD, all’ambiente, ai trasporti, ai servizi pubblici, alle innovazioni tecnologiche e informatizzazione, alle politiche comunitarie ed ai servizi demografici e statistici; Enza Giannantonio, non candidata esponente di SEL, con le deleghe alle pari opportunità, al lavoro, all’istruzione e al contenzioso; Antonio Iudiciani, candidato in una lista in appoggio al sindaco appena eletto, ha ricevuto le deleghe al bilancio e al patrimonio; infine Stefano Goti, non candidato, si occuperà di lavori pubblici ed attività produttive.
Ranalli ha dichiarato di essere contrario al metanodotto e alla centrale di decompressione, ha poi manifestato l’intenzione di attivare una convenzione con la ASL per i lavori che necessita l’ospedale e di voler avviare una collaborazione con i comuni limitrofi. Ma il primo provvedimento che vuole adottare è quello teso alla modifica del regolamento del consiglio comunale che non permette l’assegnazione di deleghe ai consiglieri, infatti la volontà del sindaco è quella di affidare incarichi ad ognuno dei 16 consiglieri, anche a quelli di opposizione. Questi, il sindaco e gli assessori cominceranno a lavorare ufficialmente il 28 Giugno, con la convocazione del primo Consiglio Comunale.
Gli altri
Ranalli si è imposto in una competizione elettorale, caratterizzata da una scarsa affluenza alle urne, nonostante o forse perché i contendenti erano sette, ognuno con la propria ricetta per la città. Ho chiesto ad ognuno degli altri candidati, la loro impressione sul proprio risultato. Dichiarazioni che vi riporto di seguito.
In rappresentanza della lista Sulmona Unita per Fulvio Di Benedetto sindaco, avevo chiesto un parere alle due principali anime della coalizione, il gruppo di Sulmona Democratica e Andrea Gerosolimo. Purtroppo solo i primi ha dichiarato quanto segue: <<Sulmona democratica è nata perseguendo lo spirito di passione per la buona politica, quella che va oltre gli ottusi schemi di contrapposizione politica che ingessa e paralizza la città, e che di conseguenza coinvolge tutto il territorio peligno rallentandone lo sviluppo su più fronti . Abbiamo perseguito il confronto politico senza pregiudizi alcuni, con il risultato che altre liste hanno creduto a questo messaggio, da cui è nato il progetto di "Sulmona Unita". Nella persona di Fulvio Di Benedetto, avevamo trovato il garante di tale progetto, un candidato sindaco che sarebbe stato il sindaco di tutti, non di un partito, o di una corrente, ma di tutti.
Il 15 maggio, Fulvio è tragicamente morto, durante un confronto tra gli altri candidati sindaci. Avremmo voluto fermarci, rimandare le elezioni di poche settimane, ma un vuoto normativo e la mancanza di solidarietà di tre candidati sindaci, Ranalli, Susi e La Civita, ci hanno imposto di andare avanti. Lo abbiamo fatto per dovere morale nei confronti di Fulvio, e più di 3800 persone hanno dato fiducia alla nostra coalizione: Sulmona ha risposto con orgoglio ed affetto ad una meravigliosa persona che non è più tra noi. Mimmo Di Benedetto, di Sulmona Democratica, è stato il candidato consigliere più votato della coalizione, e anche questo per la nostra lista è stato un risultato soddisfacente, pur essendo per noi queste elezioni farsate, con candidati consiglieri che hanno dovuto correre in una situazione obiettivamente impari rispetto ed elettori che non hanno avuto la stessa possibilità di scelta democratica di tutti gli altri. Sulmona avrà un sindaco, su cui graverà la responsabilità di aver fatto "spallucce" ad un' intera coalizione e a più del 21% degli elettori. Chiederemo ricorso agli organi preposti, per portare giustizia democratica in questa paradossale tornata elettorale, con la coalizione di Sulmona unita, e con chi ci vorrà stare.’’
Luigi la Civita, giunto al ballottaggio appoggiato dal Pdl: ‘’ Il centro destra riparte da questo patrimonio di voti, facendo tesoro degli errori commessi e stando più vicini ai reali problemi della città. Un nuovo ciclo, una nuova classe dirigente, giovane e dinamica. Lavoreremo anche dai banchi della minoranza, in primis: sull'affidamento in house del servizio rsu al Cogesa, affidamento in gestione ai privati dei poli della cultura, questione centro storico a 360 gradi (esempio sgravi Imu e tarsu alle attività produttive). Saremo sempre costruttivi nell'interesse della città e del comprensorio tutto.>>
Enea Di Ianni, l’altro candidato di centrodestra: << E' stato un momento-verità per due ragioni:
La prima è che abbiamo trovato il coraggio di presentarci senza padroni o santi protettori.
La seconda è che abbiamo creato un gruppo che ora, trasformandosi in movimento socio-culturale-politico, proseguirà il percorso avviato con l'impegno di portare a COMPIMENTO il progetto posto in essere in campagna elettorale. Il fatto, poi, di aver conseguito il 5° posto tra le liste civiche (ce n'erano in lizza 13!) e di aver superato in voti di lista il raggruppamento del PDL ufficiale, non può che farci ritenere soddisfatti del lavoro svolto e dell'assenso ricevuto. Rimaniamo una compagine del Centrodestra che si avvia a operare scelte senza forme di sudditanza e soprattutto finalizzate al benessere di Sulmona e della sua gente, con l'ambizione di poterlo fare senza cedere a ricatti o compromessi di sorta. Ascoltando la gente, sempre.>>
Per Palmiero Susi (Sulmonabruzzo), riporto quanto ha dichiarato su AbExpress: <<E’ stata una campagna elettorale strozzata da eventi gravi e caratterizzata da tattiche politiche (troppi candidati consiglieri) che ne hanno imbastardito il valore e l’importanza. Non riteniamo, quello raggiunto, un grande traguardo anzi ci sembra di assistere ad un film già visto, ad un futuro che non può che essere specchio del passato. Sono queste le ragioni perché noi di “Sulmona viva” e di “per la mia Sulmona” non abbiamo dato indicazione di voto. Il nostro Progetto Politico-amministrativo non è interrotto. Saremo presenti, fedeli al nostro programma, con costante e forte vigilanza nel seguire quella che sarà l’azione del prossimo governo cittadino>>.
Gianluca De Paolis, candidato del M5S: <<Con 500 voti nasce a Sulmona il M5S. A qualcuno possono sembrare pochi ma pensando che sono voti spontanei e che probabilmente non torneranno più ai partiti, questi 500 voti sono per noi un punto di partenza per costruire nella Valle Peligna un movimento solido e pronto per affrontare i prossimi appuntamenti elettorali.
Già in altri comuni come Popoli, Pratola Peligna, Pacentro e Raiano si stanno formando gruppi del M5S. Ormai il solco è stato tracciato e siamo convinti che presto molti comuni avranno il piacere di ospitare i consiglieri del M5S.>>
Infine la novità di queste elezioni, Alessandro Lucci, candidato del movimento cittadino Sulmona Bene in Comune: << Ciao sono Alessandro Lucci di SBiC, Sulmona Bene in Comune... Un inizio così vi sembra troppo informale? Eppure una delle etimologie più riconosciute di “ciao”, che fa derivare questo termine da una parola veneziana “schavo” cioè “sono il tuo schiavo”, dà il senso a questa frase e a tutta la nostra campagna elettorale ed al valore principale che volavamo dare al nostro futuro sindaco: una figura istituzionale che riuscisse a dare una diretta chiave di comunicazione tra le istituzioni e i cittadini.
Naturalmente il saluto e l'informalità non bastano per amministrare una città ma danno un chiaro segno di rinnovamento e di approccio ai problemi ed aprono alla partecipazione tra chi è stato delegato e chi, dopo la delega, vuole comunque essere parte attiva della vita e della progettazione del proprio luogo.
SBiC intendeva ed intende amministrare Sulmona come un bene comune, cioè accessibile a tutti, e l'avrebbe fatto e lo farà attraverso la democrazia partecipata con strumenti nuovi o già testati su altri comuni virtuosi.
La partecipazione, quella vera, non è mettere al voto questa piuttosto che quell'altra idea ma presentarsi alle persone scevri del proprio preconcetto e decidere attraverso l'ascolto e non solo quali saranno le priorità che gli stessi cittadini chiedono e progettandole insieme.
Mi rendo conto che poter chiedere ad un elettorato la fiducia su queste basi non è semplice. E' come dire: “votarmi è come votarsi”. Ed anche per la figura del sindaco non è stato semplice trovare anche solo il motto per distinguersi e far capire, che la visione su un’amministrazione SBiC si allontanava da destra-centro-sinistra per arrivare ad una collettività che si auto-regolamenta anche lontano dalle elezioni. Il motto che abbiamo scelto “25000 sindaci” però ha funzionato ed abbiamo ricevuto 1550 voti con una sola lista e con molti voti disgiunti tra tutte le forze in campo. Possiamo perciò cominciare a ritenerci davvero trasversali? Nella settimana precedente al ballottaggio tutte le altre liste si sono rivolte a noi come un possibile partner, aspiravano all'eredità dei voti o alla nuova visione di cui siamo portatori?
Per questioni di punteggio entreremo in amministrazione solo se vincerà il rappresentante del centro sinistra 
(come poi in effetti è andata) altrimenti continueremo a lavorare dal basso al rinnovamento del tessuto sociale della nostra città, del nostro territorio come facciamo da anni. >>


Piergiuseppe Liberatore

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