Salve ragazzi! La tanto desiderata
estate è arrivata e tutti cercano sollievo al mare o in montagna, ma per chi è
costretto a restare in Paese per cause di forza maggiore, vi proponiamo tre
film ambientati nella nostra bellissima terra da gustare con una bibita
ghiacciata!
Parenti Serpenti (1992)
<<Proprio per questo, me l'avete sempre messo nel didietro, con rispetto
parlando…>>
Ambientato quasi interamente a
Sulmona, il film del grande Mario Monicelli è divenuto negli anni un vero e
proprio cult. Nella prima parte del film
la voce narrante del piccolo Mauro ci presenta la sua grande famiglia che torna
nella casa natia per le festività natalizie. In perfetta linea con la commedia
di costume vengono descritti i nuclei familiari e rappresentate
le vecchie
tradizioni del Natale sulmonese: il bacio della mano ai genitori, le
immancabili abbuffate, la tombola e la messa di Natale. In questo clima festoso
però serpeggiano sentimenti velenosi che sfoceranno, nella seconda parte, dopo
che l’anziana madre comunica il desiderio di trasferirsi da uno qualsiasi dei
suoi figli, in veri e propri scontri verbali e in un disincantato cinismo, che
troverà il suo culmine nel tragico epilogo. Commedia un po’ particolare a tratti
grottesca e a tratti noir che mette il luce le invidie, l’ipocrisia, l’egoismo
e il cinismo del piccolo borghese di paese, ma che riesce a strappare qualche
sorriso. È un ritratto amaro della vita e della famiglia, sicuramente
estremizzato, ma purtroppo vero.
Ilaria
La Guerra Degli Antò (1999)
<<Ci vuole coraggio per andare
ad Amsterdam, ma ce ne vuole pure per restare a Montesilvano>>
Antò Lu Purk, Antò Lu Zorru, Antò Lu
Malatu e Antò lo Zombi sono quattro giovani punk di Montesilvano, la cui vita
ruota intorno alla monotonia di un Paese che non offre nulla, dove gli ideali
della società vanno allo sfacelo e dove i quattro lottano per restare puri e
veri e lo fanno con la rabbia giovane e punk. Il regista, Riccardo Milani
sceglie attori esclusivamente abruzzesi per i quattro protagonisti; le
ambientazioni sono ovviamente abruzzesi, ma uno dei nostri protagonisti
intraprenderà un viaggio, per fuggire da qualcosa (se stesso), che lo porterà
fino ad Amsterdam, ma senza risultati e sarà quindi di nuovo la terra natale a
richiamarlo a sé. Epica la scena in cui due degli Antò si recano alla
trasmissione “Chi l’ha visto?” creando scompiglio e dando voce alla gioventù
incazzata. Un film che offre spunti di riflessione, divertente e soprattutto
abruzzese.
MaryF
Una pura formalità (1994)
<<Due rette parallele non si incontrano mai. Tuttavia, è possibile
immaginare l'esistenza di un punto così lontano nello spazio, ma così lontano
nell'infinito, da poter credere e ammettere che le due rette vi si incontrino.
Ecco! Chiameremo quel punto, PUNTO IMPROPRIO >>.
Uno sparo
nel buio fa immediatamente sussultare lo spettatore. Un uomo fradicio e
spossato si fa strada con una corsa frenetica tra i boschi e una pioggia
battente, finché viene fermato dalla polizia: in quel luogo si è tenuto infatti
un omicidio. Questo è l’inizio del film di Tornatore, minimalista nella trama,
ma ben costruito, soprattutto grazie alla presenza di due mostri come Depardieu
e Polansky e alla stupenda colonna sonora di Morricone. Il resto del film si
concentra su un lungo interrogatorio, condotto in un ambiente surreale e
angosciante, all’uomo, vittima di un’amnesia: piano piano veniamo a
conoscenza della sua storia
dall’infanzia fino alla vita adulta e al successo come scrittore, agli amori e
progetti futuri, ma soprattutto alla presa di coscienza di quello che è
accaduto in quella notte. Un film che tiene lo spettatore incollato allo
schermo, che inizia come thriller per poi assumere i connotati di un dramma
psicologico, in cui gli indizi lasciano presagire la dura verità. Durante tutto il film si ha la sensazione di essere in
bilico tra sogno e realtà, ma l’ultima scena è davvero quella reale: un’alba
abruzzese (Santo Stefano di Sessanio) che schiarisce ogni dubbio e accompagna
il “viaggio” del protagonista.
Ilaria
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