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22 feb 2013

Interviste


“Due fratelli nati per la musica”

In questo numero vorrei raccontarvi di Jacopo e Niccolò Santilli, due fratelli accomunati dalla passione per la musica.
Da quando avete iniziato a cantare e quindi a scoprire questa vostra passione?
Niccolò: «In realtà da sempre, la musica ci ha accompagnati sin da piccoli».
Jacopo: «Da quando ho memoria di me. Ho sempre apprezzato qualsiasi forma d’arte. Poi a casa, abbiamo nostro padre che canta e suona e quindi abbiamo ereditato questa bellissima passione da lui».
Avete una vostra band? Quando è nata e com'è formata?
N: «Si, si chiama The Old School, è nata due anni fa. Abbiamo deciso di formare questa band spinti dalla passione per il blues ed il rock'n roll. Abbiamo iniziato con le cover ma ora abbiamo molti pezzi nostri. Infatti abbiamo inciso due demo, il primo da quattro tracce e il secondo da sei».
J: «Si, ho tre progetti musicali parallelli. Il primo è “Articolo il” formato da me e Lorenzo Lucci, nato due estati fa. Progetto molto discusso in questo momento ma preferisco non parlarne. Qui reinterpretiamo pezzi dagli anni 50 ai giorni nostri. Il secondo è quello che io ho più nel cuore, in cui canto e suono pezzi nostri. Si chiama “A l’aube fluorescent”, è un progetto alternative rock. Qui gli altri membri sono Paride Sticca, Francesco Barnabei e Alberto Spicciolato. Il terzo è “Sixty drops”, è un collettivo elettronico sperimentale ma non voglio aggiungere altro perché sarà una sorpresa».
La prima volta che avete cantato in pubblico?
N: «La prima volta nel nostro paese durante la street by street e non solo».
J: «La prima volta in una recita scolastica ma l’esordio c’è stato in una giornata dell’arte negli anni del liceo al parco fluviale».
I vostri genitori/amici vi supportano?
N: «Ai nostri genitori piace quello che facciamo, ma sicuramente i nostri amici ci supportano di più».                                                                                                    
J: «I nostri genitori vorrebbero sicuramente che facessimo altro perché dicono che non è “un’attività redditizia”. I miei amici dicono sempre che li faccio emozionare ma poi capisci davvero chi lo dice e pensa davvero e chi mente e lo dice solo per farti piacere».
Cosa ne pensate dei network che promuovono le bands emergenti e in che modo pensate che possano contribuire al successo?                      
N: «Ora è l'unico modo per diffondere il proprio prodotto in maniera veloce ed efficace».
J: «Una frase che dicevo sempre ad una mia amica è “Dove si trova il volantino appeso al lampione con scritto audizioni oggi?” Io vivo ancora negli anni 90, infatti ho fatto facebook molto tardi e molti mi hanno anche criticato per questo ma ADDUMMAN S M N FREC? Ho dovuto arrendermi per adattarmi alla realtà perché, al giorno d’oggi, i social network sono molto efficaci per promuovere la musica anche se personalmente non mi entusiasma affatto. Sono un “Old school” anch’io per questo».                                
I vostri progetti per il futuro?
N: «Io e la mia band abbiamo intenzione di incidere un album che forse uscirà in estate».
J: «La cosa che mi preme di più è il mio secondo progetto “A l’aube fluorescent” e fissare una parte della mia vita sopra un album, e poi tornare in California magari per sempre.
A nome mio e di mio fratello volevo innanzitutto ringraziarvi per averci dato questo spazio, e poi fare un grande in bocca a lupo a tutti voi».

Lorenza Petrella

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