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22 gen 2013

Politica


AMMAZZIAMO IL “PORCELLUM”

Manca poco ormai al fatidico 24 febbraio, giorno in cui, tutti noi saremo chiamati alle urne per decidere chi, dopo questa infelice parentesi del “governo tecnico”, dovrà dare nuovo slancio e vigore a questa nazione sempre più ingarbugliata in logiche europeiste dalle quali non è facile venire fuori. Le forze in campo ad oggi sono più o meno quelle che hanno contraddistinto gli ultimi 20 anni della politica nostrana, quello che è cambiato è l'interesse che gli italiani hanno verso quel mondo che sempre di più si è distaccato dal mondo reale. Uno dei motivi è sicuramente da ritrovare in una delle poche riforme fatte dal governo Berlusconi nel 2005 : la riforma elettorale. Nata grazie a quel “genio” dell'allora ministro Calderoli, la cosiddetta legge “porcellum”, definita così dal suo stesso ideatore, è stata la croce, senza delizia, della politica degli ultimi anni. Caratterizzata da norme quasi totalmente anti popolari, basti pensare all'abolizione dei collegi uninominali, alle liste bloccate senza poter scegliere chi realmente ci debba rappresentare, fino a quelli che sono i premi di maggioranza, scelti così minuziosamente da non permettere ad una coalizione di poter governare. Fatte queste premesse, l'ultimo governo, quello dei “tecnici”, aveva messo in agenda di cambiare la legge elettorale, cercando di trovare una soluzione che desse più voce all'elettorato. Ovviamente, l'accordo non è stato trovato ed alcuni partiti (vedi PD e M5S) hanno deciso di provare a rendere più credibile queste votazioni istituendo primarie interne dove i lori iscritti potevano decidere chi fossero i propri rappresentanti. Un po' poco ma meglio di niente. Una cosa è certa, ancora non ce l'abbiamo fatta, ma ora chiediamo al prossimo presidente del consiglio una promessa: nel Gennaio 2014 vogliamo ammazzare il “porcellum”!
  
Antonio Di Bacco

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