name='description'/> Parle Serie Blog: La cronaca di...Simone Bianchi

11 mag 2014

La cronaca di...Simone Bianchi

Tra un biscotto ed un altro, l’altra sera, osservavo le gare dei quarti di finale della coppa con le orecchie, quando la mia attenzione è caduta sulla partita che vedeva contrapposti i Red Devils di Moyes e i bavaresi del Pep Guardiola.
Troppo netta la differenza tra le due squadre, con un Manchester, che si è saputo onestamente difendere fino all’assalto finale della contraerea tedesca, roba da far accapponare la pelle al barone Von Richthofen.
Al triplice fischio, si è accesa la macchina del tempo che mi ha fatto ritornare con la mente al 26 maggio 1999, quando un bambino paffutello, all’epoca otto anni, per la prima volta potè assistere alla magia del calcio.

Finale di Champions, contrapposti nuovamente lo United di Sir Alex ed il Bayern di Ottmar Hitzfeld, questa volta in una sfida che pareva incertissima, dato che, entrambe le squadre erano in corsa per uno storico Treble, impresa che, se la matematica non è un’opinione, spettava solo ad una delle due squadre.
I diavoli rossi, privi per squalifica dell’evilman Keane e dei polmoni d’acciaio del pel di carota Scholes, si presentavano con una formazione di tutto rispetto in cui troviamo lo space boy David Beckham, l’esperienza del soldato Ryan Giggs, la saracinesca Peterone Schmeichel e la coppia d’attacco rivelazione del torneo, loro, i calypso boys Yorke e Cole.
La bavaria rispondeva con una doppio malto stagionata che vedeva tra i pali Gengis Oliver Kahn, il pallone d’oro oramai 38enne Matthaus e un tridente con Basler, Yancker e Rickler.
Dirige la gara Pierluigi Collina perché, diciamocela tutta, c’è più gusto ad essere italiani.
Pronti via, tedeschi subito a trazione anteriore, punizione dal limite e Super Mario Basler insacca in rete con un tiro che sorprende Schmeichel.
Il gol intontisce letteralmente gli inglesi che subiscono le sfuriate del Bayern per tutto il primo tempo, con l’inframezzo di un coraggioso Giggs che, per poco, non rimette in piedi la gara.
Si ritorna dagli spogliatoi e pare che il discorsetto della volpe scozzese non sortisca l’effetto desiderato, tant’è che i birraioli, colpiscono due legni, il primo con il neo-entrato Scholl e, il secondo, con il gigante buono Yancker, nell’immobilismo generale della retroguardia United, più statica di un blocco di cemento.
Un disperatissimo Ferguson decide di buttare nella mischia Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjaer, ma la sostanza non cambia e si arriva al 90’ minuto.
Sostituzione per il Bayern, con un giovane Salihamidzic che rimpiazza uno stanco Basler, che si guadagna la standing ovation, il quarto uomo alza il tabellone luminoso, altri quattro da giocare.
Coppa al Bayern, Basler man of the match? Così la logica suggerirebbe, ma, WAIT A MOMENT SIR! Angolo per il Manchester, dalla bandierina Beckham, cross in mezzo per tentare una disperata incornata di Schmeichel, palla deviata, finisce sui piedi di Giggs che forse effettua uno dei 3 tiri di destro della sua carriera(che razza di cosa è il destino!),la palla scorre in aerea e Sheringham la butta dentro manco fosse un Condor in picchiata, è 1-1, da non credere!


Ma non è finita qui, non invidio gli ammalati di cuore inglesi che guardarono quella partita, nuovo angolo, di nuovo il biondino (poi ci si stupisce se il film l’abbiano chiamato “Sognando Beckham”), palla in the box, sfiora Sheringham, e, prima che la palla si inserisca sullo specchio visivo di Kahn, Solskjaer, freddo come la punta di un iceberg, la devia di punta e la mette nel sacco.
OH MY GOD! History has been made in Barcellona! I giocatori del Bayern sono letteralmente paralizzati, giocano i restanti secondi giusto per dovere, al triplice fischio del bolognese Collina, la parte della tifoseria United esplode, pronta a festeggiare uno storico, visto che si era al Camp Nou, Triplete!

Nessun commento :