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22 mar 2013

Attualità


La nostra “ TOUR” c’est très chic!

Checché ne dicano i francesi, anche noi abbiamo la nostra “Tour Eiffel” locale e tutto   l’inchiostro e le parole sprecate, forse sono quasi arrivate a pari importanza. Sciovinismo a parte, stiamo parlando della “gru della discordia” che da quasi 4 anni ormai troneggia imperante e solitaria nel centro di Pratola Peligna e dove da semplice strumento di lavoro è diventata una vera e propria attrazione aperta al pubblico:  ridicolizzata sui social network che ne invitano ad una rimozione con l’aiuto degli UFO, pressata dalla carta stampata che a distanza di mesi ne illustra le sue doti artistiche ed infine persino i membri del consiglio comunale disquisiscono sul suo ruolo. Ma cos’ha d’importante questa gru?
 Andando con ordine, è dall’ormai lontano 2009, tristemente segnato dal disastroso evento tellurico, che la famosa gru ha fatto il suo ingresso quasi in punta di piedi nel nostro piccolo paesino con l’intento di rimediare ai danni che il terremoto aveva causato al nostro Santuario e contribuire al relativo restauro. E fin qui niente da obiettare ma, ad oggi, chi vi scrive constata che la gru è ancora li e dal suo arrivo a Pratola ne sono passate tante. Fin da subito si è cercato di isolare la zona antistante la gru, onde evitare che non si incorresse in seri danni per chi vi sostava o semplicemente transitava nelle relative vicinanze. Con il passare del tempo però, la zona adiacente alla gru è diventata un ricettacolo di immondizia e spazzatura, meta preferita di animali randagi e topi che non pochi guai hanno causato agli esercizi commerciali posti nelle vicinanze dell’ormai famosissimo monumento della Valle Peligna. A tal riguardo è stata effettuata una bonifica ed una derattizzazione.
 “La gru della discordia”, ormai cosi ribattezzata, si è resa teatro di una storia che per fortuna di tutti è andata a buon fine: un giovane ragazzo pratolano, forse per scommessa o per una semplice bravata si è arrampicato sul mezzo causando paura e  sgomento dei passanti e nella discesa si è fratturato la caviglia. Ennesima pagina nera per la vita di un paese.
Perché la gru è ancora li? E’quanto si sono chiesti i consiglieri di opposizione della lista “Pratola innanzitutto, Pratola soprattutto”, sollecitando l’amministrazione De Crescentiis a trovare risposte immediate, suggerendo l’ipotesi della definitiva chiusura e rimozione della stessa. Come risposta il comune ha teso a sottolineare come accanto al sito in cui staziona la gru è presente un blocco di abitazioni per il quale sono necessari dei lavori di restauro sin dai tempi del terremoto, a causa dei relativi ritardi della burocrazia per lo stanziamento dei fondi ( chissà come mai?). In tutta questa vicenda di colpevoli o innocenti va detto che nonostante l’inattività, la ditta appaltatrice continua a pagare regolarmente il suolo pubblico al comune, ma soprattutto come lo stallo delle pratiche è dovuto al fatto che l'errore è stato affidare le pratiche all'Aquila e non lasciarle gestire dal comune di Pratola Peligna ma soprattutto che ora i fondi non si trovano più nella cassa depositi e prestiti ma ad affidamento diretto della regione e ad oggi l’immobilismo regna sovrano.
Al di là delle relative accuse o delle colpe che devono essere assunte da chi o da cosa, l’unica ad essere uscita innocua è la gru la quale continuerà a troneggiare affianco al monumento simbolo per eccellenza del nostro paesino. Arriverà il fatidico giorno del suo arrivederci a Pratola? Nessuno lo sa, quello che sperano i pratolani è che la famosa gru torni a lavorare per riportare il nostro paese alla sua semplice meraviglia e, una volta svolto il suo compito, orgogliosamente andarsene . 

Salvatore Presutti     

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