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22 gen 2013

Esteri


Parole e Politica

“Le parole sono importanti”, urlava un infuriato Michele Apicella, interpretato da Nanni Moretti nel film Palombella Rossa.
In politica addirittura, alcune parole possono perdere completamente il loro significato, si pensi alla parola “libertà” che durante la dittatura fascista rappresentava la speranza per milioni di italiani: oggi è privata del suo pieno significato, abusata e bistrattata dalla politica.
Molte di queste parole finiscono nei programmi elettorali, e da lì prendono la strada per l’oblio dal quale riemergeranno solo alla prossima tornata elettorale, a Sulmona è il caso della parola “cultura”.
Nel programma politico dell’attuale sindaco quest’ultima veniva collocata fra le  proposte che volevano rendere Sulmona una città degna del suo passato e della sua storia, l’amministrazione tanto avrebbe fatto, una volta eletta, per la cultura nella città di Ovidio.
Eppure le cose sono andate diversamente, il teatro comunale Maria Caniglia è stato chiuso per lavori di messa in sicurezza in seguito al terremoto del 6 aprile 2009 e non ha ancora riaperto i battenti, mentre il 31 maggio 2011 lo storico cinema Pacifico ha subito la stessa sorte, stavolta per volontà della maggioranza comunale.
L’eremo di Celestino V e il santuario di Ercole Curino sono invece inaccessibili dal 21 maggio 2010 quando la strada d’accesso fu chiusa per il pericolo di caduta massi, nel frattempo all’interno dell’eremo alcuni affreschi del trecento si stanno rovinando a causa di infiltrazioni d’acqua e umidità.
Un altro tema che viene puntualmente inserito nei programmi elettorali è l’espressione “piste ciclabili”, come se le formazioni politiche fossero obbligate a farlo.
In realtà questo sembra semplicemente il modo per accontentare gli amici della bicicletta, ma in questi anni fra i veri cicloamatori, essa comincia a rappresentare un vero e proprio modus vivendi che necessita molto più della semplice costruzione di piste ciclabili.
Questo ad esempio è stato proposto dal comune di Grosseto,  che ha progettato un piano volto ad integrare il discorso con il più ampio concetto di mobilità sostenibile, limitando ad esempio la velocità su alcune strade a 30 km/h, creando percorsi free car dai centri abitati alle scuole, utilizzando il 10% delle contravvenzioni per la ciclabilità, introducendo nei piani didattici corsi di educazione alla mobilità nuova.
Questo è un esempio di proposta che restituisce dignità alle parole, troppo spesso i temi cari alla società civile vengono inseriti nei programmi elettorali, i quali diventano l’anticamera del dimenticatoio.
Resta da vedere nella campagna elettorale per il comune di Sulmona quanto i candidati saranno capaci di promettere, ma soprattutto realizzare.

Savino Monterisi

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