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23 giu 2013

Moda

PROVA COSTUME: qualche chilo in più? Qualche problema in meno!
Ci siamo.


Giugno è arrivato e con esso incombe su di noi la tanto temuta “prova costume”, che, come ogni anno, rischia di buttarci in un profondo sconfortoChi di noi è realmente pronta a mostrare il proprio pallido corpo, reduce dai chili accumulati durante l’inverno e dalla cellulite che (sfatiamo questo mito!) affligge più o meno ogni donna? 
Le uniche che potrebbero non avere questo tipo di problema sono le modelle di Victoria’s Secret, messe al mondo esclusivamente al fine di creare scompiglio nell’autostima di noi donne comuni. Ecco, un altro forte incoraggiamento ce lo danno i vari cataloghi di costumi: come possiamo noi essere invogliate a comprare un costume dopo averlo visto indossato da top model taglia 38, truccate in modo impeccabile, abbronzate e sdraiate su una qualche isola caraibica, perfettamente a loro agio? La scena che ho in mente è quella di una donna Media che, bianca come un budino di latte e in molti casi altrettanto tremolante, si posiziona davanti lo specchio e, guardando la propria immagine riflessa, arriva alla conclusione di sentirsi una ciambella fritta stretta da due elastici. Ma è davvero così importante avere un corpo perfetto? Chi ha detto che la donna “curvy” in costume non può fare bella figura? Fortunatamente in questi ultimi anni si sta diffondendo l’idea di una prova costume “anticonformista” anche nel mondo della moda. Molti  celebri marchi di fast fashion, infatti, hanno deciso di andare controcorrente e rincuorare milioni di donne in tutto il mondo, scegliendo modelle curvy per le loro campagne beachwear. Si torna così ad apprezzare le forme più arrotondate, morbide e, diciamolo, anche più femminili di quelle che sono le modelle non convenzionali, che hanno una fisicità decisamente diversa dagli standard. 
Arriva così un messaggio molto chiaro e altrettanto positivo: non è necessario essere una taglia 38/40 per sentirsi belle e femminili anche in spiaggia. La femminilità è qualcosa che va oltre i chili di troppo, gli inestetismi o la pelle non proprio perfetta. Un messaggio che potrebbe aiutare quelle donne tanto “spaventate” dalla prova costume, facendo capire loro che per vedersi belle bisogna sentirsi belle prima di tutto, cercando di essere in pace con se stesse e con il proprio corpo. E allora mandiamo a quel paese tutti gli stereotipi da passerella e da cataloghi e buttiamoci a capofitto in spiaggia!
Foto 2
Per questo 2013 la tendenza maggiore legata al due pezzi, sarà quella retrò con slip altissimi anni '50, bikini che evocano gli anni passati con mutande a vita alta e bordi scesi sui fianchi. Al via i costumi interi, per i quali vale la regola del “meno si vede, più si immagina”, con stampe colorate e allegre o con tinte molto vivaci come il blu elettrico, l’arancione, il rosso e il fucsia. Parente stretto del costume intero è il trikini, molto più sexy, in quanto lascia scoperte molte zone del corpo e più adatto, a parer mio, ad una festa in spiaggia o ad una gita in barca, se non ci si vuole abbronzare a macchie di giaguaro.
Ultimamente è stato coniato un nuovissimo termine da una blogger americana, il fatkini unione delle parole inglese fat ( grasso ) e bikini, per rappresentare i due pezzi per le donne curvy, proprio perché anche le donne con qualche chiletto in più possono essere altrettanto sexy in costume. A questo proposito il brand di moda low cost H&M, a differenza di altre marche che non superano una certa taglia,  punta davvero a vestire tutte le donne, cercando di valorizzare le curve e la bellezza di ogni ragazza, a prescindere dalla taglia. L’azienda ha infatti proposto una collezione che si rivolge ad una clientela che veste le taglie 46-56 e che vede come testimonial una splendida modella 25enne, Jennie Runk che veste una 50 (FOTO 2).
Insomma, basta con questi stereotipi scheletrici dalle forme spaventosamente perfette. Parola d’ordine per questa estate: stare bene  con se stesse!

Giulia M.

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