La cronaca di...Simone Bianchi
Ci si preparava a far scorrere i titoli di coda su un campionato a dir poco osceno e invece, nemmeno fosse stato sceneggiato da Spielberg o da Tarantino, l’undici neroverde ci ha regalato un finale degno del miglior thriller da grande schermo. Ma andiamo con ordine, ripartendo da dove ci eravamo lasciati, precisamente alla vigilia della partita disputata all’Ezio Ricci contro il Real Carsoli. Contro i baby dell’allenatore/giocatore Pappalardo i ragazzi di mister Colella non vanno oltre l’1-1 scaturito a seguito delle reti proprio di Colella per il Pratola e di Lupo per il Carsoli. Successivamente i nerostellati andavano ad affrontare i già salvi “cugini” del Pacentro in un derby di fondamentale importanza per la stagione poiché poteva portare 3 punti importantissimi per il discorso salvezza, uscendo invece sconfitti per 3-1 in un comunale che nelle ultime stagioni era stato terra di conquista per la formazione pratolana e che invece peggiora ulteriormente la stagione buttando i neroverdi in una vera e propria corsa per evitare l’incubo play-out e l’onta della retrocessione. Per dovere di cronaca, di Colella la rete degli ospiti mentre per i locali, a segno Cuccurullo Eduardo, Cimaglia e La Gatta. Ma se la dea della fortuna è bendata sappiamo benissimo che la sfortuna ha una vista perfetta ed è infatti, tra le mura amiche contro la compagine dell’Hatria, che ha luogo l’horror moment del Pratola, riflesso dello scempio operato dalla dirigenza e dalla squadra in questa stagione. Dopo essersi portato in vantaggio, al terzo minuto della ripresa, con un imperioso stacco del difensore Cavasinni, il pubblico pratolano assiste a un finale che lascia l’amaro in bocca. Al 34’ della seconda frazione di gioco, il centrale Forcella(tra l’altro ex Torrese) viene sostituito ed espulso per aver assunto un comportamento indecoroso nei confronti del pubblico locale, nonostante fosse stato graziato più e più volte nel corso del match avendo scambiato il rettangolo di gioco per un ring di boxe. Ne segue un’enorme perdita di tempo che viene tradotta in ben otto minuti di recupero dal direttore di gara. Ed eccoci giunti al beffone che si concretizza al 52’ del secondo tempo, quando gli ospiti pareggiano il conto con un rasoterra di Amelii S. che si insacca alle spalle di Penna. Al triplice fischio, la tifoseria nero verde, inferocita per la gestione e l’esito del match, monta una rissa in pieno stile far west sedata solo dall’arrivo delle forze dell’ordine che hanno dovuto scortare la squadra ospite sino al casello autostradale. Giunti a questo punto, rimaneva una sola gara da disputare, per di più contro l’Avezzano Calcio, vera dominatrice del campionato che, infatti, rispettando il pronostico infligge un sonoro 3-1 alla squadra di mister Colella con le reti di Di Genova, Paolini e Venditti, di Zaurrini la rete pratolana. Giocando con la matematica, calendario alla mano, il Pratola portava dieci lunghezze di vanatggio sul Sant’Omero e quindi teoricamente condannava la stessa compagine alla retrocessione, tuttavia, c’era ancora da disputare il recupero tra Sant’Omero e Pontevomano e, in pieno made in Italy, veniva sfornato un biscotto a reti bianche che portava il Pontevomano ai play off e il Sant’Omero a giocarsi l’importante chance della permanenza in promozione proprio contro il Pratola. La partita di andata dei play out si è disputata sul campo della peggio piazzata in classifica, ovvero il Sant’Omero, e ha visto il Pratola imporsi per 3-2 dopo una partita che ha seguito il copione dell’intera stagione. Forte delle reti di Sabatini e Colella, realizzate rispettivamente al 40’ del primo tempo e al 23’ della ripresa, l’undici neroverde è riuscito a sprecare il doppio vantaggio facendosi raggiungere dalle reti di Di Leonardo e di Florà, agganciando il treno vittoria solo nei minuti di recupero con un gol del centrale Zaurrini.
Un risultato che fa ben sperare per la gara di ritorno all’Ezio Ricci in cui è lecito augurarsi che venga messa la parola fine a una stagione che è stata un autentico calvario per i tifosi.
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