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30 mar 2014

Il Diritto allo Studio negato, in Abruzzo solo 400 posti letto pubblici


I posti letto pubblici per gli studenti fuori sede, ovunque in Italia, sono di competenza della Regione. L’Adsu (azienda per il diritto allo studio) è un ente strumentale della Regione, ovvero, è l’ente che gestisce tutto ciò che concerne il diritto allo studio regionale: residenze, mense, borse di studio. 
L’Adsu si dota come ogni ente di un consiglio di amministrazione che gestisce i fondi stanziati dalla Regione e attraverso criteri di merito e reddito attribuisce posti letto gratuiti nelle strutture comunemente dette “Casa dello Studente”. La situazione posti letto pubblici in Abruzzo è a dir poco insufficiente.
A Teramo, la Casa dello Studente, iniziata anni fa, non è stata mai ultimata e la vicenda è finita su Striscia la Notizia. Chieti avrebbe dovuto avere una Casa dello Studente a Settembre ma, proprio pochi giorni prima dell’inizio del corrente anno accademico, si è “scoperto” che mancavano i documenti di agibilità e un adeguato piano antincendio: particolari che hanno reso necessario il rinvio dell’apertura dello stabile a data da destinarsi. A Pescara non c’è traccia di posti letto pubblici fatta eccezione per una struttura - oltretutto ancora da completare - erroneamente chiamata Casa dello Studente, pur essendo a gestione privata: vicenda che fa arrabbiare, e non poco, l’associazione studentesca “360 gradi”, che ha spesso denunciato questo “equivoco”. A L’Aquila, dopo le vicissitudini Reiss Romoli nel post sisma - struttura con potenziali 200 posti letto, ma con problemi di gestione - c’è solo la ex Caserma Campomizzi come struttura pubblica. Tre palazzine, per un totale di 400 posti letto, ottenute anche grazie alla battaglia costante dell’Udu, che nel 2010/2011 ha dovuto lottare non poco con gli enti preposti per far si che la residenza diventasse completamente universitaria. Oggi la diatriba è ancora aperta in quanto il Ministero della Difesa vorrebbe riacquistarla per riorganizzarla militarmente. E pensare che ci sono tante altre palazzine all’interno del plesso che potrebbero andare gradualmente alla residenzialità studentesca, per un totale di 1.500 posti letto: un vero e proprio Campus universitario, probabilmente il più grande del Centro Sud. Ma Comune e Regione, da questo orecchio, sembrano non sentirci. Bisogna inoltre precisare che, allo stato attuale, i posti letto “pubblici” a L’Aquila non sarebbero solo 400, ma 550: purtroppo però, la Casa dello Studente donata dopo il sisma dalla Regione Lombardia al Comune ( che l’avrebbe poi dovuto donare alla Regione, che a sua volta l’avrebbe data in gestione al suo ente, quindi all’Adsu) è stata “ceduta” alla Curia de L’Aquila - non si sa ancora oggi a quale titolo - e questa la gestisce privatisticamente. L’Udu negli ultimi anni ha inoltrato due diffide al Comune dell’Aquila per fare chiarezza sulla vicenda: diffide che ancora oggi attendono risposta. Anche Rifondazione Comunista, nella veste del consigliere Perilli, ha più volte presentato interrogazioni in Consiglio Comunale sulla vicenda, senza mai ottenere risposta. Riassumendo il numero dei posti letto: L’aquila 400, Pescara 0, Chieti 0, Teramo 0. Cosa hanno fatto i membri della giunta Chiodi, e il particolare l’assessore Gatti, per la residenzialità studentesca? Ve lo diciamo noi: nulla! Chiunque sarà il nuovo Governatore dell’Abruzzo, sappia che sul diritto allo studio ci sono diverse questioni da affrontare: i posti letto pubblici sono certamente una delle priorità.

Fabio Presutti


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