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23 giu 2013

Scienze

Nel terzo millennio l'energia è diventata indispensabile e ad oggi sono molteplici i tipi di centrale per la produzione di energia. Su quest'argomento, il professore di chimica Domenico Di Berardino ci racconta come, secondo lui, la vallata potrebbe essere più fiorente con la costruzione di una centrale a Biogas.


1)Qual è la sua proposta?

E’ quella di produrre biogas dalle biomasse.

2) Che cos’è una centrale a biomassa?

E’ un impianto di produzione di energia elettrica in cui, come combustibile, viene usata la biomassa.

3) Ci può spiegare in termini tecnici il significato di “Biomassa”.

Per biomassa si intende qualsiasi materia organica, cioè derivata dal processo di fotosintesi clorofilliana, con esclusione dei combustibili fossili e delle plastiche di origine petrolchimica. Questa definizione raggruppa una varietà estremamente eterogenea di materiali come, ad esempio, scarti dell'industria, legname da ardere, residui di lavorazioni agricole e forestali, scarti dell'industria agroalimentare, liquami degli allevamenti, oli vegetali, rifiuti urbani, ma anche specie vegetali coltivate per lo scopo, come il pioppo, il miscanto, ecc.

4) Può spiegarci cosa si intende per biogas?

Con il termine biogas si intende una miscela di vari tipi di gas, per la maggior parte, 50%- 80%, metano, prodotto dalla fermentazione batterica in anaerobiosi dei residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione, scarti dell'industria agro-alimentare.

5) Come funziona e qual è la finalità di una centrale a biogas?

Una centrale a biogas ha la finalità di produrre biogas a partire dalle biomasse e l'intero processo vede la decomposizione del materiale organico da parte di alcuni tipi di batteri, producendo anidride carbonica, idrogeno molecolare e metano. La produzione di biogas si articola nelle seguenti fasi: 1) Fase aerobica transitoria, che comporta un aumento della mineralizzazione delle sostanze organiche, con produzione di anidride carbonica e acqua. È costituita da una rapida degradazione dei rifiuti che si compie in un periodo variabile da alcune ore a qualche giorno in funzione della profondità degli strati e del loro grado di compattazione. 2) Fase anaerobica: suddivisa in una prima fase acida e in una seconda metanigena che subentra una volta esaurito l’ossigeno presente, è una trasformazione più lenta e incompleta, che produce anidride carbonica e metano.


6) Come viene prodotta energia da queste centrali?

Il biogas prodotto in questo processo può essere utilizzato per la combustione in caldaie da riscaldamento o per produrre energia elettrica e/o calore. Inoltre, poichè il biogas è formato prevalentemente da metano, con un necessario processo di depurazione e separazione di altre componenti, come per esempio, anidride carbonica e zolfo, può essere usato come biometano per auto e veicoli a metano.

7) Quali sono i vantaggi di queste centrali dal punto di vista di uno sviluppo eco-sostenibile?

Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare i rifiuti prodotti dalle attività umane, di produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio. Liberano nell’ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione e una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili. Il fatto che l’energia dalle biomasse si basi soprattutto sugli scarti di produzione delle attività produttive costituisce un ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico. Per ridurre l’impatto ambientale è inoltre necessario che le centrali siano di piccole dimensioni e utilizzino biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani. Nel caso specifico delle centrali a biogas, ulteriori vantaggi sono che la CO2 emessa dalla combustione del biogas è la stessa CO2 fissata dalle piante o assunta dagli animali in maniera indiretta tramite le piante, al contrario di quanto avviene per la CO2 emessa ex novo dalla combustione dei carburanti fossili e un ulteriore vantaggio ecologico nell'utilizzo del biogas, è quello di impedire la diffusione nella troposfera del metano emesso naturalmente durante la decomposizione di carcasse e vegetali, essendo il metano uno dei gas-serra più potenti.

8) Quali sono i costi di queste centrali a biogas e inoltre lo Stato concede finanziamenti?

Per una centrale da 100 KW bastano 100 mila euro di capitale, ma gli impianti da 600 KW sono quelli che godono di incentivi statali maggiormente significativi.

9) Un punto del programma politico del M5S citava “Centrali a biomasse? Si ma solo se la biomassa è DOC e a Km 0”. Cosa intendono con questa affermazione?

Essi per Km 0 intendono che la biomassa deve provenire da un raggio massimo di 20 Km dall’impianto e per DOC che la biomassa sia priva di pesticidi, anticrittogamici, medicinali e molecole tossiche.

10) Lei pensa che il nostro territorio sia pronto per una centrale di questo tipo?

Si ma è necessaria una campagna di sensibilizzazione della popolazione sui principi di base di uno sviluppo socio-economico eco-sostenibile. Il popolo deve maturare l’idea.


A cura di Giovanni D’aurora

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