“Le
vittime della censura non sono soltanto i personaggi imbavagliati per evitare
che parlino. Sono anche, e soprattutto, milioni di cittadini che non possono
più sentire la loro voce per evitare che sappiano.”(M. Travaglio). Salve
ragazzi! Il tema di questo mese è la censura e la manipolazione
dell’informazione. I media spesso ci pongono in uno stato di “beata ignoranza “
involontaria, ma dobbiamo ricordarci sempre che è un nostro diritto conoscere
la verità e far sentire la nostra voce. Buona visione!
<<Dobbiamo
bruciarli tutti… fino all'ultimo>> FAHRENHEIT 451 (1966)
Il
film del francese François Truffaut, tratto dal romanzo fantascientifico
di Ray Bradbury, è stato (a mio parere)
ingiustamente screditato dalla critica dell’epoca. Ambientato in un futuro di
fantasia (non troppo lontano dal nostro presente) il film sottolinea lo
strapotere mediatico assunto dalla televisione che rende le persone, inebetite,
suddite del potere e incapaci di pensare con la propria testa. Il film è
incentrato sul personaggio di Montag, un vigile del fuoco, pupillo del
capitano, che ha l’obbligo di scovare e bruciare tutti i libri, rei di impedire
alla gente di essere felice: infatti, i
libri raccontano storie che possono abbellire la realtà o addirittura spingere
alla riflessione o portare le persone ad evadere dalla realtà medesima. Ciò che
domina ogni scena è i maxischermo che, bombardando le persone di reality tv e
pubblicità, guida costantemente la coscienza delle persone, che perdono il
proprio io e vivono nell’ignoranza. Il film è sicuramente l’estremizzazione
della società occidentale, consumistica e omologante, ma è anche un elogio alla
letteratura e alla bellezza della scoperta della conoscenza attraverso la
lettura. Bellissima la scena finale, in cui il protagonista distrugge la tanto
invadente televisione come atto di ribellione e il talamo nuziale come segno di
disprezzo nei confronti della moglie, che incarna perfettamente l’assuefazione
al potere mediatico. Un film che fa riflettere.
Ilaria
Presutti
<<
È a Madame Giustizia che dedico questo Concerto, in onore della vacanza che
sembra aver preso da questi luoghi e per riconoscenza all'impostore che siede
al suo posto.>> V PER VENDETTA (2005)
Il
film, tratto dall’omonimo romanzo di Alan Moore, è inscenato sul grande schermo
dai fratelli Wachowski. La storia è ambientata nel Regno Unito in un futuro
prossimo, in cui, dopo un lungo periodo di guerra, si è instaurata una
dittatura capeggiata dall’alto cancelliere Adam Sutler. In questa società tutti
i cittadini sono sottomessi al governo che fornisce loro una parvenza di
indipendenza ma, in realtà, sono addirittura controllati e registrati i
commenti che questi ultimi esprimono verso la società. Questa visione
utopistica si avvicina molto a quella dello scrittore George Orwell e si
possono riscontrare molte somiglianze tra V per vendetta e 1984, eccetto per la
scelta del personaggio. V è un rivoluzionario a tutti gli effetti che da molti
anni progetta la totale distruzione della politica vigente sui cittadini
inglesi. Per tutto il film il volto di V è celato sotto la famosa maschera, e
tranne per qualche flashback, si sa poco e niente della storia relativa al personaggio.
Lo spettatore riesce ad entrare nella psiche di V grazie a Natalie Portman che
impersona Eavey Hammond, una ragazza che casualmente viene a contatto con il
nostro rivoluzionario e apprende poco a poco durante il film tutte le virtù e
gli ideali celati sotto quella maschera. La pellicola è chiaramente una sorta
di denuncia verso la nostra società attuale, con la geniale idea di inscenarla
nel futuro estremizzando alcuni particolari in modo da attirare l'attenzione
dello spettatore e magari riscontrarli nella propria comunità. Concludo con una
stupenda e riflessiva citazione attinente sia al film che al tema mensile:
<<La libertà, se l'hai dimenticato, è il diritto dell'anima di respirare,
e se essa non può farlo le leggi sono cinte troppo strette. Senza libertà
l'uomo è una sincope.>>
I
LOVE RADIO ROCK
<<gli
anni passeranno e i politici non faranno mai un cazzo per rendere il mondo
migliore ,ma in tutto il mondo ragazzi e ragazze avranno sempre i loro
sogni e tradurranno quei sogni in canzoni>>
Siamo
nel pieno della swingin london e nelle radio vengono trasmesse per la quasi
totalità canzonette leggere ma le nuove generazioni vogliono altro e per loro
un eccentrico gruppo di personaggi ha la soluzione. Ecco allora che assistiamo
alla nascita di numerose radio pirata e i nostri eccentrici personaggi sono
tutti impegnati a trasmettere il verbo musicale direttamente da una nave
ancorata nel mare del Nord. Un giovane ragazzo, Carl, viene “spedito” dalla
madre sulla nave entrando in contatto con i deejay che trasmettono dalla
stazione-nave pirata vivendo un esperienza indimenticabile, ma e in tutte le
belle storie c’è sempre un ma, il governo inglese cerca in tutti modi di
censurare e mettere fine alle trasmissioni pirata ingaggiando una lotta
burocratica e quasi personale verso i nostri ,che lotteranno fino all’ultimo
pur di non lasciare che la censura vinca sulla libertà. Davvero un gran bel film, per il tema
trattato, per la bellissima musica e in più con un grandissimo cast.
Mariafrancesca
Carosa
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