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6 mag 2014

Naturalmente: gli asparagi selvatici

Ci immergeremo nella natura. Una natura fatta di erbe di cui poco si conosce, di quelle piante che chiunque può incontrare in campi, prati, boschi, sui cigli delle strade o sulle rive dei fiumi, in terreni aridi o rocciosi. Il verde che ci circonda è ricco di erbe spontanee che oggi spesso si ignorano, ma che con dei semplici accorgimenti possono tornare ad essere un elemento importante tanto per l’alimentazione quanto per la salute dell’uomo.

In questo numero vi parlerò della pianta più affermata del mese, l’asparago selvatico.
 
-        Nome scientifico: Asparagus acutifolius L.
-        Famiglia: Liliaceae.
-   Nomi volgari: Asparago selvatico, Asparago dei boschi, Sparasciu, Sparacu di truono, Sparacina.

Descrizione
Pianta perenne, ha rami rigidi aghiformi, pungenti. Bacca quasi nera a maturità con 1-3 semi. La parte commestibile è rappresentata dai turioni, cioè dai giovani fusti della pianta dal colore verde-violaceo che hanno sezione cilindrica terminante a punta. Hanno sapore amarognolo. Rizoma sotterraneo a radici carnose e ad alto tenore zuccherino. La raccolta degli asparagi avviene non appena i germogli spuntano dalla terra, da gennaio, nel momento in cui sono più teneri. Una volta ritardata la raccolta, questi perdono sapore e tenerezza. Gli asparagi appartengono alla stessa famiglia dell’aglio, con la differenza che i primi sono ricchi di clorofilla che dona loro il tipico colore verde e proprietà interessanti per il nostro organismo. Crescono prevalentemente nei pascoli incolti e nei boschi di quercia.


Curiosità
Una volta raccolti,gli asparagi possono essere conservati fuori dal frigorifero un solo giorno e dai 4 ai 7 giorni in frigo. L’ideale sarebbe avvolgerli in un canovaccio umido per prolungare ancora di qualche giorno la conservazione. Se volete essere sicuri di acquistare asparagi che siano freschi, osservate sempre le loro cime: se sono perfettamente chiuse e compatte, gli asparagi sono freschi. Gli asparagi sono ricchi di fibre rispetto agli altri ortaggi e possono essere quindi un alimento che può venirci in aiuto in caso di diete dimagranti, in quanto la sua assunzione aumenta in breve tempo il senso di sazietà. L’asparago contiene numerosi principi nutritivi: vitamina A, B ( soprattutto tiamina), C, e PP, aminoacidi (tra cui l’asparagina, costituente di molte sostanze proteiche, che ha la proprietà di aumentare la resistenza all’affaticamento), oligoelementi come manganese, sodio, potassio, calcio, fosforo ( e tracce di arsenico), tutti elementi essenziali al nostro organismo, costituenti delle ossa, del sangue e dei tessuti.                          

Storia
Nell’antichità era già coltivato in Egitto, nel Medio Oriente e in Grecia. Gli scrittori Plinio e Marziale lo avevano chiamato “prodigia ventris” e che il valore di questa pianta fosse tale lo provano le numerose pitture di asparagi ancora visibili sui triclini delle case di Ercolano e Pompei. Sin d’allora i più prelibati  erano quelli coltivati negli acquitrini di Ravenna. Nella tradizione popolare dell’Italia meridionale, si crede che la pianta nasca nel punto in cui è caduto un fulmine, da cui il nome siciliano “sparacu di truono”. L’urina di chi mangia asparagi contiene metilmercaptano, sostanza che le conferisce il caratteristico odore.
Cari lettori, approfittate di una bellissima giornata di sole, munitevi di un paio di guanti resistenti ed avventuratevi nella natura più selvaggia alla ricerca dei nostri prelibati asparagi.
Buona raccolta !


Sara Vallera

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