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3 mag 2014

RIDIAMO SPAZIO AGLI ALBERI

Ci sono luoghi del mondo dove un Albero è sacro, dove viene venerato come una Divinità perché quell'albero rappresenta l'ultimo esemplare vegetale nel bel mezzo di un deserto! 
Se noi sapessimo come sono importanti gli alberi!

Gli alberi determinano la vita di un ecosistema, il mantenimento del clima, hanno un ruolo insostituibile a livello biologico ed economico: contribuiscono alla tutela della biodiversità, svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione delle acque e del suolo (difesa da frane ed erosioni), forniscono innumerevoli prodotti non solo legnosi e cibo a centinaia di milioni di persone, sono tra i principali serbatoi di assorbimento del carbonio. Gli alberi sono utili anche dopo la loro vita: nelle viscere del sottosuolo si trasformano in carbone, in gas, in petrolio... in risorse preziose per gli uomini.

Purtroppo l'Abruzzo, nonostante i suoi Parchi e nonostante la denominazione di Regione Verde d'Europa, non vanta il primato di presenza di alberi per ettaro di territorio (primato che va alla regione Emilia, seguita da Umbria e Marche).
Questo perché nei secoli scorsi la deforestazione è stata l'ultima risorsa per sopravvivere: "Andavamo a fare i fasci di legna in montagna" ci dicevano i nostri nonni. Guardando ampie parti del nostro territorio ci rendiamo conto che senza vegetazione il terreno non è stato trattenuto. Le acque piovane lo hanno trascinato giù dalle pendici fino al mare. Quello che è rimasto non è coltivabile perché troppo in altitudine e spesso è franato lasciando delle erosioni  aperte alla vista perpetua!
La Forestazione dell'Abruzzo deve essere prioritaria. Bisogna continuare a piantare alberi in maniera mirata e con l'ausilio degli organi competenti, ma senza mollare.
Oltre alla montagna pensiamo a recuperare vaste aree di terreni incolti e abbandonati. Le aree industriali dismesse. Le discariche non più utilizzate. Tutti i luoghi del NON SENSO (che sono state depauperate negli anni passati e ora non vi è più nulla)
Tutta la materia vivente è collegata, acqua, aria, sole e alberi: un metro cubo di una foresta di latifoglie può contenere fino a 100 chilometri di radici arboree. La loro presenza crea un sistema di drenaggio finemente ramificato, utilizzato dalle precipitazioni per infiltrarsi facilmente in profondità. Oltre il 50 per cento del volume dello strato superiore del suolo è costituito da pori colmi d'acqua e di aria. Analogamente a una spugna molto assorbente, questo sistema trattiene in un bosco di latifoglie fino a due milioni di litri d'acqua per ettaro. Il solo strato superiore di dieci centimetri di suolo forestale capta fino a 50 litri di acqua piovana per metro quadrato. L'acqua eccedente non utilizzata dagli alberi filtra lentamente nelle acque sotterranee. Per questo motivo, numerose sorgenti forestali zampillano anche dopo un lungo periodo di siccità. 
Le acque sotterranee forestali hanno per lo più un esiguo tenore di nitrati e di cloruri, sono pressoché esenti da pesticidi, contengono poche sostanze intorbidanti e sono praticamente prive di batteri. 
Pensiamo al nostro futuro. Tra qualche anno chi avrà l'acqua avrà un tesoro. Creiamo le condizioni per proteggere questo bene prezioso. Pensiamo alla forestazione come risorsa. 
Il Comune di Pratola era ricchissimo di Alberi e in parte lo è ancora(specie per la nostra parte orientale della montagna). Ci sono zone del contado che venivano chiamate Foresta, Boschetto, vantiamo angoli con alberi secolari e sotto il cui suolo riaffiorano le acque sorgive.
Partiamo dalle scuole per educare le giovani generazioni. Eliminiamo questa barbarie del taglio libero di alberi a primavera e in autunno.
Chiediamo alla Comunità Europea un piano straordinario per la forestazione e mettiamo in campo tutte le misure fattibili per l'impiego dei disoccupati in questo settore, che ogni giorno diventa essenziale per il futuro.
Segnaliamo i piromani perché sono assassini al pari di chi commette omicidi!


Tommaso liberatore

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