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23 giu 2013

Musica

 MUSIC HISTORY: RAMONES


<<Hey ho, let’s go!>>.I creatori di questo inno nazionale del punk sono proprio loro: i Ramones. Quattro leggendari ragazzi del Queens che, con i loro capelli arruffati, le giacche di pelle e con canzoni veloci e dai testi demenziali, sono entrati nell’ Olimpo musicale, diventando dal nulla un punto di riferimento del punk. Tutto ha inizio nello storico club di New York simbolo dell’underground, il CBGB, in cui per la prima volta, il 16 agosto del 1974, questo gruppo di teppisti sale sul palco senza saper suonare bene ma con una presenza scenica esplosiva. Joey, Johnny, Tommy e Dee Dee, che si facevano chiamare tutti con lo stesso cognome (Ramone), lasciarono il pubblico sconcertato e impreparato: fino a quella sera nessuno era stato capace di suonare così velocemente e con così tanta energia in poco meno di mezzora. I loro gesti e la loro capacità di tenere la scena sarebbero diventati un segno distintivo dei Ramones: Joey, sempre con i suoi occhiali neri, cantava tirando calci in aria e piegando l’asta del microfono; Johnny suonava la chitarra ricurvo e con i capelli davanti al viso; Dee Dee con forza e rabbia si dimenava con il basso; Tommy aveva un atteggiamento più tranquillo e in secondo piano dietro la batteria.
L’inarrestabile fonte di adrenalina che coinvolgeva il pubblico durante i primi concerti della band era spiazzante e inaspettata. Nel giro di poco tempo, però, gli spettacoli bizzarri dei Ramones diventarono un evento e New York vide nascere una nuova scena, quella del punk, che si trasformò presto in un fenomeno mondiale. Nel 1976 i Ramones entrarono in studio e registrarono il loro primo album, “Ramones”, che contiene il classico senza tempo “Blitzkrieg Bop”. La foto di copertina che li ritrae appoggiati ad una parete del CBGB è ormai il simbolo della rivoluzione punk. Il loro debutto discografico cambiò la storia della musica; la novità è tutta nella semplicità delle canzoni, composte da quattro accordi al massimo, nei ritmi estremi e trascinanti e nei testi elementari. Intanto, in Inghilterra la diffusione del fenomeno punk divenne una vera e propria ribellione che portò i Ramones ad essere consacrati come i precursori di questo nuovo genere, contendendosi il titolo con i Sex Pistols. Dopo una serie di concerti, tra il 1976 e il 1977 la band esce con altri due album “Leave Home” e “Rocket To Russia”, in cui Joey Ramone dedica una canzone ad una fan del gruppo, “Sheena Is A Punk Rocker”, un grande classico. I Ramones cominciarono una lenta trasformazione nei loro successivi album: le “strimpellate” primordiali lasciarono il posto ad un suono più pulito e definito, il ritmo diventò più lento e le canzoni superavano i tre minuti. Sembrava che i Ramones volessero lasciarsi alle spalle la sregolatezza che li aveva resi epici; l’unico brano che rimaneva sulla scia originaria è “I Wanna Be Sedated”. Nel 1978, Tommy decise di abbandonare il gruppo e il suo posto alla batteria venne occupato da Marky Ramone. Negli anni ’80, i Ramones continuarono a pubblicare album mantenendo il loro nuovo stile e scrivendo brani più orecchiabili.
Marky Ramone venne allontanato dalla band nel 1984, sostituito prima da Richie Ramone e poi da Elvis Ramone, batterista dei Blondie. Solo nel 1988 Marky si riunì alla formazione originaria; il risultato è un nuovo album, “Brain Drain”, che contiene uno degli ultimi successi, “Pet Sementary”. È il loro ultimo grande album, ma allo stesso tempo uno dei meno amati dai fans che non apprezzano il suono troppo commerciale. La storia dei Ramones continua con altri due album, “Mondo Bizarro”, del 1992, e “Adios Amigos!”, del 1995, l’ultimo disco, che saluta i fans con una serie di cover. Dopo 14 album e più di duemila concerti, i Ramones si sciolsero nel 1996. La rivoluzione partì proprio dalla loro indifferenza alla storia del rock, di cui ne diventarono presto una delle icone più influenti.
Fecero della semplicità, dell’energia e della superficialità i loro punti di forza, dimostrando che, anche senza avere doti particolari, se si ha il giusto atteggiamento e il coraggio di essere diversi, un’opportunità arriva per tutti. E questo è lo spirito del punk trasmesso dagli intramontabili Ramones.

Lucia D’Andrea


TOP 5 – RAMONES

 1.  “Blitzkrieg Bop”
 2.  "My Brain Is Hanging  Upside Down"
 3.  I Wanna Be Sedated”
 4.  “Pet Sematary
 5.  “Baby I Love You”


   










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