name='description'/> Parle Serie Blog: COETZEE – Aspettando i Barbari

8 lug 2014

COETZEE – Aspettando i Barbari

Un impero che si estende fino ai limiti del globo conosciuto. Un magistrato che amministra la giustizia in un villaggio di frontiera, all’interno di un oasi confinante con il deserto e con il mistero.

Per anni la vita del magistrato corre immobile, sino alla senescenza, tra il monotono lavoro, la lettura dei classici, gli scavi archeologici, le serate con gli amici e con le prostitute.
Le milizie dell’impero, sospinte dalle voci della capitale che “aspetta i barbari”, transitano in quel paese dimenticato per combattere una guerra preventiva contro i nomadi che scendono dal deserto, per fare prigionieri e difendere le frontiere del regno.

Da quel momento il magistrato si troverà a combattere una doppia guerra interiore. La prima tra la sua fedeltà all’impero e quella voce che domanda dignità per i barbari, una voce che squassa l’anima con una tempesta di domande. Non ha forse, questa gente, il diritto di riavere le terre di cui sono stati privati ? Non sono forse nostri simili questi barbari ? Non si può vivere nella pace e nella coesistenza reciproca ?
La seconda guerra, più subdola, è con i suoi sentimenti più intimi. Tra i prigionieri vi è una ragazza verso la quale il magistrato prova una strana forma di richiamo. Amore ? Compassione ? Attrazione fisica ? Emulazione paterna ?
Da magistrato diviene imputato, da servitore dell’impero traditore della sua gente. Costretto alla prigionia solitaria, denigrato, umiliato, affronterà la sua anima da uomo libero senza, però, mai comprendere il significato della propria guerra. Sotto la cenere del suo volere non saprà mai  riconoscere quella voce che squassa l’anima … la voce della coscienza.
Un capolavoro del sudafricano Coetzee, vincitore nel 2003 del Premio Nobel per la Letteratura, che vi porterà tra le polverose e desolate lande della consuetudine umana che aspetta i barbari come aspetta la morte e che procede docilmente ponendosi domande alle quali non avrà mai una risposta.

Luigi Di Loreto 

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