name='description'/> Parle Serie Blog: Giovani fuori sede

22 mar 2013

Giovani fuori sede


Arrivederci L’Aquila…


Cara  “L’Aquila mè”,
è passato tanto tempo da quando ci siamo conosciuti.
Era un settembre di qualche anno fa quando ti abbiamo scelta perché eri la più bella.
Le tue montagne ci hanno stretto in un abbraccio, la tua vita scorreva in tutti i vicoli del centro storico e ci riempiva il cuore…ed i calici!

La tua sapienza risplendeva nelle facciate dei palazzi, nei rosoni delle chiese e risuonava  nelle note che uscivano dalle sale dei teatri.
Eri bellissima!

Cara L’Aquila,
siamo stati bene insieme, ma ora dobbiamo parlarti.
Da quella brutta notte qualcosa è cambiato, è successo tutto così in fretta… tu sei cambiata e forse anche noi.
Quando qualcuno voleva portarci via da te trapiantandoci nelle “new town”, ci siamo battuti affinché questo modello di ricostruzione non si avverasse, abbiamo sperato che fosse una soluzione temporanea e che tu ritornassi ad essere quella di sempre, anzi, più bella di prima.
Siamo rimasti al tuo fianco per sostenerti in un momento difficile della tua storia, contro la paura, contro la tristezza, contro il malumore con la sola speranza di rivederti e di esserci.
Invece ci hai illuso!
Per molte volte abbiamo sentito promesse mai mantenute sulla tua ricostruzione, ci siamo sentiti presi in giro da chi forse non ti ama quanto noi.
Sono passati ormai quattro anni e passeggiando in centro, tutto ciò che rimane sono strade buie, sorvegliate da militari che ti tengono quasi sotto assedio, i portoni dei palazzi puntellati  dove ormai non entra più nessuno “crescono disordinati” tra le erbacce che dominano il centro, le tue luci che ci facevano compagnia durante le nostre passeggiate adesso sono quasi tutte spente e….ci fai paura!
Sei diventata trascurata, disordinata, sciatta e fragile.
Sei stata imbrogliata da questi personaggi che promettono fantomatici progetti di centri commerciali sotto la tua piazza fantasma; quella stessa piazza che ha accompagnato tante generazioni di studenti, che ha visto giocare madri, padri e bambini la domenica mattina, che ha fatto innamorare tanta gente.
Non ti senti sola?

Adesso dobbiamo salutarti, saremmo comunque dovuti andare via; i nostri studi sono quasi giunti al termine.
Se non fosse successo tutto questo, ci saremmo salutati con tanta malinconia, sapendo di lasciarti un pezzo di noi, della nostra indipendenza, del nostro essere diventati grandi.
Invece ora quasi spaventati ti diciamo che forse non ci  mancherai più come prima, ma come si dice, a volte, odio e rabbia sono più forti dell’amore.
Sarebbe bello però, un giorno vedere i nostri figli viverti come abbiamo fatto noi e magari loro potranno, a differenza nostra, vivere e lavorare nella città che amano dopo gli studi.
Tu realizza i nostri sogni e aiutati  a ritornare come prima.
La tua intelligenza e la tua sapienza ti aiuteranno a distinguere chi ti vuole bene da chi ti vuole male.
Noi ti vogliamo bene…e non ti scorderemo mai.


Fabio Presutti
Carla Villani
Alessia Di Loreto



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