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22 mag 2013

Moda


VINTAGE: alla (ri)scoperta del passato


In tempo di crisi sbirciare nel baule di nonni, zii e genitori può rivelarsi un ottimo modo per riscoprire veri piccoli tesori che fanno parte dei tempi andati. In questo caso, l’esclamazione “Tutto torna di moda!”, sentita dire così spesso, non può che essere vera e ci insegna che nella vita, ma soprattutto nella moda, è meglio non buttare via mai niente.
L’espressione vintage, coniata originariamente come attributo per i vini d’annata, nel campo della moda, indica il valore e la qualità che possiamo conferire ad un certo capo, prodotto in un periodo compreso fra gli anni ’40 e gli anni ’80.
Ph: Clo Di Berardino
L’abito, o l'accessorio vintage, si differenzia dal generico “usato”, sia perché in esso possiamo riconoscere un certo valore acquisito nel tempo, sia perché rappresenta una vera e propria testimonianza dello stile di un'epoca passata. L’attitudine ad ammirare e/o indossare tutto ciò che è stato amato in tempi anteriori si è andata via via diffondendo negli anni e probabilmente è il risultato di una naturale curiosità per il passato. Come scrisse Oscar Wilde «Il solo fascino del passato è il fatto che è passato».
Da qualche anno a questa parte, la tendenza alla riscoperta dei generi old-fashioned si è andata pian piano enfatizzando e, con essa, anche la commercializzazione dei capi vintage. Tutto ciò ha risvegliato la curiosità di coloro che, non volendosi omologare agli altri, decidono di osare e di buttarsi in un total look retrò. La mia grande scoperta qui a Bologna è stata un negozietto, così piccolo che si fa fatica a notarlo anche passandoci davanti, in cui si possono trovare piccoli capolavori della sartoria dagli anni ’40 in poi, a prezzi davvero modici. Non è raro che negozi vintage specializzati espongano capi haute-couture, provenienti da rinomate case di moda, così come è possibile che custodiscano pezzi non di marca, ma preziosi dal punto di vista stilistico. Dove non si hanno a disposizione cimeli originali, si assiste ad un'evoluzione dei prodotti realizzati dalle case di moda, che entrano, così, a far parte di un ciclo di vita che li riprende e li ripropone sul mercato. Le aziende, infatti, non si sono fatte sfuggire l’occasione e hanno deciso di rilanciare prodotti o brand che riescono a stabilire una connessione tra quella che è la voglia di riscoprire il passato e l’evoluzione in chiave moderna, attuale e innovativa.
Ph:Clo Di Berardino
L’abbigliamento vintage del 2013 vede il trionfo dei tessuti stampati, avvistati sulle passerelle di Dolce & Gabbana, Chloè e Marc Jacobs (questo tipo di tessuto era molto popolare negli anni ’70, così come gli abiti in materiali sottili e puri). Durante l’estate gli abiti lunghi anni ‘70 potranno donare un tocco hippie-chic al nostro stile, grazie alle loro stampe colorate e ai loro tagli morbidi. Anche il pizzo sarà uno dei protagonisti di questa stagione nel pret-à-porter e nelle collezioni di molti stilisti (Valentino, Oscar de la Renta e Elie Saab, solo per citarne alcuni). Righe e quadretti, entrambi ripresi dagli anni ’60, hanno caratterizzato fortemente il design delle collezioni di stilisti come Tommy Hilfiger, Michael Kors e Louis Vuitton. Dagli anni ’60 possiamo sicuramente riprendere anche gli abiti a trapezio che scoprono le gambe e da soli completano il look; ma anche lo stile rock total black degli anni ’80 si fa sentire, con giacche di pelle, borchie, cinte e, per osare un po’, calze strappate. In questo 2013 i vestiti avranno delle linee molto voluminose, in pieno stile over size, con gonne ampie, pantaloni a vita alta e corpetti aderenti. Non bisogna sottovalutare gli accessori: borsette moda anni 50, orecchini a clips, cinture a vita alta e accessori estrosi per capelli potranno rivelarsi il tocco finale. L’idea vincente è però quella di riuscire ad abbinare il vintage a capi attuali e magari anche sofisticati, per un connubio tra tradizione e innovazione. 



Giulia M.

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