Music History…The Smiths
Questa è la breve storia degli Smiths, la band che ha creato lo stile e l’atmosfera dell’indie rock britannico e che ha dato voce alla generazione dei primi anni ’80.
Jagger & Richards, Lennon & McCartney, ovvero l’unione di due persone tanto diverse quanto complementari che porta al successo; così è anche per gli Smiths, la straordinaria creatura del chitarrista Johnny Marr e dell’autore di testi ironici e provocatori Steven Patrick Morrissey.
Con il bassista Andy Rourke e il batterista Mike Joyce, spesso nell’ombra, il gruppo si definisce e non subirà più modifiche fino al suo scioglimento.
Una band che sceglie di chiamarsi con il cognome più comune in assoluto per diversificarsi nella scena musicale degli anni ’80, piena di gruppi dai nomi complessi.
Con gli Smiths c’è un’etichetta leggendaria, la Rough Trade, un’istituzione della musica indipendente, che scrive la colonna sonora di un’epoca.
Gli Smiths pubblicano quattro album ufficiali tra il 1984 e il 1987, ma riempiono letteralmente le classifiche di brani ogni settimana, come per accompagnare la vita quotidiana del proprio pubblico con le loro canzoni.
Il primo singolo è “Hand in Glove”, del maggio 1983, che spiazzò la critica per il contenuto che allude a riferimenti di carattere omosessuale; la particolarità dei testi resterà sempre un simbolo della diversità degli Smiths.
Nel febbraio 1984 esce il loro primo album "The Smiths", che scala subito le classifiche e porta alla ribalta nazionale il gruppo.
I tre pezzi del 1984 sono “What Different Does It Make?”, “Heaven Knows I'm Miserable now”, “William It Was Really Nothing”; tre capolavori che portano la band al successo.
Gli Smiths arrivano primi in classifica nel 1985 con il secondo album “Meat Is Murder” che
porta alla luce il lato più provocatorio dello scrittore Morrissey; vengono trattati temi quali il consumo di carne (Morrissey è vegetariano) e il sistema educativo inglese.
Nel giugno 1986 esce "The Queen Is Dead", l’album più noto e riuscito degli Smiths, preceduto dal singolo "The Boy With The Thorn In His Side".
Questo terzo album è un vero e proprio attacco alla cultura tipicamente anglosassone e alla famiglia Reale; contiene alcune grandi canzoni che rendono indimenticabili gli Smiths: "Bigmouth Strikes Again", "There Is A Light That Never Goes Out", "Some Girls Are Bigger Than Others".
La critica cominciò ad adorare gli Smiths e la loro qualità musicale, caratterizzata principalmente da una ritmica incalzante e da canzoni semplici ma curate, in cui la chitarra di Marr è in perfetto equilibrio con la voce di Morrissey.
Questo li portò ad avere un notevole successo in Europa e in America, in cui la band fece un breve tour.
Gli Smiths nel 1987 pubblicano il loro ultimo album “Strangeways Here We Come”; è l’ultima provocazione della band, che prende il titolo dalla prigione della loro Manchester.
Il 1987 è un anche l’anno delle raccolte “Louder Than Bombs” e “The World Won't Listen”.
Con il successo arrivano le prime incomprensioni all’interno del gruppo.
La presenza costante della band nelle classifiche e nei negozi di dischi diventa una routine difficile da sopportare per Johnny Marr e una delle ragioni, oltre al carattere imprevedibile di Morrissey, che lo portano a lasciare il gruppo e allo scioglimento degli Smiths.
I testi surreali, ironici e disillusi di Morrissey hanno accompagnato la vita quotidiana dei giovani delle metropoli inglesi, mentre la chitarra di Johnny Marr ha riportato il rock al centro della musica britannica.
Finisce così la storia di una band che dal 1984 al 1987 è diventata un simbolo nazionale, creando il suono e lo stile dell’alternative rock e che ha trasformato in musica lo spirito ironico e malinconico dell’Inghilterra degli anni ’80.
Lucia D’Andrea
TOP 5 – THE SMITHS
1. “Bigmouth Strikes Again”
2. "There Is A Light That Never Goes Out"
3. “Ask”
4. “Please, Please, Please Let Me Get What I Want”
5. “How Soon Is Now?”
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