" Se mi taglio al posto del
sangue mi esce fuori il colore " parole non di un artista, ma di un padre
di famiglia cresciuto attorniato da disegni, colori e fantasia. Elio Lucente,
disegnatore, paesaggista, pittore, aerografista, iperealista ed astrattista pratolano,
autodidatta classe '72, non dice niente di falso nell'affermare quello che
abbiamo riportato come apertura dell'articolo!...lui lavora per la polizia
penitenziaria, ma entrando in casa sua sembra di essere in una galleria d'arte
perchè girando lo sguardo a destra, sinistra, sopra e sotto l'occhio cade
sempre su qualche dipinto.
Subito ammaliato dall'arte, Elio trovò il primo
contatto con il disegno da bambino, quando osservava il padre disegnare, con
bombolette spray, loghi per le vecchie auto della polizia municipale e per
altre carrozerie varie. Cominciò a disegnare grazie alla voglia di avere una
Vespa (sembra strano vero!), vi spiego meglio: questa ossessione per la
motoretta lo spinse a fare una pressione eclatante al padre e quest'ultimo per
non sentire più suo figlio gli propose una sfida, gli chiese (Elio aveva appena
12 anni) di ridisegnare in maniere perfetta la Vespa desiderata e lui in
cambio, ma solo se il disegno fosse stato perfetto, gli avrebbe comprato la
motoretta...neanche ve lo dico come è finita la sfida! Anzi ve lo dico! Elio
dopo una settimana stava cartando la sua amata Vespa nel laboratorio del padre
per ridisegnargli le decorazioni di propria mano.
Questo è un bell'aneddoto che fa
capire come l'ambito familiare può influenzare sia sul carattere di una persona
sia sulla fantasia e sulla voglia di realizzare le proprie idee.
Con quella prima esperienza ad Elio si
aprì un mondo davanti, infatti da quel momento non smise mai di disegnare.
Passò dal disegno ad uni posca sugli zaini degli amici a delle "tele
d'acciaio" (come le ha definite lui le carene delle motociclette)...la sua
attuale moglie fece una cosa che gli cambiò totalmente la vita...gli regalò un
aerografo! Grazie allo studio della tecnica e agli insegnamenti di un carrozziere
Elio comprese a pieno tutte le potenzialità che quel piccolo attrezzo poteva
riservare. Si dedicò inizialmente a disegnare caschi e appena comprò la sua
moto la trasformò subito nella sua prima opera, volle subito sperimentare la
sua arte sulla carenatura della stessa disegnando uno stupendo lupo (vedi
foto).
Partecipando a diversi motoraduni si fece subito un nome nell'ambito dei
biker grazie a quel fantastico disegno e cominciò ad avere delle commissioni da
parte di molti motocilcisti e piano piano balzò anche all'occhio dell'Harley
Davidson che commissionò dei lavori su delle nuove moto...Elio cominciò a
lavorare moltissimo con l'aerografo su motociclette custom e caschi, a sua
detta avrà fatto centinaia e centinaia di lavori su commissione che passavano
da disegni accattivanti a paesaggi favolosi. Però, anche se quest'arte
aerografata lo ha fatto conoscere a molti, Elio ci dice che il salto di qualità
lo ha fatto quando il professor Ezio Zavarella (notando un suo lavoro con
l'aerografo rappresentante un centauro che scoccava un dardo infuocato verso un
paesaggio tetro) lo contattò per introdurlo nell'arte della pittura a pennello.
Zavarella lo introdusse talmente bene che Elio cominciò con il pennello (avendo
dei notevoli risultati) e poco a poco incrementò il suo bagaglio tecnico
sperimentando tecniche con colori acrilici, ad olio, cominciò ad usare anche le
spatole...l'arte gli era entrata in pieno nelle vene! La dote principale di
Elio fu la persistenza, dipinse e disegnò, disegnò e dipinse, indifferentemente
se si trovava a casa o a lavoro.
Tuttora Elio riceve molte richieste di opere
su commissione e addirittura i suoi lavori su tela, oltre al riscontro positivo
che stanno avendo nell'ambito nazionale tramite vari blog e social network,
vengono apprezzate anche da importanti critici, un esempio è la sua
partecipazione, e la vittoria della Coppa Carlo Costantini, al XXI CONCORSO
INTERNAZIONALE DI PITTURA E SCULTURA "Premio G. D'Annunzio", svoltosi
nel Museo Michetti di Francavilla. Partecipazione voluta fortemente
dall'organizzazione del concorso (infatti fu invitato personalmente) che
nell'edizione precedente vide uno dei suoi lavori.
Elio ci confessa che trova tanta
ispirazione, oltre dalla lettura di libri dei grandi artisti ed all'osservare
opere nei musei, nella famiglia. Ci spiega che la sua casa è intrisa di arte ed
è vero perchè, oltre alle sue opere, in giro per casa sua abbiamo trovato
lavori di sua figlia, piccolissima, che cerca di emulare il padre, ma c'è anche
la presenza della moglie che, da psicologa e da pittrice che ha abbandonato i
pennelli, gli interpreta le opere e lo ferma quando un quadro è finito...lo
ferma si! Elio ci ha detto che se non fosse per la moglie avrebbe rovinato
almeno buona parte dei lavori che ha fatto perchè, come ogni pittore, è in
continua ricerca della perfezione delle linee e delle forme, non notando che a
volte la perfezione può essere anche una linea fatta in maniera grezza. Come
detto all'inizio Elio lavora per la polizia penitenziariae e porta con se quella
ENORME passione per la pittura e per il disegno. Una passione che è
costantemente con lui, anche sul lavoro. Un piccolo esempio di questa sua
continua ricerca del disegno perfetto è questo piccolo aneddoto che ci ha
raccontato: nel carcere ci sono dei detenuti che si dilettano nel disegno e
nella pittura ed Elio mentre lavorava notò una proporzione sbagliata di un
quadro di un detenuto e senza pensare alle conseguenze lui si avvicinò al
quadro e ne cambiò i lineamenti. Solo dopo al gesto che fece pensò che
quell'atto potesse indispettire il detenuto (il tutto era avvenuto
inconsciamente, quasi come se Elio fosse in trans in quel momento), invece da
quella piccola correzione (con spiegazione annessa del perchè quella linea
doveva essere fatta così!) i detenuti gli regalarono un nomignolo che gli
piacque tanto: "O Maestr"!
Elio nell'arte ha trovato un
equilibrio che lo rende ciò che è, un grandissimo artista che finge di non
essere artista, un uomo con un'occhio preciso ed una mano, anche se grande,
delicatissima, un poliziotto penitenziario che è O Maestr non solo per i
carcerati, ma per chi gli è affianco perchè anche se dal carattere timido, Elio
riesce ad insegnare la bellezza dell'arte pittorica senza parlare, solamente
disegnando e dipingendo, suscitando emozioni e sorrisi.
Scusate se continuo a scrivere Elio e
non nome e cognome, ma di fatto Elio è la sua firma che (come potete vedere
dalle foto) riprende le forme del suo arnese preferito, l'aerografo.
Aspettatevi ancora molto da quest'uomo
che è alla continua ricerca, da questo artista che continua a dipingere la sua
vita senza mai fermarsi, da questo maestro che finge di essere un poliziotto
penitenziario.
Luca Barabba & Valentina Giancola
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