Dimenticatevi
Bacco, dio romano del vino e della vendemmia, dimenticatevi i baccanali e le
statue con il capo cinto da fronzoli e rami di vite, perché oggi si parla si di
Di Bacco, ma Liberato , giovane trentatreenne di Pratola Peligna, che con un
cognome quasi onomatopeico in tasca e la voglia di cambiare vita, è diventato
uno degliimprenditori agricoli più
giovani della Valle Peligna. Stanco della sedentarietà del lavoro in fabbrica,
e con la passione di riscoprire una terra ricca di risorse ma poco sfruttata
economicamente nella produzione di vino, nel settembre del 2007 decide di fare
della sua passione il suo lavoro.
Così dopo aver partecipato a corsi di
enologia e cercando di apprendere al meglio i segreti del mestiere agricolo,
mette le ali al suo desiderio di riscoprire i sapori antichi della tradizione
di Pratola, farli conoscere non sono nella Valle e dintorni ma in tutta Italia
e all’estero. Ma i sapori dell’azienda Di Bacco, sono i sapori del mosto cotto,
ossia il primo succo che ne esce dalla pigiatura del Montepulciano, sono i
sapori della genziana, sono i sapori delle confetture di uva e dei vini tipici
abruzzesi, il cerasuolo, il pecorino e il Montepulciano che riportano i sensi e
la memoria alle antiche cantine di Pratola, dove il mosto cotto si accompagnava
al pane e si metteva tra gli ingredienti per preparare le “pizzelle”. Ci parla
così il giovane Liberato: “ Il settore agricolo, la produzione del buon vino
con le sue multifunzionalità, può rilanciare economicamente la Valle Peligna,
la quale dire che “soffre” è quasi effimero. Il vino Di Bacco viene prodotto
esclusivamente nei vigneti peligni e poi messo in commercio non solo nella
Valle. Viene esportato in Campania, nel Lazio, nelle quali giunge una grande
quantità del vino prodotto , e nel nord Italia. “Dopo quasi due anni di intense
trattative siamo riusciti ad arrivare anche in Florida, e questo per noi è un
salto di qualità non indifferente. Ma non ci fermiamo qui, abbiamo intenzione di
raggiungere i nuovi mercati in via di sviluppo come quelli della Germania e
della Polonia”. Aiutato da quattro agenti di commercio che fanno giungere il
prodotto nostrano nelle varie destinazioni abruzzesi e non, Liberato con la sua
azienda è intenzionato ad ampliare gli spazi adibiti dalla lavorazione del vino
alle confetture, alla genziana al mostocotto, oggi prodotti negli stabilimenti
nel centro storico di Pratola Peligna.Liberato conclude dicendo che: “ la strada per arrivare al successo è
lunga e piena di ostacoli. Oggigiorno le difficoltà a cui i giovani vanno
incontro non sono poche, soprattutto quando hanno intenzione di mettersi in
proprio o di aprire un’attività. Ma non per questo bisogna smettere di
crederci, perché solo con i piccoli passi si arriva al traguardo. Quando si è
giunti a scavalcare la meta il peso dei sacrifici non è più così pesante”.
L’azienda Di Bacco produce circa trenta ettolitri di mosto cotto e
centocinquanta ettolitri di vino all’anno. Il prodotto più conosciuto e più apprezzato
sul mercato è il mosto cotto, utilizzato da sempre nell’antica tradizione
abruzzese come ingrediente per dolci, e da pochi anni riconosciuto come
prodotto tipico dal Ministero. Molto richiesto è però anche il vino pecorino
Zoe, chiamato così in onore alla rinascita, alla vita che si rigenera da radici
profonde, alla ricerca di un futuro migliore, come un’araba fenice che dalla
sua ceneri rinasce più vigorosa e più forte.
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