SPAZIO...CINEMA
Salve ragazzi! E’ finalmente passata una delle sessioni di esami più infernali che abbia mai visto che mi hanno precluso uno dei piaceri della mia vita: il Cinema. Nonostante ciò ho trovato alcuni film che meritano di essere visti.
<<Anche con gli occhi spalancati...non riesco a vedere niente>> ZATOICHI
Non credo di aver mai accennato di essere un’ appassionata della cultura giapponese, divoratrice di manga e amante di un uomo eccentrico e poliedrico: questo signore è Takeshi Kitano. C’è però una persona che nutre una vera e propria venerazione per quest’uomo: mia cugina, Maria Francesca Carosa, è stata per questa ragione una preziosissima collaboratrice. In questa pellicola vediamo il “gran maestro Kitano” cimentarsi nel racconto di un rivisitato “Zatoichi”: lo “Zatoichi” che per oltre venti anni è entrato negli schermi giapponesi,questa volta diventa "beat". Veniamo al dunque! “Zatoichi” è un massagiatore cieco, amante del gioco d'azzardo, fenomenale con la spada e difensore degli indifesi, inutile dire che è invincibile in ogni sua azione! Il film è un “jidaigeki”, cioè un film storico di costume. Ambientato nel Giappone del XIX secolo, segue le vicende di questo antieroe che dopo il suo vagabondare giunge in un piccolo villaggio dove adempirà il suo dovere di difensore dei deboli, il tutto condito dall'elegante violenza e comicità “alla Kitano” e da una tipica teatralità in cui niente è ciò che sembra. Sicuramente un film non per tutti, chi non è appassionato o abituato al genere magari lo troverà un po’ lento, ma suvvia “open your minds!”.
<<Dove la gente normale ha un cuore, Neil Mccormick ha un buco nero senza fondo e se non ci stai attento puoi cadere sempre e perderti per sempre>> MYSTERIOUS SKIN
Non ci volevano di certo “le Iene” per sapere che la pedofilia esiste e che è un problema grave sempre più diffuso. “Mysterious Skin” è un film del 2004 di Gregg Araki che, senza mezzi termini, punta il dito contro la violenza minorile. Esso narra la storia di Neil e Brian, due giovani accumunati da un triste e oscuro passato: all’età di otto anni, infatti, subirono le violenze del loro allenatore di baseball, esperienza che condizionò duramente le loro vite. Neil ha innalzato davanti a sé una corazza protettiva: niente amore nè intimità, ma solo una vita al limite, alla ricerca delle sensazioni più forti che lo facciano sentire vivo, speciale, quelle stesse sensazioni che gli avevano rubato l’innocenza. Brian, invece, è rimasto talmente traumatizzato, da aver rimosso e sostituito quel doloroso ricordo con una realtà alternativa: un rapimento alieno. E’ un peccato che questo film sia stato scarsamente pubblicizzato in Italia e non solo. Il punto di forza del film sta nel fatto che viene assunto il punto di vista della vittima raccontando ciò che resta delle loro esistenze dopo una esperienza così traumatica e dei loro tentativi di lasciare entrare dentro di sé un spiraglio di speranza e di rinascita.
<<Tu lavori per me. Tutti lavorano per me>> LA FRODE
Cosa si può dire di questo film se non che è la chiara rappresentazione della nostra società ormai asservita al “dio denaro”, in cui gli scandali finanziari e non solo sono all’ordine del giorno. Opera prima di Nikolas Jarecki, il film si apre con il sessantesimo compleanno del protagonista, Robert Miller, magnate della finanza, padre di famiglia amorevole, un uomo dalla vita perfetta.Bastano però appena cinque minuti per far crollare questa visione idialliaca: una giovane amante, un enorme buco nel bilancio aziendale da lui stesso provocato e annesso tentativo fraudolento di vendere la sua azienda a una grossa banca di investimenti. Ad aggravare la situazione un incidente d’auto in cui perde la vita la sua amante e un detective alle calcagne. Assistiamo allo sfaldamento tassello dopo tassello della vita di un uomo che aveva tutto, a una storia di crisi in ogni sua declinazione: finanziaria, etica e familiare. Una storia fatta di scelte tra ciò che giusto e ciò che conviene, in cui nessun personaggio è positivo. Non è di certo un capolavoro , ma è un thriller avvincente, realistico, ben scritto e con un buon cast. In più vediamo Richard Gere finalmente lontano dalle solite commedie rosa che onestamente hanno davvero stancato.
Ilaria Presutti
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