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22 gen 2013

Miscellanea


Matrimonio tra persone dello stesso sesso sinonimo d'amore


Nelle prossime elezioni  tutti i partiti politici, con i loro rispettivi leader, stanno incentrando le proprie campagne elettorali principalmente su temi economici o che comunque hanno una maggiore rilevanza nel Paese, trascurano quelli sociali sicuramente non meno importanti, ma che vista la situazione passano in secondo piano. Infatti  dovrebbero  tornare ad essere il nucleo centrale e fondamentale dello “stato sociale” italiano, come lo erano prima dell’aggravarsi della situazione attuale. Un esempio è rappresentato dall’agenda Monti (fortemente criticata da Nichi Vendola, presidente di Sel) che dà poco spazio ai temi del welfare e per questo inadatta a guidare l’Italia. Quest’ultima ha bisogno di politici imbevuti di esperienza sociale in grado di poter cogliere tutte le situazioni che, purtroppo ancora oggi, rendono il nostro paese “barbaro”; per questo una questione da fronteggiare dai nostri futuri governanti sarà il matrimonio tra persone dello stesso sesso, persone come noi, poiché formano una di quelle <<formazioni social>> tutelate dall’art. 2 della Costituzione.
 Il parlamento italiano ha un ruolo molto importante per la legittimazione di queste formazioni sociali perché la Corte di Strasburgo ha riconosciuto alle persone dello stesso sesso un diritto, in base all’art. 8 della Cedu, alla tutela non solo della vita privata, ma, al pari di quelle eterosessuali, anche della vita familiare. La Corte quindi afferma che tra le coppie eterosessuali  e omosessuali una sostanziale similitudine per quanto riguarda il riconoscimento e la tutela giuridica. Allo stesso tempo i giudici di Strasburgo sostengono che, l’art.8 della Cedu, non può obbligare gli ordinamenti nazionali a prevedere per coppie omosessuali l’accesso al matrimonio previsto per quelle eterosessuali; la scelta o meno di prevedere il riconoscimento del matrimonio omosessuale è rimesso alle scelte di ciascun ordinamento nazionale. A questo punto la via per un suo riconoscimento legale è stata acclarata dalla Corte, ora spetta solo al legislatore italiano introdurlo. La nostra Costituzione recita all’art. 3 comma 1: <<Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti la legge, senza distinzione di SESSO, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali>>; quindi la legge non può discriminare le persone in base agli orientamenti sessuali. Invece, prendendo il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione, non possiamo differenziare le coppie omosessuali da quelle etero poiché la legge deve trattare in modo eguali situazioni ragionevolmente eguali e in modo diverso situazioni ragionevolmente diverse ma, nel nostro paese, l’amore che prova un omosessuale viene considerato in modo irragionevole  ineguale rispetto a quello di un eterosessuale, perché quest’ultimo è legittimato al matrimonio rispetto al primo. Mi sembra ovvio che, tutti i politici, sia di destra che di sinistra, hanno il timore di trattare questo argomento per il fatto che potrebbero perdere i voti “cristiani” che non mostrano il loro favor per il famoso matrimonio. Vorrei dire agli scettici che i rapporti omosessuali sono una cosa naturale, non sono come dice qualcuno qualcosa di innaturale o di mostruoso, poiché anche in natura è presente questo fenomeno e ciò ci induce a capire che è qualcosa di istintivo, uguale a quello tra un uomo e una donna. Mi  vien da ridere quando sento qualche esponente politico che afferma: << Il sedere serve solo per far espellere e non per prendere>>, questo è il classico esempio di ignoranza e di condizione bigotta che caratterizza questi politici. Questo articolo è dedicato alla sensibilizzazione di un argomento al quale spero che Spazio Giovani prenda parte attivamente, in modo tale da poter far capire a tutte le persone contrarie o scettiche che l’amore è qualcosa di immenso, forte, prorompente che non può essere fermato o limitato. Un mondo che cerca di catturare o impedire il libero esercizio dell’amore è un mondo malato che troverà la sua cura solo quando permetterà all’amore di volare libero in modo tale che possa dispiegare i suoi effetti benefici al 100%.

Marco Alberico

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