name='description'/> Parle Serie Blog: La pennellata perfetta...C'è chi ci nasce e c'è chi la insegue

24 mag 2014

La pennellata perfetta...C'è chi ci nasce e c'è chi la insegue

" Se mi taglio al posto del sangue mi esce fuori il colore " parole non di un artista, ma di un padre di famiglia cresciuto attorniato da disegni, colori e fantasia. Elio Lucente, disegnatore, paesaggista, pittore, aerografista, iperealista ed astrattista pratolano, autodidatta classe '72, non dice niente di falso nell'affermare quello che abbiamo riportato come apertura dell'articolo!...lui lavora per la polizia penitenziaria, ma entrando in casa sua sembra di essere in una galleria d'arte perchè girando lo sguardo a destra, sinistra, sopra e sotto l'occhio cade sempre su qualche dipinto.
Subito ammaliato dall'arte, Elio trovò il primo contatto con il disegno da bambino, quando osservava il padre disegnare, con bombolette spray, loghi per le vecchie auto della polizia municipale e per altre carrozerie varie. Cominciò a disegnare grazie alla voglia di avere una Vespa (sembra strano vero!), vi spiego meglio: questa ossessione per la motoretta lo spinse a fare una pressione eclatante al padre e quest'ultimo per non sentire più suo figlio gli propose una sfida, gli chiese (Elio aveva appena 12 anni) di ridisegnare in maniere perfetta la Vespa desiderata e lui in cambio, ma solo se il disegno fosse stato perfetto, gli avrebbe comprato la motoretta...neanche ve lo dico come è finita la sfida! Anzi ve lo dico! Elio dopo una settimana stava cartando la sua amata Vespa nel laboratorio del padre per ridisegnargli le decorazioni di propria mano.

Questo è un bell'aneddoto che fa capire come l'ambito familiare può influenzare sia sul carattere di una persona sia sulla fantasia e sulla voglia di realizzare le proprie idee.
Con quella prima esperienza ad Elio si aprì un mondo davanti, infatti da quel momento non smise mai di disegnare. Passò dal disegno ad uni posca sugli zaini degli amici a delle "tele d'acciaio" (come le ha definite lui le carene delle motociclette)...la sua attuale moglie fece una cosa che gli cambiò totalmente la vita...gli regalò un aerografo! Grazie allo studio della tecnica e agli insegnamenti di un carrozziere Elio comprese a pieno tutte le potenzialità che quel piccolo attrezzo poteva riservare. Si dedicò inizialmente a disegnare caschi e appena comprò la sua moto la trasformò subito nella sua prima opera, volle subito sperimentare la sua arte sulla carenatura della stessa disegnando uno stupendo lupo (vedi foto).

 Partecipando a diversi motoraduni si fece subito un nome nell'ambito dei biker grazie a quel fantastico disegno e cominciò ad avere delle commissioni da parte di molti motocilcisti e piano piano balzò anche all'occhio dell'Harley Davidson che commissionò dei lavori su delle nuove moto...Elio cominciò a lavorare moltissimo con l'aerografo su motociclette custom e caschi, a sua detta avrà fatto centinaia e centinaia di lavori su commissione che passavano da disegni accattivanti a paesaggi favolosi. Però, anche se quest'arte aerografata lo ha fatto conoscere a molti, Elio ci dice che il salto di qualità lo ha fatto quando il professor Ezio Zavarella (notando un suo lavoro con l'aerografo rappresentante un centauro che scoccava un dardo infuocato verso un paesaggio tetro) lo contattò per introdurlo nell'arte della pittura a pennello. Zavarella lo introdusse talmente bene che Elio cominciò con il pennello (avendo dei notevoli risultati) e poco a poco incrementò il suo bagaglio tecnico sperimentando tecniche con colori acrilici, ad olio, cominciò ad usare anche le spatole...l'arte gli era entrata in pieno nelle vene! La dote principale di Elio fu la persistenza, dipinse e disegnò, disegnò e dipinse, indifferentemente se si trovava a casa o a lavoro. 

Tuttora Elio riceve molte richieste di opere su commissione e addirittura i suoi lavori su tela, oltre al riscontro positivo che stanno avendo nell'ambito nazionale tramite vari blog e social network, vengono apprezzate anche da importanti critici, un esempio è la sua partecipazione, e la vittoria della Coppa Carlo Costantini, al XXI CONCORSO INTERNAZIONALE DI PITTURA E SCULTURA "Premio G. D'Annunzio", svoltosi nel Museo Michetti di Francavilla. Partecipazione voluta fortemente dall'organizzazione del concorso (infatti fu invitato personalmente) che nell'edizione precedente vide uno dei suoi lavori.
Elio ci confessa che trova tanta ispirazione, oltre dalla lettura di libri dei grandi artisti ed all'osservare opere nei musei, nella famiglia. Ci spiega che la sua casa è intrisa di arte ed è vero perchè, oltre alle sue opere, in giro per casa sua abbiamo trovato lavori di sua figlia, piccolissima, che cerca di emulare il padre, ma c'è anche la presenza della moglie che, da psicologa e da pittrice che ha abbandonato i pennelli, gli interpreta le opere e lo ferma quando un quadro è finito...lo ferma si! Elio ci ha detto che se non fosse per la moglie avrebbe rovinato almeno buona parte dei lavori che ha fatto perchè, come ogni pittore, è in continua ricerca della perfezione delle linee e delle forme, non notando che a volte la perfezione può essere anche una linea fatta in maniera grezza. Come detto all'inizio Elio lavora per la polizia penitenziariae e porta con se quella ENORME passione per la pittura e per il disegno. Una passione che è costantemente con lui, anche sul lavoro. Un piccolo esempio di questa sua continua ricerca del disegno perfetto è questo piccolo aneddoto che ci ha raccontato: nel carcere ci sono dei detenuti che si dilettano nel disegno e nella pittura ed Elio mentre lavorava notò una proporzione sbagliata di un quadro di un detenuto e senza pensare alle conseguenze lui si avvicinò al quadro e ne cambiò i lineamenti. Solo dopo al gesto che fece pensò che quell'atto potesse indispettire il detenuto (il tutto era avvenuto inconsciamente, quasi come se Elio fosse in trans in quel momento), invece da quella piccola correzione (con spiegazione annessa del perchè quella linea doveva essere fatta così!) i detenuti gli regalarono un nomignolo che gli piacque tanto: "O Maestr"!

Elio nell'arte ha trovato un equilibrio che lo rende ciò che è, un grandissimo artista che finge di non essere artista, un uomo con un'occhio preciso ed una mano, anche se grande, delicatissima, un poliziotto penitenziario che è O Maestr non solo per i carcerati, ma per chi gli è affianco perchè anche se dal carattere timido, Elio riesce ad insegnare la bellezza dell'arte pittorica senza parlare, solamente disegnando e dipingendo, suscitando emozioni e sorrisi.
Scusate se continuo a scrivere Elio e non nome e cognome, ma di fatto Elio è la sua firma che (come potete vedere dalle foto) riprende le forme del suo arnese preferito, l'aerografo.
Aspettatevi ancora molto da quest'uomo che è alla continua ricerca, da questo artista che continua a dipingere la sua vita senza mai fermarsi, da questo maestro che finge di essere un poliziotto penitenziario.

Luca Barabba & Valentina Giancola



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