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23 dic 2013

Parola al territorio

Gelato artigianale, passione assoluta!
  
Marco Saccoccia, assieme alla sua famiglia, è titolare della storica gelateria Pratolana “ Gelati Stella”.





Marco alias “cheers”, sembra che il tuo sia il più buon gelato mai assaggiato negli ultimi        tempi. Cosa vi ha portato a godere di questa fama?
Io e la mia famiglia anni fa eravamo proprietari di un bar, il “BAR CHEERS”, e già in quel periodo, intorno al 1985-1986, mio padre si dilettava a produrre il gelato ma in quantità ridotte, solo per la nostra attività. Un giorno, il titolare di un bar di Pescara(all’epoca bar Bistrot), assaporando il nostro prodotto, ci propose di produrre anche per lui. Da li iniziò il nostro entusiasmante percorso che ci ha portati a raggiungere dei gratificanti risultati.

I segreti di un gelato di qualità?
Siamo rimasti fedeli alla nostra “piccola gelateria”, in modo da poter ottenere sempre dell’ottimo gelato, il vero artigianale, utilizzando dei macchinari all’avanguardia e materiale proveniente da tutta Italia e non solo. Siamo sempre alla ricerca di prodotti tipici. Ve ne cito qualcuno: il pistacchio di Bronte della Sicilia, la zuppa inglese di Palermo, la cassata siciliana, le nocciole del piemonte, il cacao del Guadalupe, frutta fresca tropicale e latte fresco di giornata.

Immagino ci voglia un giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione: fino a dove ci si può spingere nel creare un nuovo gusto?
La creazione fa parte di questo mestiere, è questo che lo rende bello ed interessante. Non ci sono limiti, basta avere fantasia, creatività e tanta passione. Ad oggi siamo arrivati a produrre  ben 74 tipologie di gelato e per ognuna di queste si effettua una pastorizzazione unica in modo che il prodotto caratterizzi il gusto al 100%.

Quale paese pensi abbia la più radicata cultura del gelato, sia dal punto di vista dei consumi sia dal punto di vista della produzione?
Purtroppo dal punto di vista dei consumi non è l’Italia. Non ci crederete ma il primo posto è assegnato alla Germania, seguono la Francia e la Spagna. Ho avuto modo di notare, stando nella mia bottega in Piazza Madonna della Libera, che quello del gelato è un rito prediletto dai cittadini esclusivamente nei periodi caldi. Arrivato settembre, tutti decidono che l’estate è finita, i bambini tornano a scuola ed il gelato può tranquillamente andare in letargo. Questa specialità, invece, andrebbe apprezzata, assaporata sempre. Per quanto riguarda invece la cultura del gelato artigianale, direi che è tutta nostra, cioè di noi Italiani. Siamo noi che lo abbiamo creato ed esportato in tutto il mondo.

Dove potremmo avere il piacere di gustare il tuo gelato, all’infuori di Pratola Peligna?
Il nostro prodotto viene costantemente distribuito in 74 città d’Abruzzo ed in ben 81 attività commerciali. Inoltre, per garantire la freschezza, i gelati raggiungono il punto vendita entro le 12 ore dalla produzione.

Indipendentemente dal sentire comune, quando secondo te un gelato si dovrebbe definire a pieno titolo “artigianale”?
Un gelato è artigianale quando è prodotto da un artigiano secondo metodologie tradizionali, nel suo laboratorio, con materie prime, genuine ed ingredienti di qualità, scelti ed equilibrati secondo la propria originalità e creatività. Il gelato non è artigianale se la metodologia di lavoro non è quella tradizionale. A tal proposito mi piace sottolineare che già  la parola artigiano contiene il termine “arte” e l’arte sta proprio nella capacità di esprimere anche in un gelato il proprio punto di vista.

Sara Vallera

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