Gli Anni 00, l’avvento
dell’Indie.
Arcade Fire - Funeral
(2004) Indie Rock, Chamber Pop
Funeral
è stato un miracolo per la musica post millennium bug. Mai avete udito qualcosa
di simile e mai più l’ascolterete, neanche dagli stessi Arcade Fire. Come
Unknown Pleasures nella Gran Bretagna di fine movimento Punk, come Loveless,
come The Velvet Underground & Nico, anche l’esordio dei canadesi è stato
un’apparizione ultraterrena nel deserto della musica. Ha simboleggiato, insieme
a In the Aeroplane Over the Sea, l’anello di congiunzione tra il vecchio mondo
dell’Art Rock, del cantautorato, del Grunge, del Folk Rock, del rock
alternativo e degli U2, con il futuro Indie Rock che ormai stava diventando una
realtà sempre più imponente e importante nella scena underground.
Godspeed You Black Emperor! - Lift Yr. Skinny Fists Like Antennas to
Heaven! (2000) Post Rock, Experimental
Provate a mettere insieme Chamber Pop
e Prog, Classica, Avanguardia e Punk; a immaginare la massima evoluzione del
Post Rock degli Slint. Canadesi e nati nel 1994, devono il loro nome a un fosco
documentario giapponese in bianco e nero del 1976 diretto da Mitsuo Yanagimachi.
Provate a sognare un album che si divida in quattro parti e che contenga un
diagramma necessario a comprendere la composizione dei brani. Un’opera che non
vuole ostentare intellettualismi forzati ma che comunque si muove in una
complessità densa, fatta di un sound oscuro, torbido, claustrofobico. Un lavoro
che si può indicare Rock Orchestrale ma che in realtà è molto di più e loro
stessi potremmo definirli una grande band ma in realtà sono molto di più.
Wilco - Yankee Hotel Foxtrot (2002) Alternative
Rock
Nati
dalle ceneri degli Uncle Tupelo, la band di Chicago idealizzata da Jeff Tweedy
nel 1994 citata anche dal presidente degli U.S.A. Obama come suo gruppo
prediletto, ha rinnovato la formula canonica del Folk a stelle e strisce per
creare un sound nuovo, che sapesse parlare delle difficoltà e delle tensioni
della provincia americana con un linguaggio moderno. Yankee Hotel Foxtrot è il
loro quarto disco e, oltre a rappresentare una spaccatura netta col passato e
quasi una via di passaggio verso il futuro, oltre ad essere un capolavoro di
estetica e sostanza, è anche un vero successo non solo per la critica di
settore ma anche di pubblico. Elettronica e Rock sbilenco s’incrociano senza
mai appesantire il suono che resta fedelmente ancorato alla tradizione, pur
servendo, quasi senza farcelo notare con invadenza, una modernità disarmante.
Spettacolo puro e semplice, perché fare grandi cose si può anche senza troppa
boria.
Two Gallants - What the Toll Tells (2006) Folk Rock, Folk Punk
Il
duo di polistrumentisti di San Francisco rappresenta il varco tra il Country di
Cash e il Punk Rock, racchiudendo nella musica tutto quello che possono avere
in comune due mondi tanto distanti, passando anche per l’esperienza del Grunge
di Seattle. Il secondo album della band unisce la furia e la potenza dell’uno,
con la sostanza, le tematiche e gli strumenti dell’altro, suonando tutto con
quell’attitudine da trasandati e disillusi rocker di Seattle. Oggi più che mai
il connubio Cash/Punk sembra essere amato dai più giovani. Dovranno
inevitabilmente passare per questi due galanti ragazzi americani.
Interpol - Turn On the
Bright Lights (2002) Post Punk
La
storia degli Interpol è qualcosa di triste. Insieme a The Audience, Satisfact e
The Rapture sono loro che, sul finire dei Novanta, hanno lanciato la volata del
sempre più apprezzato Post Punk Revival e il full length d’esordio è diventato, se non l’esatto punto di
partenza dal quale poi hanno mosso i vari The National e gli altri, certamente
la pietra di paragone per eccellenza, il punto più in alto raggiungibile dal
genere. Dopo questo splendore, è iniziata una discesa che li ha trascinati
nell’oblio. Una decadenza che aveva il sapore della sconfitta anche per noi che
li abbiamo amati fin da subito ma nelle orecchie di chi ha saputo ascoltare, il
ricordo di “Obstacle 1” e tutte le altre dieci gemme è più sfolgorante che mai.
Silvio “Don” Pizzica
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