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23 apr 2013

Musica


MUSIC HISTORY: THE CURE

Di tutte le band emerse successivamente al periodo punk rock della fine degli anni '70, poche furono così durature e popolari come loro.
I Cure sono il suono e l’anima della musica new wave malinconica e introspettiva, scrivono canzoni sublimi che, dopo più di trent’anni, continuano ad affascinare intere generazioni.
La band si è formata nel 1976 da Robert Smith, cantante e chitarrista, Michael Dempsey, basso, e Lol Tolhurst, batteria.  Capelli neri, viso bianco e rossetto rosso: questo è l’aspetto macabro del band leader Robert Smith, l’unico a non aver mai abbandonato il complesso, un'immagine pubblica che spesso nascondeva la diversità della musica dei Cure. Durante la loro carriera esplorano una varietà di generi musicali, passando dall’alternative rock al pop britannico. Il loro album di debutto “Three Imaginary Boys” esce nel maggio 1979 e riceve recensioni positive dalla critica musicale britannica.
Alla fine del 1979, al trio si unisce il tastierista Mathieu Hartley; la sua presenza permette di sperimentare suoni più cupi e ritmi più lenti, quasi funerei, che prendono forma nel loro secondo album “Seventeen Seconds”, rilasciato nel 1980. Intorno a loro comincia a sentirsi una parola che definisce un modo di essere, ovvero Dark: non è altro che una delle tante declinazioni della musica inglese, legata ad uno stile di vita che ha creato mode e che si è dipinta di colori diversi. I Cure partono così per il loro primo tour mondiale, al termine del quale il tastierista Hartley esce dal gruppo, ridiventando un trio all'alba della registrazione del terzo album "Faith". Nel 1982, l’album "Pornography" pone fine alla trilogia dark che li caratterizzò nei loro primi anni di attività.
La band torna in chiave pop, nel 1983, con i singoli "Let's Go to Bed" e "The Lovecats", brani allegri e completamente distanti dai toni dark, che anticipano l’uscita del quinto album “The Top”, in cui vede la luce una nuova versione dei Cure sempre più lontana dai toni lugubri precedenti. Nel 1985, quando il dark diventa una moda, i Cure cambiano: l’inizio della svolta verso i colori del pop è l’album “The Head On The Door”,settimo in classifica grazie alle canzoni “In Between Days” e “Close To Me”; successivamente “Kiss Me Kiss Me Kiss Me”, album pieno di ritornelli a ritmo pop, li porta per la prima volta nella classifica americana. Un ruolo importante in questa scalata al successo è rappresentato dai concerti, il momento in cui i Cure incontrano il proprio pubblico di sognatori fa di loro una delle migliori live band inglesi. Il 1989 è l’anno della svolta con “Disintegration”, un album inquietante e romantico, tratta temi quali amore, paura e solitudine, descrivendoli al massimo fino a disintegrarsi, come dice il titolo stesso. Con questo album i Cure decidono di tornare indietro e tuffarsi ancora nel sentimento dark che li ha resi l’idolo di una generazione. Nonostante sia un album difficile, “Disintegration” lancia definitivamente al successo i Cure.
 Tutte le canzoni di questo album segnano la loro storia, da “Lullaby” fino a “LoveSong”, ma il capolavoro è un pezzo di oltre sette minuti in cui i Cure si esprimono al massimo, “Picture of you”. Nel 1992, la band pubblica il nono album “Wish”, un successo immediato grazie ai singoli "High" e "Friday I’m In Love". L’album del 1996 “Wild Mood Swings non è molto apprezzato e rallenta, ma senza fermare, lo slancio acquisito da “Wish”. I Cure trascorrono gli anni successivi in silenzio per poi riemergere nel 2000 con “Bloodflowers”, album ben accolto dalla critica, guadagnandosi una nomination ai Grammy per il miglior album di musica alternativa.  Nel 2004, la band pubblica il suo omonimo album “The Cure”, con un discreto successo commerciale, e nel mese di ottobre 2008 esce il loro tredicesimo e ultimo album in studio, per ora, “4:13 Dream”.
Nel frattempo, i Cure continuano a riempire le arene, nonostante le numerose affermazioni di Robert Smith di un possibile scioglimento del gruppo. La loro leggenda è così forte e meritata da farli ritenere una delle più grandi band di tutti i tempi, protagonisti di una ribellione sonora che scombussolò le certezze della musica rock e pop cominciata alla fine degli anni ’70 e tuttora in atto.

Lucia D'Andrea


TOP 5 – THE CURE

 1.  “Boys Don’t Cry”
 2.  "Pictures Of You"
 3.  Friday I’m In Love”
 4.  “Just Like Heaven”
 5.  “Lovesong”

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