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22 feb 2013

Moda


Un contratto di lavoro mai a tempo indeterminato

«Se non sei magro non sei attraente. Essere magri è più importante dell’essere sani, non puoi mangiare senza sentirti in colpa».
Il problema dell’anoressia appare sempre più drammatico, in una società che propone modelli e immagini pubblicitarie che inneggiano a un concetto di forma fisica spesso distorto, che induce milioni di ragazzi e ragazze a dichiarare guerra al cibo. In questo senso fa molto piacere sentirsi dire, come è capitato di recente, che si vogliono vietare o almeno boicottare le sfilate di moda con protagoniste eccessivamente magre.
«E’ una vera e propria emergenza sociale, bisogna intervenire in qualche modo». La proposta di legge viene dal Consiglio Regionale della Lombardia. Quattro consiglieri regionali, tutte donne, asseriscono «Se gli stilisti proprio non vogliono capire quanto dannose e deleterie siano, per le ragazzine-spettatrici, le immagini di modelle esageratamente magre, allora è il caso di sospendere quelle sfilate».
Perché gli stilisti venerano così tanto il fisico pelle e ossa? Per esigenze legate al denaro, perché, secondo loro, le ragazze magre pubblicizzano meglio il “prodotto” e cosi accrescono le vendite. Le modelle, per essere e restare smilze oltre misura, vengono pagate. Fa parte del contratto di lavoro non poter ingrassare. I dati sono drastici: 450.000 casi di anoressia solo in Italia. Da pochi anni, viene considerata a pieno titolo “malattia psicologica”. L’anoressia ha, in effetti, cause e conseguenze che non vanno sottovalutate. La sua complessità e l’importanza di poterla curare sono da supportare con l’aspetto psicologico della paziente-aspirante modella.

La perfezione ha un grave difetto: ha la tendenza ad essere noiosa.
William Somerset Maugham

Alessia Del Gizzi

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