«Fedeli alla linea»: l’esperimento Streetambula
La prima edizione di Streetambula è riuscita alla grande sotto tutti gli aspetti:
organizzativo (dall’ideazione/progettazione dell’evento alla ‘gestione della
piazza’, dall’impressionante numero di partecipazioni all’efficienza dei
diversi stand) e artistico (dalla qualità del sound alla professionalità delle
band, degli operatori del service, della giuria, degli espositori). Nessuno
avrebbe mai immaginato un simile successo, se non altro perché i soggetti promotori
– la giovane associazione culturale Nuove Frontiere e la storica webzine di
musica indipendente Rockambula – non erano (e non sono) nelle condizioni
materiali per poter realizzare il contest nella più totale indipendenza. Nuove
Frontiere&Rockambula, però, pur non disponendo di ingenti risorse
economiche e propagandistiche hanno dimostrato di possedere intelligenza e
capacità che, a guardar bene, non hanno tutti i soggetti oggi impegnati nella
promozione di arte, cultura, partecipazione e socialità. Mi riferisco,
innanzitutto, alle (determinanti) capacità gestionali e organizzative. La
serata del 31 agosto, infatti, rappresenta solo la punta dell’iceberg, la
conclusione di un lungo percorso durato ben 7 (sette) mesi: sette mesi di
lavoro, impegno, coordinazione, scazzi, promozione, selezione-demo, verifiche
di spazi-tempi-possibilità, collette, ridefinizione degli obiettivi, etc…etc…
Da questo punto di vista Nuove Frontiere&Rockambula hanno vinto sul campo,
dimostrando di aver fatta propria quell’idea di militanza culturale e artistica
che permette loro di rimanere «fedeli alla linea anche quando non c’è», di
continuare cioè a promuovere musica originale ed indipendente anche in un
periodo in cui i luoghi dell’espressione musicale sembrano essere sempre più
invasi e colonizzati da ammuffite coverband e da improbabili dj-set a scapito
della produzione autonoma e della creatività antiomologatrice ed
anticommerciale. In secondo luogo, le due associazioni hanno avuto la
straordinaria capacità di catalizzare attorno alla propria idea interesse e
simpatie di tante altre soggettività (etichette discografiche indipendenti,
radio, studi di registrazione, scuole di musica, tatuatori, scultori,
fotografi, cineasti, case editrici indipendenti, etc…), al punto tale da
inglobarle nel progetto e sperimentare con esse – elemento, questo, assai
innovativo – il grande potenziale di una vera e propria rete organizzativa:
rete da cui, di fatto, è stata possibile Streetambula. Per averne un’idea basta
riflettere sull’impressionante numero dei partecipanti. Tra le band, ad
esempio, oltre alle 8 finaliste (À l’Aube Fluorescente, Too Late To Wake,
Doriana Legge, The Old School, De Rapage, The Suricates, DEM, Ghiaccio1)
bisogna ricordare che sono state più di 20 quelle a rispondere all’appello
iscrivendosi alle selezioni iniziali; band provenienti da tutte le provincie
abruzzesi e anche da fuori regione (sulle band e altro:
http://streetambula.com/wp/). Non meno numerosa e qualificata la giuria, con
Michele Montagnano (Stordisco, V4V Records), Silvio Pizzica (Rockambula,
Ondarock, AbExpress), Ulderico Liberatore (Rockambula), Paolo Tocco
(Protosound), Daniela De Stephanis (Nuove Frontiere), Piero Lucarelli
(responsabile ArezzoWave Abruzzo, associazione FrantiRise), Emiliano Amicosante
(IndeliriumRecords), Silvio Mancinelli (Musicalnews), Luciano Liberatore
(Bohémien), Giorgio Di Giannantonio (HardGrooves DrumSchool), Stefano Di Bacco
(Nuove Frontiere), Daniele Palombizio (CristinePlaysViola). I premi, invece,
sono stati gratuitamente (GRATUITAMENTE) messi in palio da ACME StudioRecording
(metà del prezzo complessivo per la registrazione di un brano),
ProtosoundAreaRadio, GiuseppeZac, Musicalmente, Rockambula e
HardGroovesDrumSchool, tutti accorsi a sostenere l’iniziativa. Altrettanto gratuitamente
Andrea Ferri ha contribuito alla realizzazione del sito web, mentre Andrea
Puglielli ha realizzato il videoclip e il trailer della manifestazione e Ida
Basile ha messo a disposizione la sua esperienza sul palcoscenico per
presentare la serata. Con i rispettivi banchetti informativi ed espositivi,
inoltre, hanno animato piazza Garibaldi: Rockambula, IndeliriumRecords, V4V
Records, ToReactRecords, Acme RecordingStudio, NeoEdizioni, RumbleTumbleTattoo,
Parle Serie. E non è finita. Mentre Alessandro Baroni (nei panni di fotografo
ufficiale) ed il suo braccio destro Alessandro D’Andrea documentavano l’intera
serata e Margherita Di Fiore riempiva i momenti vuoti dalla consolle, al lato
destro del palco esponevano le proprie realizzazioni artistiche Gianluca Di
Bacco, TeschioUrbanoArt, Giovanni Camassa, Patrizio Petrella, Giuseppe Zaccardi
e Daniele Petrella: pittura, scultura, fotografia, fumetti per Streetambula,
«arte e musica che scende in piazza».
Insomma, se è vero che «l’arte non è uno specchio per
riflettere il mondo ma un martello per forgiarlo» (Majakovskij) possiamo
affermare che, grazie alla buona riuscita di Streetambula, l’associazione Nuove
Frontiere e Rockambula hanno realmente gettato le basi, per la nascita di
qualcosa di nuovo: una rete organizzativa, un consorzio, un’associazione tra
musicisti, artisti, militanti della controcultura, spacciatori di sogni
stupefacenti, promotori di conoscenze e di idee alternative a quelle
massificanti e spersonalizzanti al giorno d’oggi sempre più dominanti e
pervasive. ‘Voci di corridoio’ sembrano confermare questa nostra intuizione.
Mentre scriviamo, infatti, ci segnalano che tra le diverse soggettività che
hanno contribuito a realizzare l’iniziativa pratolana siano in corso timidi
scambi di e-mail, chattate cospirative, messaggi in codice … che muovono in
questa direzione. Rock on!
Edoardo Puglielli
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