name='description'/> Parle Serie Blog: Parola al territorio

23 giu 2013

Parola al territorio

“In difesa del tribunale”

Parle Serie, come sempre molto attento alle vicende locali, ha raccolto la testimonianza dell’Avv. Gabriele Tedeschi, presidente dell’ordine degli avvocati di Sulmona dal 1998 e, dal febbraio 2012, presidente del Cofa (Consiglio dell’Ordine Forense Abruzzese), in merito alla battaglia per evitare la chiusura del tribunale di Sulmona.

Da chi è stato deciso il taglio dei tribunali minori? E con quali finalità?

Il taglio è stato deciso dal governo Berlusconi e poi portato avanti dal governo Monti, allo scopo di ridurre i costi e aumentare l’efficienza della giustizia. I tribunali da sopprimere sono trentuno in tutta Italia, i cosiddetti “tribunali minori”. Quelli abruzzesi sono Sulmona, Vasto, Lanciano e Avezzano. Inoltre, recentemente, il Ministro Cancellieri ha detto che il governo andrà avanti nella soppressione.

Cosa ne pensate del taglio dei tribunali?

In realtà non c’è un risparmio dei costi ma un aggravio in termini economici; c’è un aggravio del costo sociale e non c’è neanche un aumento dell’efficienza perché il numero dei magistrati e dei dipendenti rimane uguale.

Qual è stata la vostra reazione?

Durante l’estate di due anni fa, appena si è iniziato a parlare di soppressione, abbiamo subito convocato una prima assemblea con i parlamentari, poi a dicembre c’è stata un’occupazione alla “rovescia” del tribunale, nel senso che facevamo udienze anche la sera, proprio per dare il senso dell’efficienza del tribunale. Infine varie manifestazioni alle quali abbiamo partecipato.

Siete stati appoggiati dalle istituzioni locali? E dai rappresentanti locali delle istituzioni nazionali?

Le istituzioni locali ci hanno appoggiato poco. Come ho sempre detto, a differenza di quello che è successo in altre realtà, dove i sindaci si sono fatti carico in prima persona di condurre questa battaglia, nel circondario del tribunale di Sulmona in molte occasioni abbiamo dovuto portare avanti questa battaglia da soli, nonostante avessimo richiesto l’aiuto delle istituzioni.

Lei, durante le ultime elezioni poliche, si è lamentato che nessun candidato ha dato voce alla vicenda del tribunale di Sulmona. Anche alle elezioni amministrative di Sulmona c’è stato un disinteresse verso questo problema?

Quello del tribunale era un tema completamente assente nella campagna elettorale delle elezioni politiche. A livello amministrativo abbiamo organizzato un incontro con i candidati sindaci di Sulmona per fare in modo che, quello del tribunale, fosse uno dei problemi al centro della campagna elettorale e devo dire che c’è stata un’attenzione  leggermente maggiore  rispetto alle politiche.

Secondo lei sarebbe meglio diminuire i tribunali o aumentare, con nuove assunzioni, il personale?

Per quanto riguarda il personale amministrativo non si hanno assunzioni da 15/20 anni, per cui i trasferimenti avvengono solo per mobilità; quindi, se non verranno destinate delle risorse alla giustizia è chiaro che il sistema non potrà funzionare. Inoltre, con l’accorpamento dei tribunali ci sarà una diminuzione del numero dei magistrati, causata dall’erronea convinzione che ne servano meno. Basti pensare che, ad oggi, il numero dei magistrati non è coperto interamente.

Che comporta la chiusura per il nostro territorio?

Comporta maggiori costi sociali per i cittadini e non per gli avvocati! Perché al tribunale ci si reca non solo per fare le cause ma per tante altre ragioni. E sarà un problema recarsi all’Aquila per ogni minima cosa, si pensi all’Alto Sangro che dista due ore dal nostro capoluogo.

I magistrati cosa pensano del taglio dei tribunali minori?

Questa è una riforma che vogliono i magistrati perché in un tribunale piccolo si lavora di più invece in un tribunale più grande , dietro il discorso delle specializzazioni, c’è in realtà la volontà di fare di meno. Inoltre in un tribunale più grande è più facile “nascondersi”. Ritornando alle specializzazioni, in Abruzzo c’è una legge che prevede le “tabelle infradistrettuali”, inerenti la volontà di far specializzare il giudice, il quale potrebbe fare all’Aquila, Sulmona e Avezzano  le cause del lavoro, del penale e del civile, però i nostri governanti non vogliono che si spostino i giudici ma vogliono che si spostino i cittadini, limitando l’accesso alla giustizia anche fisico. Purtroppo, in questo modo, tanti non vi ricorreranno più.

Una proposta alternativa per evitare la chiusura dei tribunali minori. A livello provinciale e regionale dove si potrebbe tagliare?

Non ci sono soldi da recuperare, perché la gestione del palazzo di giustizia costa 120.000 € l’anno, è una somma irrisoria e quando ci sarà il trasferimento all’Aquila, solo per le notifiche (stima fatta dagli ufficiali giudiziari) lo Stato spenderà 150.000 € in più, quindi non c’è un risparmio! Perché i magistrati e i dipendenti sono gli stessi e ci saranno solo degli aggravi.

Presidente qual' è la via per uscire da questa impasse?

Il problema è che la legge c’è quindi la nostra unica speranza è che la Corte Costituzionale dichiari l’illegittimità costituzionale della legge. La Consulta si pronuncerà sulla questione con l’udienza del 2 e del 3 Luglio. Inoltre, come coordinamento degli ordini forensi minori, a gennaio di quest’anno, abbiamo depositato in Senato una proposta di legge d’iniziativa popolare (con 65.000 firme) per la revisione della geografia giudiziaria, però nessuno l’ha presa in considerazione.


A cura di Marco Alberico

Nessun commento :