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5 mag 2014

Progetto Earthquake 1.0

La toccante ricorrenza del 5° anniversario del Terremoto dell'Aquila ha risvegliato il "ricordo" di una catastrofe immane per vittime, danni al tessuto socio-economico, disagi.
"Si sarebbero potute limitare le proporzioni della tragedia con più informazione e con contromisure efficaci?" - la domanda sorge spontanea.
Probabilmente si, ma fare i processi con il senno del poi ha poco senso.
Resta il fatto che chi era presente – tra cui anche io, allora studente fuori sede di Ingegneria – si approccia alla problematica DIVERSAMENTE da chi invece ha vissuto quegli eventi a “distanza”.

La differenza sta nel "segno indelebile" che determinati episodi ti lasciano:
una cosa, ad esempio, è l’immagine di un crollo filtrata dietro lo schermo di una TV, "altro" è lo scenario di distruzione che sei "costretto" ad osservare trovandoti lì presente.
Così, assieme all’amico Giancarlo D’Alessandro – SSM della Società Telespazio – ho iniziato una battaglia: DIFFONDERE LA CULTURA DELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO.

Nello specifico si è passati ai fatti ideando un’iniziativa di ampio respiro, denominata “Progetto Earthquake 1.0Seminario sulla Prevenzione Sismica”.
Tra le varie azioni  è stata creata una sezione su FB (si può trovare digitando: Progetto E-quake Italia) nella quale è possibile reperire informazioni più dettagliate.
In breve, alcune Aziende locali (BCC di Pratola P., CLEA, RC Elettronica s.r.l., Grafica e Stampa RD WEB, SEFAAR Centro Revisioni Sulmona, Tipografia La Moderna, Televoip, Gestione Casa D’Artista, Piemme Canne Fumarie, CO.SE.L.P. Ristorazione Collettiva, Alaska s.a.s., Il Telefono, Banca del Fucino) - con il patrocinio dell'Ass. Celestiniana - si sono fatte carico di coprire, tramite sponsorship, parte delle spese organizzative del progetto.
Sono stati così realizzati degli incontri collegiali nelle scuole di Sulmona e Pratola, nei quali si è discusso in chiave moderna e coinvolgente dei TERREMOTI, delle TECNICHE DI PREVENZIONE e dell’ORGANIZZAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE.
In Italia, purtroppo, è frequente intervenire solo dopo tragedie avvenute (precedentemente annunciate), mentre in Paesi come il Giappone o gli Stati Uniti - nei quali i fenomeni sismici risultano essere in proporzione anche più severi dei nostri - le emergenze vengono fronteggiate con estrema efficienza grazie alla radicata cultura della prevenzione.
Con le risorse a disposizione è stato fatto qualcosa, la risposta degli studenti è stata più che positiva, ma è ancora poco:
bisogna coinvolgere tutta la popolazione, far sì che le amministrazioni raccolgano con più impeto l’invito che abbiamo lanciato e che la tematica non sia un semplice cavallo di battaglia "elettorale" per poi cadere nel dimenticatoio.
Due idee su tutte:
1) rendere la prevenzione materia di studio nelle scuole, istituendo incontri a cadenza mensile o creando laboratori.
2) rafforzare i presidi locali di Protezione Civile in modo che non interagiscano con la popolazione solo con il verificarsi della calamità, ma anche in "periodo di pace", ad esempio informando con opuscoli, organizzando esercitazioni ed incontri cittadini.
Sono consapevole che le novità - che esulano dalla prassi consolidata di pensiero - necessitano di un certo tempo per essere recepite; sono indispensabili altresì RISORSE, da trovare, per di più in un periodo di crisi come questo. Ma il terremoto NON ASPETTA... e NON AVVISA.
Ringraziando la vs rivista che ha già iniziato la battaglia per la Prevenzione Sismica con gli articoli dell’amico Fabio Presutti, concludo citando una frase epocale pronunciata dall’ex Segretario Generale dell'ONU Kofi ANNAN in occasione del World Summit on Sustainable Development di Johannesburg (2002), per dare uno spunto di riflessione ai lettori:
"Strategie di PREVENZIONE più efficaci farebbero non solo risparmiare decine di miliardi di dollari, ma salverebbero decine di migliaia di vite. Costruire una cultura di prevenzione non è facile. Mentre i costi della prevenzione debbono essere pagati nel presente, i suoi benefici si avvertono in un futuro distante. Per di più, i benefici non sono tangibili:
ESSI SONO I DISASTRI CHE NON SONO ACCADUTI!!!
".

Guerino Liberatore


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