Da sinistra il direttore del carceredi Sulmona Luisa Pasante e Mauro Nardella, Uil Penitenziari |
Sono 124, in Abruzzo, gli
agenti della Polizia Penitenziaria candidati per le Regionali e le Europee del 25 maggio 2014. Nulla da eccepire se non fosse
per il fatto che i 1.460 poliziotti impiegati nei 7 penitenziari abruzzesi
sono pochi, sono sotto organico e a loro si chiedono sacrifici, in periodo di Spending Review, elevati al rango
di vere e proprie immolazioni quando qualche
collega approfitta dell’occasione giusta! Perdere una chance come quella delle
elezioni di maggio sarebbe da pazzi, dunque tutti in lista per fare i candidati,
forse per essere votati e con tanto di retribuzione mensile, ma senza lavorare
nell’istituto di pena. Spesso poi capita che i candidati in divisa non prendano
che una manciata di voti!
L’unica casa di reclusione immune
dalla febbre elettorale è quella di Avezzano. Ligi al dovere e responsabili i 56
Poliziotti marsicani, impiegati nel carcere di San Nicola, hanno deciso in blocco di lavorare, nessuno di loro si
candida per questa tornata elettorale, rifiutano così i vantaggi obbligati
dall’art. 81 della Legge 121/81, che prevede per tutte le forze di polizia, in
caso di candidatura, un mese di aspettativa retribuita per esigenze di campagna
elettorale. Nessuno può rinunciare al beneficio! In periodi come questo, il
vincolo dell’aspettativa retribuita per gli agenti candidati è visto dagli
altri come un privilegio così manifesto da spingere ad una modifica della disposizione,
con un incisivo intervento legislativo che cancelli la dispensa dal lavoro ordinata
nel caso di candidatura dei poliziotti. L’iniziativa trova favorevole un bel
po’ di persone e a sostenerla è anche Mauro Nardella, Segretario
regionale Uil Penitenziari, già intervenuto sulla vicenda anche come Amministratore
comunale di Molina Aterno (Aq), anche lui pronto a rinunciare all’aspettativa. L’iniziativa
di modifica della legge parte proprio da Sulmona semplicemente perché quello di
via Lamaccio è il carcere dove sembra più sentita la vocazione politica. In valle Peligna a candidarsi sono ben 42
poliziotti su 246 agenti impegnati
nel penitenziario di alta sicurezza. Maglia nera dunque per l’entroterra se è
vero, come dicono, che il numero di poliziotti della Penitenziaria candidati
cresce con l’intensificarsi dei problemi dell’istituto di pena. Secondo in
classifica è il carcere Le Costarelle.
All’Aquila si sono candidati ben 27 agenti su un totale di 140 unità. In proporzione, i problemi
di organico del penitenziario del Capoluogo di regione dovrebbero cominciare a preoccupare
tanto quanto quelli del carcere Peligno, sono gravi quanto basta per ricorrere
all’aspettativa! Segue a ruota il complesso di Castrogno, a Teramo, che fino al
25 maggio dovrà fare a meno di 18 poliziotti
della Penitenziaria su 181 agenti
effettivi in Val Vibrata. La carenza di organico si è fatta già sentire e
Lanciano dove, dal 15 aprile, gli agenti attendono un incontro con il
Provveditore regionale, Bruna Brunetti. Sono 12 gli agenti candidati che operano nel
carcere di villa Stanazzo che scoppia di detenuti, ma è senza Direttore e senza
Comandante. Massimo Di Rienzo
continua a risultare direttore della casa di reclusione di Lanciano, ma è stato
inviato in missione nel carcere di Vasto con l’incarico di reggenza anche della
Scuola di Polizia Penitenziaria di Sulmona. Al suo posto, a Lanciano, è stato
inviato un direttore reggente, Maria
Lucia Avantaggiato, part time per
circa 4 giorni a settimana. Il Commissario Nicola
Pellicciaro, già Comandante di reparto a Lanciano, è stato distaccato nella
casa circondariale di Vasto, sostituito dal Commissario Gino Di Nella temporaneamente distaccato a Lanciano. Con 147 unità in pianta organica il
carcere, alle pendici della Majella, è davvero in sofferenza. Non molto interessati
all’arte del parlare e del promettere gli agenti della Casa di
reclusione di Chieti, con 10
candidati su 74 poliziotti operativi. A Vasto si candidano in 8
su 115 unità effettive della Polizia
Penitenziaria. Per il carcere di San Donato sono 7 i candidati in lista
su 136 agenti impegnati nel penitenziario
del Capoluogo Adriatico. Pescara è nella norma!
Non solo sottorganico nelle carceri
abruzzesi. A destare preoccupazioni sono anche i mezzi di trasporto in
dotazione dei 7 istituti di pena. Il pessimo stato dei furgoni blindati mette
in pericolo le traduzioni. L’ultimo grave incidente stradale in Basilicata ha
coinvolto 6 persone, di cui 5 agenti operativi a Sulmona e un detenuto ad alta
sicurezza (ex 41bis). L’episodio risale al 24 marzo scorso. Altro problema è non
riuscire a garantire le traduzioni, è accaduto l’8 maggio nel penitenziario sulmonese
perché sono passati a miglior vita i
blindati che erano a disposizione della struttura. In breve si rischia di non assicurare
ai detenuti la presenza fisica nelle udienze che li riguardano. Sarebbe il caso
di rafforzare le sale di regia dei
penitenziari, almeno per permettere di seguire dal carcere, tramite video, i
procedimenti e le cause penali che si svolgono nei tribunali distanti spesso
centinaia di chilometri dall’Abruzzo. Per risolvere vertenze e questioni, in
questi mesi, sono spesso intervenuti il Segretario del Ministro della
Giustizia, Michele Fina, e il deputato di Sel, Sinistra ecologia e
libertà, Gianni Melilla. Si sta
cercando di porre rimedio ai gravi problemi con una serie di complicate operazioni
che non mettono sempre tutti d’accordo. Tra gli interventi adottati si è riaperta la strada agli interpelli regionali e soprattutto nazionali
per richiamare nella città di Ovidio i poliziotti distaccati in altri istituti di
detenzione che, da anni, hanno presentato al Dap (Dipartimento amministrazione
penitenziaria) la richiesta di riavvicinamento alle località di origine. Sembra
sia arrivato il momento di cambiare le cose. Ne sono convinti anche i colleghi
degli agenti candidati alle elezioni regionali che fanno turni massacranti e
che alla politica del 25 maggio preferiscono la diplomazia del lavoro
quotidiano.
Maria Trozzi
Nessun commento :
Posta un commento