Un disco arrivato per caso da un ragazzo che,
pur non vivendo di musica, è riuscito a concretizzare il suo talento da cantautore. Tra viaggi in
camper e sedute tra i libri della sua cartoleria, sono arrivate le giuste
ispirazioni per dare vita a questa sua grande passione. L’artista che vi sto
presentando è Giancarlo Pizzi.
Come ti sei avvicinato al mondo della
musica?
Sin da bambino! Già da cinque anni ho
iniziato a seguire lezioni di pianoforte fino ad arrivare agli anni del liceo
ed avere un gruppo con i miei amici.
Cosa è per te la musica e quanto conta
nella tua vita?
Vorrei cercare di non essere banale ma
probabilmente lo sarò. La musica è passione, è coltivare “a passo d’uomo”. E’
svago, divertimento, aggregazione. Sono per il NO alla competizione perché la
ritengo l’antimusica e non è assolutamente costruttiva.
Com’è nato il disco “a passo d’uomo”?
E’ nato nel 2009 insieme ad un mio amico,
Simone Ardini. Abbiamo acquistato un camper e insonorizzandolo completamente
per non essere “disturbati” abbiamo iniziato a girare per poi registrare delle
idee più o meno riportate nel disco. Per ridurre le spese mi sono improvvisato
bassista, tastierista e anche fonico e tecnico del suono. Il disco è uscito ad
ottobre 2013. “A passo d’uomo”, inoltre, sostiene per intero la FFC (Fondazione
Fibrosi Cistica). Ho deciso di contribuire alla ricerca anche perché io
non vivo di musica, quindi mi sembra doveroso trasformare la mia passione per
questo scopo.
Perché questo titolo?
Perché a passo d’uomo si compie il percorso
vitale di ogni essere umano. Questo lavoro è dedicato a tutte le care persone
che durante il loro cammino sono prematuramente inciampate.
E’ il tuo primo disco o ce ne sono stati
altri?
Il mio primo lavoro da solista si intitola
“Solo experience”, uscito nel 2010.
Si tratta di un disco composto da 12 tracce fatte
di un pop classico con una spolverata di rock sincero.
Come mai la collaborazione con Jacopo
Lupi?
Jacopo ha delle idee fantastiche. Abbiamo
iniziato a collaborare per divertimento su all’Eremo in quanto la location è
fondamentale, è la miglior fonte di ispirazione. La musica è proprio questo
scambio di idee e metterle in comune.
Quali sono le difficoltà maggiori che
incontra un cantautore in questo periodo?
Secondo me la difficoltà maggiore di oggi è il
costo troppo eccessivo per sostenere un progetto. Non a caso la mia è una
produzione autodidatta perché oltre a cantare e scrivere pezzi, suono tutto io
ed ho registrato da solo il mio cd, abbattendo appunto, i costi di produzione.
Penso che la vera musica sia questa.
Hai già fatto esibizioni?
Grandi esibizioni no in quanto, ribadisco, io
non vivo di musica. Quest’estate però, mi sono esibito a Campo Di Giove, in
occasione del concerto di Omar Pedrini, vincendo il “Premio Campo di Giove”
come miglior disco autoprodotto e miglior esibizione dal vivo.
Quello che vorrebbe fare Giancarlo da
“GRANDE”?
L’Autore e non il Cantautore. Non amo molto
apparire ma preferisco restare dietro le quinte condividendo emozioni con altre
persone.
Il Giancarlo fuori dal mondo della
musica chi è?
E’ un Giancarlo sportivo che gioca a calcetto
a cinque. Un ragazzo come tutti gli altri.
Classica domanda: progetti per il
futuro?
Tra i miei progetti c’è lo stage alla scuola
di Mogol in Umbria. Inoltre, sto preparando un
pezzo per la “AsEO” Associazione Emopatie ed Oncologia di Sulmona. E’
un'associazione di volontariato onlus nata nel 1991 per volere e necessità di
pazienti oncologici e di medici dell'Ospedale di Sulmona, con lo scopo di
aiutare ogni persona ammalata di tumore ed i relativi familiari, sia da un
punto di vista psicologico che materiale.
Lorenza Petrella
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