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22 feb 2013

"Esteri"



CHI RAPPRESENTERA’ LA VALLE PELIGNA?

“Non ci rappresenta nessuno!”, Uno dei cori più sentiti nelle manifestazioni di piazza degli ultimi anni, segno di una forte disaffezione dei cittadini verso la politica. Un coro che potrebbe essere importato in Valle Peligna ma per un altro motivo.
Da quando, il 21 dicembre 2005, l’allora Governo Berlusconi cambiò legge elettorale, i nostri parlamentari non sono più espressione diretta del territorio. Con la precedente legge, la Penisola era divisa in collegi uninominali che esprimevano parlamentari direttamente riconducibili ad un’area del Paese. Oggi i rappresentanti di Camera e Senato sono slegati da questo rapporto territoriale e rappresentano più in generale la regione. Essendo le liste “bloccate”, perché non si sceglie più il candidato ma si esprime solo il voto per il partito, la formazione delle liste è tutta espressione dei rapporti di forza presenti all’interno dei partiti a livello regionale. Accade così che territori più popolosi, come la costa, e territori forti istituzionalmente, come l’aquilano, riescono ad esprimere i propri candidati nei primi posti delle liste, quindi in posizione eleggibile, a discapito di territori meno popolati o economicamente svantaggiati.
Se a questo aggiungiamo l’incapacità di certe formazioni politiche di fare quadrato attorno a candidati del territorio, ecco che lo scenario che si preannuncia ha un che di catastrofico.
Alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio la Valle Peligna avrà solo undici candidati a rappresentare il territorio. L’unico in posizione di elezione “sicura” è il popolese Antonio Castricone, segretario provinciale del PD pescarese, primo nelle consultazioni primarie nella provincia di Pescara. Posizione rischiosa per la parlamentare uscente Paola Pelino che è terza in lista al Senato per il PDL. Altra posizione di rilievo ma difficilmente eleggibile è quella dell’ex primario di Otorinolaringoiatria del “Mazzini” di Teramo Carlo Ciufelli, candidato con Rivoluzione Civile dell’ex magistrato Ingroia. Due candidati nelle liste di Sel, alla Camera il raianese Giovanni Salutari e al Senato l’avvocato Vincenza Giannantonio, anche loro in posizione non eleggibile.
Nelle liste di Rialzati Abruzzo è candidato il consigliere comunale sulmonese Cristian La Civita mentre nelle liste di Fratelli d’Italia la consigliera comunale di Pacentro Rita Di Nello.
Due candidati nelle liste di Grande Sud: Aldo Di Bacco e Domenico Spagnuolo, attuale sindaco di Roccacasale, rispettivamente al Senato e alla Camera. Infine nelle liste di Futuro e Libertà sarà candidata Mariantonietta Salvati mentre nelle liste di Casa Pound ci sarà Alberto di Giandomenico, portavoce sulmonese del movimento dell’ultradestra.
Chiunque vinca le prossime elezioni politiche, il territorio vedrà diminuire il numero dei propri rappresentanti, la passata legislatura ne figuravano tre: Paola Pelino, Maurizio Scelli e Sabatino Aracu. Nella prossima legislatura il territorio potrebbe averne due in caso di vittoria del centrosinistra alla Camera e del centrodestra al Senato, ipotesi molto difficile da realizzarsi visti anche gli ultimi sondaggi che davano la coalizione guidata dall’ex Premier Silvio Berlusconi, indietro di dieci punti percentuali. Va sottolineato che il Cavaliere ci ha abituato già altre volte ad improbabili rimonte ma in questo caso i margini di manovra sembra siano ristretti.
Dopo due legislature senza consiglieri regionali, inizia il lento declino anche della rappresentanza parlamentare per la Valle Peligna, alle prese con il baratro economico e con l’inconsistenza del suo peso politico in Regione. Solo una ventata di aria nuova, fatta di giovani pronti ad incarnare la futura classe dirigente, potrà portare sul territorio nuove prospettive di sviluppo per ridare ai Peligni la dignità che meritano.

Savino Monterisi

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