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29 set 2013

Politica

L'OPINIONE DI Mario Pizzola

 "Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare". Si tratta del ritornello della celebre canzone di Orietta Berti che, riflettendoci, ci rimanda all'orecchio qualcosa a noi familiare. In effetti, viene a rappresentare quella che è ormai da 65 anni la storia politica repubblicana italiana, una "Costa Concordia" lasciata alla deriva e che probabilmente in questi giorni si è definitivamente arenata.
Ebbene si, anche noi abbiamo avuto i nostri Schettino, passando da Andreotti a Craxi per arrivare al più farabutto di tutti: Il Cavaliere Silvio Berlusconi. Ma procediamo per gradi. L'Italia dovrebbe teoricamente essere una Repubblica democratica. La parola democrazia, che deriva dalle due parole greche demos (popolo) e kratos (potere), etimologicamente sta ad indicare un sistema politico in cui la sovranità appartiene al popolo. Ed è proprio in virtù di tale concetto che la vicenda che andiamo a trattare assume contorni a dir poco paradossali. Il 4 ottobre 2013 sarebbe dovuta esser stata una data fatidica per il nostro Paese. Era, infatti, previsto il voto per la decadenza del cavaliere e il termine di una dittatura che si protrae ormai dal 1994. L'Italia sarebbe tornata di nuovo libera. E invece no. Dopo aver minacciato un possibile forfait di tutti i suoi parlamentari in caso di parere favorevole della giunta delle elezioni in senato, è passato immediatamente ai fatti. Ha ordinato a coloro che teoricamente dovrebbero essere lo scheletro della compagine governativa e rappresentanti dell' UNITA' nazionale, i ministri, di dimettersi. Così facendo si è ormai aperta una crisi politica che probabilmente sarà un colpo di grazia per il Bel Paese, in un simile momento storico. Ma non importa. L'importante è salvare il proprio fondoschiena, l'importante è salvare un delinquente che per anni si è preso gioco delle istituzioni repubblicane accumulando ingenti ricchezze. La maschera della responsabilità e del bene del Paese è ormai caduta, Il Pdl si sta mostrando per quel che realmente è. A dire il vero ci saremmo potuti risparmiare 20 anni di leggi ad personam, di Truffe, di frodi fiscali, di bunga-bunga, di meretrici diventate poi parlamentari della Repubblica, di corruzione, di collaborazioni con la mafia, di figuracce in Europa e nel Mondo e di altro e altro ancora. La legge 360 del 1957 stabilisce infatti che i concessionari dello Stato non solo eleggibili. Il Cavaliere è proprietario della Mediaset, ente televisiva che offre un servizio allo Stato, e in quanto tale teoricamente non sarebbe dovuto mai esser stato eletto. Naturalmente vi state chiedendo come sia possibile che in tutti questi anni nessuno abbia mai avanzato proposte sul merito. DA 20 anni a questa parte si è votato 6 volte. Nel '94 Berlusconi aveva la maggioranza, e la giunta per le elezioni approvano la sua eleggibilità. Il centro sinistra cosa fa? Si associa, dando il via al collaborazionismo politico profilatosi fino ai nostri giorni. Nel '96 si ripropone il problema, ma questa volta è il centro sinistra ad avere la maggioranza. Nonostante ciò la giunta si pronuciò sempre il maniera favorevole. Vota contro solo un deputato, On.saraceni del centrosinistra. Alle elezioni successive non verrà più candidato dal suo partito. Chissà perchè. Situazioni analoghe si ripropongono nel 2001 e nel 2006 e 2008, fino ad arrivare ai giorni odierni. Nel nuovo parlamento sono i grillini a sollevare nuovamente la questione. Se il PD è favorevole Berlusconi è decaduto. E invece interviene l'ex deputato Violante, un personaggio piuttosto controverso e da alcuni considerato come il ponte di collegamento per le questioni sulla giustizia tra PD e PDL, il quale afferma "Per tre o quattro volte nelle passate legislature, il centrosinistra ha votato in un certo modo. Se non ci sono fatti nuovi non vedo perché dovremmo cambiare questa scelta." Giustamente hanno sbagliato per 20 anni, sbagliate anche il 21esimo. La realtà dei fatti è un'altra. Per venti anni siamo stati soggetti ad una vera e propria dittatura, con a capo un mascalzone che ha preso per i fondelli una nazione e che ha trovato grazie a tangenti, favori e corruzione, l'appoggio di una sinistra ancora più non curante dell'interesse nazionale. Dopo quello che è successo ieri siamo davvero alla frutta. Personalmente da cittadino italiano qual sono, mi sento spogliato di qualsiasi garanzia e certezza, impotente di fare alcunché dinnanzi ad un uomo che ha stuprato la nostra Nazione. Il triste dell'intera vicenda è che ancora milioni di italiani lo seguono e lo appoggiano, credendo alle sue baggianate sulla magistratura corrotta e comunista e del suo operare solo per l'interesse nazionale. Spero solo che dopo l'avvenimento di ieri alcuni abbiamo finalmente aperto gli occhi e che nessuno creda che le dimissioni siano dovute all'aumento dell' Iva previsto per la settimana prossima.


Mario Pizzola

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