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10 lug 2014

Musica, sogni e magia. A Pratola la parola passa ai protagonist

Intervista doppia per la cantante Alexia e l’ipnotico Giucas Casella. Consigli per i giovani ed entusiasmo dopo l’esibizione in piazza Garibaldi.

“Happy sha la la” chi di noi non ha canticchiato almeno una volta questo ritornello!?...
“Guardami…guardami!!!” chi di noi, accendendo la tv, magari proprio la domenica pomeriggio, non ha sentito pronunciare almeno una volta queste parole!?...
Alexia e Giucas Casella! Ma si, sono proprio loro! Che in occasione della nostra tanto attesa festa della Madonna, hanno avuto il piacere di esibirsi dinanzi ad una piazza Garibaldi gremita di gente. Ed è stata proprio la nostra gente l’ingrediente giusto del loro spettacolo.
Rimasti affascinati dal calore di Pratola fanno appello ai giovani e alla nostra forza di volontà…unico grande potere che dobbiamo sfruttare per realizzare i nostri sogni.

Alexia


Quali sono stati i tuoi anni migliori?
«Senza dubbio gli anni Novanta, quando ho cominciato a fare il lavoro che desideravo e a realizzare i miei sogni in modo concreto. Era un periodo più leggero dal punto di vista mentale, forse perché ero più giovane e avevo meno responsabilità».
È la prima volta che sei qui?
«A Pratola si, però noi giriamo tantissimo quindi diciamo che tutti gli anni una tappa qui vicino la facciamo sempre».
Come ti è sembrato questo pubblico pratolano?
«Sono persone sempre molto carine, questa provincia è una provincia che amo anche perché il mio cognome è Aquilani!».
Che messaggio vuoi lasciare a noi giovani?
«Dovete avere fiducia in questo mondo orrendo anche se è difficilissimo. 
L’unica  arma che avete è la vostra grande forza, la vostra energia che non dovete assolutamente sprecare per cercare di migliorare un po’ le cose, perché noi abbiamo bisogno di voi.       
Vi faccio un grande in bocca al lupo per il vostro futuro ed il vostro giornale».


Giucas Casella


Come si è trovato qui a Pratola?
«Innanzitutto dammi del TU! Pratola è meravigliosa, è un bel posto e soprattutto tutti la conoscono. È incredibile, sono rimasto scioccato perché è la prima volta che vengo qui».
Come ti è sembrato il nostro pubblico pratolano?
«È il mio pubblico perché quando si va in un paese, bello brutto che sia,  c’è sempre una magia pazzesca in quanto la gente vede il personaggio puro. E’ stato bellissimo vedere le signore anziane che mi abbracciavano e mi adoravano perché loro sono la mia forza, mi hanno sempre seguito a Domenica In, ed io sono cresciuto con loro».
Se ti chiedessero di tornare qui a trovarci?
«Lo farei molto volentieri».
Come nasce l’ipnosi?
«È una cosa innata! Ero in istituto a Palermo ed una sera vidi un film di ipnosi. Questa cosa mi rimase cosi impressa che iniziai a studiarla da semplice autodidatta crescendo sempre di più. Nel ‘79 feci il primo debutto a Domenica In con Pippo Baudo e  poi con la Carrà e la Venier».
E’ meglio la tv o preferisci il contatto umano?
«Assolutamente il contatto, penso che tutti preferiscano questo. Le performance che eseguo in una piazza o in un teatro sono più spontanee, proprio grazie all’aiuto del pubblico che si mostra da subito interessato e partecipe. In televisione, invece, c’è un pubblico meno attento e diffidente».
Il momento più bello della tua vita?
«Il mio momento più bello, anzi la mia magia più riuscita è stata quella di mio figlio in quanto sono un ragazzo padre. A lui non piaceva molto la scuola e mi diceva che voleva fare il medico con una sufficienza scarsa, ora invece è un bravissimo chirurgo».
Che messaggio vuoi lasciare a noi giovani?
«Vorrei dire a voi giovani che il potere della mente è straordinario. Non dovete mai abbandonare la vostra forza di volontà, ma continuare ad allenare la vostra mente anche attraverso semplici libri. Fate tanto training autogeno perché può darvi una grande carica per superare anche le più piccole delle difficoltà della vita.
È stato un grande piacere, grazie a tutti voi pratolani».

Lorenza Petrella


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