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22 ott 2013

Cinema

SPAZIO…CINEMA

Salve ragazzi. Ilaria torna carica a consigliarvi qualche film che possano farvi compagnia nelle freddi serate autunnali, sempre con gli straordinari consigli di Maria Francesca e Luca. Buona visione!!!

<<E’ da folli cercare un senso nei meandri del cuore umano!>> Fratello, dove sei? (2000)


<< Narrami, o Musa, dell’uomo dall’agile mente, che tanto vagò …>>. Questo è l’incipit del film dei fratelli Cohen che, dopo i successo de “Il Grande Lebowski” e “Fargo”, tornano sul grande schermo a raccontarci una storia un po’ bizzarra, che sembra proprio una parodia del mitico poema Omerico. Anni ’30, Mississippi. Everett Ulysses McGill (G. Clooney), è un galeotto ai lavori forzati dotato di una forbita e instancabile parlantina e assiduo utilizzatore di brillantina per capelli (esclusivamente Dapper Dan). Riuscendo ad evadere, coinvolge l’insicuro Delmar (T. B. Nelson) e l’eccentrico Pete (J. Turturro) nella sua folle fuga alla ricerca di un fantomatico bottino. Il viaggio nell’arido Mississippi ai tempi del proibizionismo, del Ku Klux Klan e della Grande Crisi, non è solo una mera parodia ai limiti del surreale del poema con tanto di sirene, ciclopi e indovini ciechi, ma è qualcosa di più profondo: una splendida metafora del declino morale che la stupidità esprime nelle sue molteplici forme: corruzione, violenza, razzismo e ignoranza. Lasciatevi trasportare dalle musiche country e blues e dalle situazioni grottesche che gli sventurati eroi dovranno affrontare. E se vi va scovate le analogie con la nostra società: illuminante!
                                                                                                      
Ilaria Presutti

<<E' difficile rimanere arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo.>> American Beauty (1999)


American Beauty è un film facilmente descrivibile come capolavoro, vincitore di ben cinque premi Oscar. La storia parla di un uomo, Lester Burnham, interpretato egregiamente da Kevin Spacey, completamente insoddisfatto dalla sua vita. Soffocato dal materialismo della moglie e dall'incapacità di creare un rapporto con la figlia, Lester trova sfogo nella marijuana, dopo aver conosciuto casualmente il vicino di casa, coetaneo della figlia: Ricky, un ragazzo emblematico con la passione per il cinema. Da allora la sua visione della vita iniziare a mutare e migliorare su tutti gli aspetti, grazie al suo nuovo ''hobby'' Lester ritrova la grinta di un tempo e trova il coraggio di affrontare la moglie e i suoi dirigenti. Nonostante la trama sia abbastanza ingarbugliata, l'aspetto più importante di “American Beauty” è senz'altro la satira e la pesante e profonda critica verso il materialismo, la liberazione catartica dalle preoccupazioni, il concetto di bellezza, di sensualità e il rapporto tra genitori e figli. Questo film rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema americano e definire la sua visione immancabile è a dir poco riduttivo.
                                                                                                            Luca Pizzola


<<Il cuore di Bianco è rotto, ma anche quello di Nero è rotto e gli mancano un sacco di viti e io ho tutte le viti del suo cuore..>> Tekkonkinkreet – Soli contro tutti (2006)

Un capolavoro dell’animazione giapponese, per la prima volta però diretto da un americano, Micheal Arias, già conosciuto nel mondo dell’animazione per essere il produttore di “Animatrix”, una raccolta di cortometraggi basati sulla trilogia Matrix.. Tekkokinkreet, letteralmente “cemento armato”, è un film di dualismi come i due piccoli protagonisti Bianco e Nero, orfani che vivono in un maggiolino e, nonostante l’innocente età “comandano” e proteggono la città da spietati criminali capeggiati dall’infido Serpente.  Tanto teneri quanto tosti come il cemento armato, due bambini, come suggeriscono i nomi, sono opposti ma complementari. La trama si mostra inizialmente complessa al pari di un episodio di “Lost” per poi delinearsi in maniera più  limpida. I disegni sono inusuali, diverso dalle classiche facce animate giapponesi insomma; disegno e tecnica innovativi accompagnati da un’atmosfera onirica e a tratti delirante, il tutto alternato a momenti davvero emozionanti regalati dai due piccoli protagonisti. Da guardare assolutamente!

Maria Francesca Carosa



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